Biancaneve, una favola sul coming of age tra passato e presente. La recensione del film
Cinema ©DisneyLa principessa Rachel Zegler contro la regina cattiva Gal Gadot in una rivisitazione in chiave live-action del classico d'animazione Disney datato 1937. Dai costumi firmati dalla vincitrice di tre Oscar Andy Powell alle inconfondibili canzoni Hey-ho e Impara a fischiettar, un inno alla gentilezza e ai buoni sentimenti. Al cinema dal 20 marzo
"Nei miei sogni, io/Aspetto un desiderio/Si ferma anche il cielo/Sussurro all'acqua le parole/Nei miei sogni, io/Voglio ritrovarmi/E poi trasformarmi/In quel che mio padre vuole/Qualunque sia la via/La scelta è in mano mia/E quella parte di me chissà dov’è? /Forse un giorno apparirà/O sono destinata a/Aspettare qua?”.
Così canta la Biancaneve datata 2025, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 20 marzo. Una principessa al passo con i tempi. Una giovane donna destinata a compiere il viaggio dell’eroe. Forse per questo i sette nani, ovvero Mammolo, Dotto, Cucciolo, Brontolo, Gongolo, Pisolo ed Eolo, pur presenti in dosi massicce nel lungometraggio, sono spariti dal titolo. D’altronde se si sceglie la via perigliosa di rifare in chiave live d’action un capolavoro assoluto come la pellicola d’animazione griffata Disney uscita nel 1937 è d’uopo prendere le distanze da un modello pressoché irraggiungibile, pur rendendogli omaggio nella forma e nelle atmosfere. Insomma, parafrasando Batman, questa è la Snow White che ci meritiamo. Saranno i posteri a decretare se è questa la principessa Disney di cui abbiamo bisogno,
Biancaneve, la trama del film tra regine, streghe, principesse e ladri
La nuova trasposizione cinematografica dell’omonima fiaba tedesca dei fratelli Grimm si apre con i virtuosi genitori biologici di Biancaneve. La principessa ha un’infanzia da favola e non potrebbe essere altrimenti. D’altronde chi non sarebbe lieto di vivere in un festoso regno ai margini di una magica foresta? Ma come in ogni avventura caratterizzata dall’ineluttabile C’era una volta, il pericolo è in agguato dietro l’angolo parimenti a un brigante da strada. La regina trapassa prematuramente. Il re si risposa e alla Matrigna, Biancaneve non garba affatto. Tant’è che escogita un piano per eliminare la figliastra. La principessa scappa dal castello e incontra alcune creature del bosco pronte a un condurla in un’amena casa nella foresta. Si tratta della dimora di Mammolo, Dotto, Cucciolo, Brontolo, Gongolo, Pisolo ed Eolo, ossia i 7 celebri nani avvezzi a trascorrere le giornate a cercare gioielli scavando nelle miniere vicine. È in questa foresta magica che Biancaneve si imbatte in Jonathan, un giovane ladro, cinico e guascone. Ma la gentilezza e la bellezza della ragazza inducono il ragazzo e la sua banda ad aiutare Biancaneve, nella battaglia contro la regina cattiva.

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COstumi da favola
I costumi di Biancaneve sono una festa per gli occhi. Un favoloso omaggio al primo classico d’animazione firmato Disney. Ispirati ai quadri di Pieter Bruegel il Vecchio e di Lucas Cranach, abiti splendidi creati dalla costumista vincitrice di tre Oscar Sandy Powell (The Aviator, Shakespeare in Love, The Young Victoria). Ancora una volta la forma è contenuto. Il look sfoggiato dalla Principessa e composto da organza di seta e crinolina con motivi stampati sul vestito, colletto, maniche a sbuffo e gonna gialla, vale più di mille parole. Tuttavia, il capolavoro è l’abito fatto di paillettes, impreziosito da cappuccio di colore bianco, e un mantello lungo più di sei metri e mezzo con tanto di strascico indossato dalla regina cattiva durante una performance musicale. Un sontuoso tributo alla perfida Grimilde animata del 1937.

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Al netto delle polemiche, Rachel Zegler e Gal Gadot funzionano
Come accade sempre più spesso per i titoli più attesi, Biancaneve è stato preceduto da una schidionata di polemiche, invero assai speciose. Rachel Zegler, che aveva incantato critica e pubblico a 19 anni, grazie al suo primo ruolo cinematografico, ossia la María Vasquez del nuovo West Side Story diretto da Steven Spielberg, è una principessa contemporanea credibile e funzionale a questa versione riveduta e corretta della fiaba. Un’eroina in cui superpoteri sono la bontà e la gentilezza. Una ragazza dalla travolgente empatia che non necessita certo di un principe per emanciparsi. Gal Gadot, appena omaggiata da una stella sulla Walk of fame, possiede il perfido magnetismo, la voluttuosa crudeltà, lo sguardo in grado pietrificare di Joan Crawford, la diva inarrivabile a cui si ispirò Disney per la versione animata della regina cattiva. I nani, realizzati grazie all’uso massiccio della CGI sono un omaggio alla pellicola originale con l’aggiunta di una sensibilità conforme ai tempi.

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un invito alla gentilezza
Oltre ad “Aspetto un desiderio”, le nuove canzoni scritte Benj Pasek e Justin Paul comprendono il grande numero di gruppo d’apertura e chiusura Dove il bene è un dono; La più bella, interpretata dalla Regina Cattiva; Principeschi problemucci, interpretata da Jonathan; e Il motivo sei tu, interpretata sempre da Jonathan insieme alla principessa. Nella versione italiana, Serena Rossi interpreta i brani cantati dalla strega matrigna, mentre la voce di Eleonora Segaluscio canta le canzoni di Biancaneve. Il risultato è un musical accattivante e leggero. Pure se sappiamo a menadito chi sarà la più bella del reame e quanto sia avvelenata quella mela in apparenza così appetitosa, il film è un’opera onesta che tenta di coniugare tradizione e rivoluzione, senza strafare e con un piacevole coté vintage. Un invito a essere gentili con se stessi e con gli altri. E in questo momento storico è davvero una rarità.
