Film d'animazione più visto di sempre su Netflix, il musical con protagonista un gruppo k-pop che combatte contro forze soprannaturali, sta rapidamente scalando le classifiche globali (e la sua colonna sonora anche)
KPop Demon Hunters sta letteralmente facendo la storia.
Il film di Sony Pictures/Netflix su un gruppo femminile K-Pop di fama mondiale, che combatte segretamente contro minacce soprannaturali, è il film d'animazione Netflix più visto di sempre. Uscito sulla piattaforma lo scorso 20 giugno (è visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), ha ottenuto 26,3 milioni di visualizzazioni nella settimana dal 21 al 27 luglio. La colonna sonora, inoltre, ha debuttato al primo posto nella classifica Soundtracks di Billboard e all'ottavo posto della Billboard 200, classifica che comprende tutti i generi musicali.
Nei giorni scorsi, però, ha battuto anche un nuovo record.
Un nuovo record
Nella settimana tra il 28 luglio e il 3 agosto, KPop Demon Hunters non solo ha raggiunto la sua settima settimana nella Top 10 di Netflix, ma è diventato anche uno dei titoli più popolari di sempre sulla piattaforma di streaming.
Con un totale di 158,8 milioni di visualizzazioni dal suo debutto il 20 giugno, il musical fantasy è ora al quarto posto nella classifica dei film in lingua inglese più visti di tutti i tempi sulla piattaforma, superato solo da Red Notice (230,9 milioni di visualizzazioni), Carry-On (172,1 milioni) e Don't Look Up (171,4 milioni). Tuttavia, poiché per la sue classifiche Netflix tiene conto delle visualizzazioni nei primi 91 giorni di visione di ciascun titolo, KPop Demon Hunters ha ancora sette settimane per continuare la sua scalata.
La musica come elemento chiave del successo
Non è solo il film a suscitare scalpore. Due delle band immaginarie presenti in KPop Demon Hunters – il gruppo femminile Huntr/x e la sua controparte ribelle Saja Boys – stanno dominando le classifiche musicali globali, superando persino colossi del K-pop come i BTS e le Blackpink: sette tracce della colonna sonora del film sono presenti nella Billboard Hot 100, mentre due canzoni hanno raggiunto la vetta della classifica statunitense di Spotify, piazzandosi al primo e al secondo posto. Ma cosa c'è dietro questo straordinario successo?
KPop Demon Hunters racconta la storia delle Huntr/x, un gruppo K-pop tutto al femminile. Rumi, Mira e Zoey non sono solo popstar: sono anche guardiane segrete del mondo. Proteggono i loro fan dalle minacce soprannaturali, affrontando le loro controparti malvagie, i Saja Boys. Il film fonde dunque amicizia, fiducia e lealtà nei confronti della propria identità. Con le sue immagini straordinarie, le sequenze d'azione accattivanti, l'umorismo e un pizzico di fantasy, manda un messaggio universale sulla scoperta di sé. Tuttavia, è proprio la musica la chiave del suo successo.
Maggie Kang, co-regista coreano-canadese del film, si è apparentemente ispirata agli idoli del K-pop che ammirava da bambina. E in effetti è proprio il K-pop, il cuore pulsante del film. La musica delle Huntr/x diventa un'arma soprannaturale che allontana le forze oscure. "A differenza di altri film d'animazione, dove le canzoni vengono aggiunte come riempitivo o come richiamo commerciale, qui la musica è stata intrecciata alla narrazione in modo da valorizzarla". Consapevoli dell'importanza della colonna sonora, i registi Maggie Kang e Chris Appelhans si sono avvalsi dell'esperienza di produttori K-pop esperti: "Poiché volevamo che la musica fosse davvero incredibile, che parlasse davvero ai fan del K-pop e che si adattasse legittimamente ai valori K-pop, abbiamo ritenuto importante collaborare con un'etichetta coreana". Al film hanno dunque lavorato importanti produttori musicali, tra cui Teddy Park, noto per il suo lavoro con le Blackpink, e Lindgren, vincitore di un Grammy, che ha lavorato con i BTS e le TWICE.
L'amore per la cultura coreana
Un altro motivo chiave della popolarità del film è la crescente familiarità del mondo con la cultura coreana. K-pop, K-film e K-drama sono ormai mainstream in mercati occidentali come gli Stati Uniti, e KPop Demon Hunters riflette questo cambiamento culturale con notevole autenticità. Intreccia con cura elementi quotidiani della vita coreana, su tutti il cibo, e cattura scene di luoghi iconici come le antiche mura di Seul, le Hanuiwon (cliniche di medicina tradizionale coreana) e la Torre di Namsan. Un'autenticità, questa, resa possibile dall'impegno del team di produzione, che si è recato in Corea del Sud per condurre approfondite ricerche sugli aspetti tradizionali e moderni della cultura coreana, dagli abiti tradizionali ai monumenti di Seul. "Siamo andati nei villaggi tradizionali, abbiamo osservato l'aspetto dei mattoni e il design delle strade di Myeongdong. Abbiamo scattato foto perché catturare l'atmosfera è fondamentale", ha detto Kang. "Abbiamo cercato di rendere il film il più coreano possibile. E un modo per riuscirci è stato quello di aggiungere elementi coreani in ogni scena e in ogni aspetto del design".
Uno degli esempi di questa sensibilità culturale è l'animazione stessa. Sebbene i personaggi parlino inglese nella versione finale del film, gli animatori hanno progettato i movimenti della bocca in modo che rispecchiassero la pronuncia coreana.