Demon Slayer sbanca il box office italiano, battendo record su record
Cinema ©WebphotoDemon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito domina il botteghino del nostro Paese e vola a 353 milioni. L’animazione giapponese fa impazzire le sale nostrane
Il fenomeno anime si conferma ancora una volta un colosso del botteghino: il film Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito ha debuttato con risultati impressionanti, conquistando contemporaneamente il pubblico statunitense e quello italiano.
Nei primi giorni di programmazione, il film ha totalizzato 70 milioni di dollari negli Stati Uniti e 2,6 milioni di euro in Italia, imponendosi subito in vetta alle classifiche.
Il ritorno sul grande schermo della saga ha catalizzato l’attenzione mondiale, dimostrando come la popolarità di questo titolo non conosca confini e trasformando l’uscita in un evento globale già dal primo weekend.
Il record americano e l’ascesa in Giappone
Negli USA l’accoglienza è stata trionfale: proiettato in 3.315 sale, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito ha registrato una media di 21.116 dollari a schermo, stabilendo il primato assoluto come miglior apertura per un film d’animazione giapponese nella storia del mercato americano.
E l’avventura non si limita al Nord America. Con 353 milioni complessivi già incassati, il lungometraggio Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito – primo episodio di quella che sarà una trilogia conclusiva – ha trovato la sua consacrazione definitiva in patria. In Giappone, infatti, ha raggiunto la bellezza di 200 milioni di dollari, cifra che lo colloca al terzo posto nella classifica degli incassi di tutti i tempi.
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James Wan e l’ultima tappa di The Conjuring
Subito dietro al trionfo anime di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito, il box office statunitense vede resistere The Conjuring - Il Rito finale. Dopo l’exploit iniziale, che aveva regalato all’horror il titolo di miglior esordio del genere, il film scivola al secondo posto aggiungendo altri 26,1 milioni. Il totale americano sale a 131 milioni, mentre a livello mondiale la quota complessiva supera i 332 milioni.
L’opera chiude ufficialmente la saga ideata da James Wan, con i coniugi Warren – due figure realmente esistite, interpretate sullo schermo da Patrick Wilson e Vera Farmiga – nuovamente alle prese con indagini demoniache. The Conjuring - Il Rito finale segna così la fine di un ciclo narrativo che ha definito il moderno cinema horror.
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Tra aristocrazia inglese e Stephen King
Sul gradino successivo del podio, si colloca Downton Abbey: The Grand Finale. La nuova trasposizione cinematografica della celebre period series ha raccolto 18,1 milioni da 3.694 sale, con una media di 4.899 dollari, superando l’avvio del capitolo precedente, Downton Abbey II: Una Nuova Era, che nel 2022 aveva esordito con 16 milioni.
Segue La lunga marcia, diretto da Francis Lawrence e tratto dal romanzo di Stephen King. Con Cooper Hoffman e Mark Hamill nel cast, il film ha ottenuto giudizi entusiastici dalla critica, diventando l’adattamento di King con la valutazione più alta di sempre su Rotten Tomatoes. Il pubblico, però, ha risposto in modo più tiepido: solo 11,5 milioni di dollari raccolti in 2.845 sale, con una media di 4.042 dollari. Con un budget limitato a 20 milioni, Lionsgate riduce comunque il rischio, soprattutto dopo i deludenti risultati di Hurry Up Tomorrow e Ballerina.
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Il riscontro nelle sale italiane
Anche sul mercato italiano l’horror di James Wan mantiene una posizione di forza. The Conjuring - Il Rito finale resta secondo nella classifica nazionale, incassando altri 1,7 milioni e raggiungendo quota 7,4 milioni complessivi in appena due settimane.
Più indietro si fa spazio Material Love, commedia romantica sostenuta da un cast di richiamo con Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal. La pellicola ha conquistato 1,6 milioni, segno che la presenza di volti noti continua a rappresentare un forte richiamo per il pubblico.
Meno incoraggiante l’accoglienza riservata a Downton Abbey - Il gran finale, fermo a 477.000 euro in 360 sale, a testimonianza di un interesse molto limitato nel nostro Paese. A chiudere la top five c’è invece il film animato sui Puffi, con Rihanna voce di Puffetta, che dopo tre settimane ha già superato i 2,6 milioni di euro.