Superman, le scene post credit del film di James Gunn
Cinema ©WebphotoAl termine delle due ore e 10 di durata della pellicola uscita al cinema mercoledì 9 luglio, vengono mostrate due bravi sequenze. Ecco quali sono
L’attesa è terminata. Superman è finalmente arrivato al cinema con un’accoglienza decisamente positiva da parte di critica e pubblico (LA NOSTRA RECENSIONE). Il Clark Kent interpretato da David Corenswet non fa rimpiangere quello di Henry Cavill, la visione di James Gunn non provoca nostalgia di quella di Zack Snyder e il DCU può partire sotto i migliori auspici.
Superman contro Luthor
Il film, che racconta la grande rivalità tra Superman e Lex Luthor (un eccellente Nicholas Hoult), dura 130 minuti. Ma anche dopo i titoli di coda ha qualcosa di dire, non sottraendosi a quella che è ormai una autentica tradizione dei cinecomic: la scena post credit. Anzi, sarebbe meglio usare il plurale, perché qui di scene in mezzo e dopo i titoli di coda ce ne sono ben due. Ecco quali sono (con la solita avvertenza di non proseguire nella lettura se non siete ancora andati al cinema e volete tenervi la sorpresa).
La prima scena post credit
Mentre scorrono i crediti di cast e troupe, lo schermo si illumina di nuovo per inquadrare Superman seduto accanto a Kripto. I due sono ritratti di spalle, seduti sul suolo lunare, intenti a osservare da lontano la Terra. Una immagine già diffusa durante la lunga marcia di avvicinamento al film, condivisa dallo stesso regista James Gunn sui suoi social e omaggio esplicito a uno dei fumetti più famosi e amati dell’Azzurrone: All Star Superman di Grant Morrison. La scena non ha una vera finalità narrativa ma è una chicca per gli appassionati del personaggio e dei fumetti DC e, in linea col resto del film, incarna la perfetta crasi tra superumano e umano che rappresenta Superman: un alieno capace di volare fino alla Luna in assenza di ossigeno ma con lo sguardo sempre rivolto al pianeta che lo ha accolto e adottato, e che ha scelto come casa da proteggere. A fargli compagnia è Krypto, il supercane che nel corso del film gli toglie più volte le castagne dal fuoco, pur non smettendo mai di comportarsi come farebbe un suo omologo terrestre, solo con molta ma molta più forza tra fauci e muscoli.
La seconda scena post credit
La seconda scena post credit arriva esattamente alla fine dei titoli di coda e vede Superman accanto a Mr. Terrific, membro della squadra di metaumani che proteggono il Pianeta (insieme a Lanterna Verde/Guy Gardner e Hawkgirl) e co-protagonista di tutto il film con un ruolo determinante. La scena mostra la strana e rapidissima ricostruzione di Metropolis dopo il cataclisma prodotto da Lex Luthor che l’ha letteralmente spaccata in due nel finale. A provvedere a ricucire la falla in fretta e furia, scopriamo, è stato proprio Mr. Terrific. Superman, però, ha qualcosa da ridire sulla precisione del lavoro, dal momento che i due estremi incollati non combaciano del tutto e che i segni dello strappo rimangono particolarmente visibili. Superman ci mette tutto il suo tatto nel comunicare la sua critica al collega, che però non la prende benissimo, si offende e lo lascia lì, a interrogarsi se a volte non sia meglio stare zitti.
Quel cameo nell'epilogo
Se le due scene post credit non lasciano alcun elemento narrativo aggiuntivo sul prosieguo del DCU, a differenza di quella che è la tradizione dei rivali della Marvel, decisamente più indicativa è l’ultima scena, una sorta di epilogo a tutti gli effetti in cui fa il suo debutto un personaggio che vedremo presto al cinema in un titolo tutto suo diretto da Craig Gillespie: Supergirl. A interpretare Kara Zor-El, irriverente cugina di Kal-El (il nome kriptoniano di Clark Kent/Superman) è Milly Alcock, la giovane Rhaenyra Targaryen di House of the Dragon. Kara fa il suo ingresso nella Fortezza della Solitudine mentre i super-robot curano Superman, con Krypto (che scopriamo così essere il suo cane, temporaneamente tenuto da Superman mentre la cugina era in vacanza) che corre a farle le feste a modo suo, sbattendola più volte sul pavimento con una forza sovraumana (anche se sarebbe meglio dire sovracanina…). Scopriamo dalle parole di Clark che Kara, ancora in hangover, è appena tornata da un viaggio galattico su un altro pianeta. Il perché lo spiega lo stesso Clark: l’unico modo per fare bisboccia, per una giovane col metabolismo kriptoniano, e ubriacarsi sotto un solo rosso rosso come quello di Krypton, non giallo come quello della Terra.