Al cinema arriva Presence, le curiosità e cosa sapere sull’horror di Stevan Soderbergh

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Il 24 luglio un’inquietante presenza sul grande schermo accompagnerà gli spettatori alla scoperta della famiglia Payne. La pellicola è già uscita a gennaio negli Usa e ha registrato incassi più che soddisfacenti. Ribaltando la prospettiva del genere, il film è girato tutto da una prospettiva “ultraterrena”

Il 24 luglio esce al cinema Presence, il nuovo horror di Steven Soderbergh che ha curato anche il montaggio e la fotografia. Il film è stato proiettato in anteprima al Sundance Film Festival il 19 gennaio 2024 ed è già uscito, a gennaio 2025, sui grandi schermi negli Usa. Con un budget di due milioni di dollari, la pellicola ne ha incassati poco più di 10,5, raggiungendo un risultato di tutto rispetto. La novità è che gli 85 minuti sono girati tutti da una prospettiva fantasma.

La trama del film

La storia ha inizio in una casa dei sobborghi residenziali di una normale cittadina americana. Nell’abitazione, con il prato curato e un passato di oltre cento anni, si trasferisce la famiglia Payne composta da quattro persone: i genitori Rebecca e Chris, coppia in crisi e segnata da grane anche legali sul lavoro di lei; il figlio maggiore Tyler, atleta esperto; e la sorella minore Chloe che ha appena affrontato un grave trauma, la morte della migliore amica Nadia sopraggiunta all’improvviso nel sonno e attribuita a un’overdose. Proprio Chloe è la prima ad avvertire una presenza inquietante nella sua camera. Presence, giorno dopo giorno, minerà la serenità dei quattro alimentando la paura.

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Il cast del film e le riprese

A interpretare i genitori Rebecca e Chris sono Lucy Liu e Chris Sullivan. I loro figli hanno invece il volto di Eddy Maday e Callina Llang. Un personaggio interessante è anche quello di Ryan, interpretato da West Mulholland: amico del fratello, si avvicina subito alla sorella, ma ha uno strano carattere e manie di controllo. Riguardo alle riprese, sono durate solo tre settimane e si sono svolte in gran parte nel New Jersey nella seconda metà del 2023.

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La produzione e cosa sapere su Presence  

Finora Presence ha ricevuto sostanzialmente giudizi positivi da parte della critica. Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes ha registrato l'87% di gradimento sulla base di 233 recensioni professionali, il sito Metacritic gli ha assegnato un punteggio di 77/100 basato su 53 recensioni professionali. Steven Soderbergh, oltre a dirigere il film, ne ha curato anche la fotografia e il montaggio. Tra inquadrature avvolgenti e piani sequenza si sviluppa la soggettiva di Presence con la sua rigorosa prospettiva che non cambia. La storia inizia infatti nella casa vuota, dove la presenza si aggira da sola, e soltanto dopo viene riempita dagli inquilini. Nelle immagini non ci sono primi piani, gli spettatori vedono solo ciò che vede questa entità sovrannaturale, che a sua volta vedrà qualcosa di sinistro in arrivo per questa famiglia già disfunzionale. Lo sceneggiatore del film è David Koepp, noto per aver scritto gli originali Mission: Impossible e Spider-Man e aver collaborato con Steven Spielberg per Jurassic Park, Il mondo perduto, La guerra dei mondi e Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Koepp ha anche scritto e diretto i thriller Echi Mortali e Ve ne dovevate andare, entrambi interpretati da Kevin Bacon, e diretto Johnny Depp in Secret Window, film tratto dal racconto Finestra segreta, giardino segreto di Stephen King.

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Cosa hanno detto Sullivan e Koepp del film

Alla presentazione del film al Sundance Film festival, Chris Sullivan ha detto che “quando abbiamo letto la sceneggiatura, sapevamo che il modo in cui avremmo girato sarebbe stato molto, molto diverso, e non sapevamo come sarebbe stato, perché nessuno aveva mai girato un film così prima. E quindi la curva di apprendimento è stata molto ripida quando siamo arrivati a capire come avremmo dovuto interagire come attori con la presenza, interpretata da Steven Soderbergh… Entri in questo film e poi ti rendi conto che è Steven che corre su e giù per le scale con le pantofole da arti marziali, cercando di non fare rumore. È un’incredibile danza e un’impresa di gestione della macchina da presa e regia, tutto in una volta”. Le parole dell’attore sono state, in un certo senso, confermate anche dallo sceneggiatore David Koepp. “Soderbergh ha avuto un’idea: 'E se sfidassi tutto quello che ho mai detto e facessi questa cosa solo dal punto di vista del fantasma?'. Ha scritto alcune pagine - ha raccontato Koepp - e ha detto: 'Ecco, potrebbe sembrare così'”. Lo sceneggiatore ha ammesso di aver accolto subito il progetto perché “adoro la reclusione. Amo quando una storia si svolge in un posto o in un breve periodo di tempo, o quando ti imponi delle regole arbitrarie che ti limitano. In questo, penso che puoi essere molto più creativo che avere il mondo intero come opzione”.

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