Festival di Locarno 2025, con Lucy Liu premiato anche Alexander Payne

Cinema

Camilla Sernagiotto

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Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, 64 anni, riceverà il Pardo d’Onore, come la collega Lucy Liu. Prima di presiedere la Giuria Internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia 82, Payne sarà omaggiato con un riconoscimento che celebra una carriera intensa e profondamente incisiva

Nell’ambito del Festival di Locarno 2025, insieme con Lucy Liu verrà premiato anche Alexander Payne.

Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, 64 anni, riceverà il Pardo d’Onore, come la collega Lucy Liu. Prima di presiedere la Giuria Internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia 82, Payne sarà dunque omaggiato con un riconoscimento che celebra una carriera intensa e profondamente incisiva.
Il cineasta originario di Omaha ha saputo imprimere il suo stile personale nel panorama del cinema statunitense del nuovo millennio, distinguendosi per un’ironia secca e una narrazione umanista, sempre attenta alle sfumature della condizione umana.

 

La kermesse cinematografica svizzera, in programma dal 6 al 16 agosto 2025, premia dunque due nomi importanti della cinematografia internazionale, quello di Payne e di Lucy Liu, quest’ultima protagonista di una serata dedicata e premiata per il suo straordinario percorso artistico e umano. 

Il Festival Internazionale del Film di Locarno si prepara a celebrare una nuova edizione ricca di ospiti di prestigio e premi speciali. 


Ricordiamo che dal 2017 il Pardo d’Onore del Locarno Film Festival è reso possibile grazie al supporto di Manor, Event Partner della manifestazione, che ogni anno contribuisce a rendere questo prestigioso riconoscimento un’occasione per celebrare il cinema d’autore in tutte le sue sfaccettature. Manor è una catena di grandi magazzini svizzera, con sede a Basilea.

Payne, un autore fra tradizione e contemporaneità

Prima di presiedere la Giuria Internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia 82, Alexander Payne sarà omaggiato a Locarno 2025 con il Pardo d’Onore, riconoscimento che celebra una carriera intensa e profondamente incisiva.

Il regista e sceneggiatore originario di Omaha ha saputo imprimere il suo stile personale nel panorama del cinema statunitense del nuovo millennio, distinguendosi per un’ironia secca e una narrazione umanista, sempre attenta alle sfumature della condizione umana.

 

La sua filmografia comprende titoli ormai entrati nel canone del cinema moderno: Election (1999), A proposito di Schmidt (2002), Sideways – In viaggio con Jack (2004), Nebraska (2013) e il recente e acclamato The Holdovers – Lezioni di vita (2023). Un corpus di opere che ha raccolto nel tempo tre Academy Award, tre BAFTA e otto Golden Globe, spaziando tra i generi con coerenza e originalità, mantenendosi fedele a un formato narrativo sempre più raro: il cinema mid-budget rivolto a un pubblico adulto.

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A descrivere l’importanza del contributo artistico di Alexander Payne è stato Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, che ha voluto sottolineare l’equilibrio tra sapienza cinematografica e sensibilità narrativa che contraddistingue il regista: «Alexander Payne è un autore colto, dalla cinefilia enciclopedica. Dotato di un infallibile senso della commedia umana, è un cineasta dalla sensibilità squisitamente classica e moderna al tempo stesso. Regista impeccabile, ha lavorato con nomi come Jack Nicholson, George Clooney, Reese Witherspoon, Laura Dern, Matt Damon, Bruce Dern e Paul Giamatti. In Payne si uniscono la conoscenza del saper fare del cinema hollywoodiano e l’unicità della sua poesia. È autore di una filmografia unica, nella quale ha affrontato sempre le complessità della condizione umana con il sorriso e in un dialogo instancabile con il pubblico».

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Un’edizione con grandi nomi del cinema internazionale

L’edizione 2025 del Locarno Film Festival si conferma come uno degli appuntamenti culturali più rilevanti dell’estate cinematografica europea. Il Pardo d’Onore ad Alexander Payne si inserisce in una lunga tradizione che ha visto premiati cineasti di statura internazionale, tra cui Manoel de Oliveira, Bernardo Bertolucci, Ken Loach, Jean-Luc Godard, Abbas Kiarostami, Terry Gilliam, Aleksandr Sokurov, William Friedkin, Alain Tanner, Jia Zhang-ke, Leos Carax, Werner Herzog, Agnès Varda, Michael Cimino, Marco Bellocchio, Alejandro Jodorowsky, Jean-Marie Straub, Todd Haynes, Bruno Dumont, John Waters, John Landis, Kelly Reichardt, Harmony Korine e Jane Campion.

 

Accanto a Payne, il festival renderà omaggio ad altre icone del cinema come Jackie Chan, che riceverà il Pardo alla Carriera, ed Emma Thompson, alla quale andrà il Leopard Club Award.

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Lucy Liu, tra cinema, arte e impegno umanitario

Un altro momento di rilievo sarà quello dedicato a Lucy Liu, che salirà sul palco di Locarno giovedì 14 agosto per ricevere il Career Achievement Award, riconoscimento che onora la sua carriera eclettica e multiforme. In quella stessa occasione, l’attrice presenterà, assieme al cast, il nuovo film Rosemead (2025) diretto da Eric Lin, intenso dramma ispirato a una storia vera, di cui Lucy Liu è anche produttrice. Nel film interpreta una donna gravemente malata, determinata a salvare il proprio figlio da un destino segnato dalle sue stesse ossessioni.
L’impegno dell’artista proseguirà il giorno successivo, venerdì 15 agosto, con una conversazione pubblica presso il Forum @Spazio Cinema, durante la quale il pubblico potrà confrontarsi direttamente con lei e scoprire aspetti inediti del suo percorso professionale e personale.

Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Lucy Liu si è distinta anche nel campo delle arti visive. Le sue opere, tra sculture e dipinti realizzati con tecniche miste, sono state esposte in spazi espositivi prestigiosi come il National Museum di Singapore, il Napa Valley Museum e la New York Studio School. In riconoscimento della sua attività artistica, ha ricevuto la Harvard University Arts Medal e sta attualmente lavorando a una nuova serie di lavori su commissione per il 2026, destinati all’Australian Centre for Contemporary Art di Melbourne.
Il suo impegno non si ferma all’arte: da oltre vent’anni è attiva come ambasciatrice UNICEF, e il suo lavoro umanitario le è valso onorificenze di rilievo, tra cui il Danny Kaye Humanitarian Award e il Women’s World Award.

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