Mostra Cinema Venezia, Sigourney Weaver premio alla carriera: "Amore film nato da Fellini"

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Vittoria Romagnuolo

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L'attrice statunitense tre volte candidata all'Oscar ha accettato con orgoglio il riconoscimento condividendolo con tutti i registi che hanno contribuito a rendere luminosa la sua carriera. La consegna del premio avverrà nell'ambito della Cerimonia di apertura della ottantunesima edizione della kermesse

"Sono certa di sognare, sono sopraffatta e così grata". Sigoruney Weaver ha ritirato il Leone d'Oro alla Carriera visibilmente commossa nel corso della cerimonia di apertura dell'81esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (SEGUI LA DIRETTA - LO SPECIALE - I LOOK DEL PRIMO RED CARPET). Standing ovation da parte del pubblico quando è salita sul parco per ritirare il premio dalle mani di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia. Ricevere il Leone d'Oro alla Carriera, ha aggiunto, "è il più grande onore che posso immaginare".

Una filmografia variegata

Il talento di Sigourney Weaver e la peculiarità della sua filmografia, nella quale figurano opere d'autore e lavori di carattere commerciale, che hanno contribuito a portare al cinema le grandi masse di pubblico, sono alcune delle motivazioni alla base del riconoscimento.
La star di Alien, Avatar e tanti altri film di successo, sarà una delle protagoniste della Cerimonia di apertura della ottantunesima edizione della kermesse che inizia ufficialmente al Lido mercoledì 28 agosto.

Weaver, icona del cinema d'azione (e non solo)

A due mesi esatti dall'annuncio dell'assegnazione del Leone d'Oro alla carriera a Sigourney Weaver, l'attrice americana sta per ricevere il tributo dalla Biennale di Venezia, un'onorificenza sulla quale si era già espressa rilasciando una dichiarazione ufficiale colma di gratitudine nei riguardi degli autori coi quali ha collaborato sul set e che l'hanno fatta crescere come artista.
“Sono davvero onorata di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Questo premio è un privilegio che condivido con tutti i registi e collaboratori con cui ho lavorato nel corso degli anni”, così commentava Weaver la decisione del Cda della Biennale che ha accolto la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera di premiare col Leone la star di Ghostbusters.
“Weaver ha poche rivali”, ha dichiarato Barbera sottolineando la centralità della statunitense nel cinema degli anni Ottanta, epoca in cui ha contribuito a forgiare la figura di un'eroina dalle caratteristiche specifiche sul grande schermo. Per il Direttore Sigourney Weaver è un'attrice “dotata di un grande temperamento, capace di muoversi con delicatezza ma senza fragilità, che ha imposto un’immagine di donna sicura e determinata, dinamica e tenace, non senza lasciar trapelare, con sfumature sempre diverse, una sensibilità femminile di intenso magnetismo”.

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La carriera: da Scott a Cameron

Nel raccontare la carriera di Sigourney Weaver, Alberto Barbera ha ricordato l'elenco di grandi registi che hanno scelto l'attrice come volto dei loro film.
Nata a New York nel 1969, Sigourney Weaver ha iniziato a teatro e che ha mosso i primi primi passi davanti alla macchina da presa lavorando per la tv e poi sul set di Io e Annie di Woody Allen. La grande occasione arriva con Alien, nel 1979, capolavoro di Ridley Scott e primo capitolo di un franchise giunto ai giorni nostri con Alien: Romulus (LA RECENSIONE).
Weaver si è affermata nei decenni successivi come un nome di primo piano a Hollywood, riuscendo a smarcarsi abilmente dai ruoli d'azione e alternandoli a parti all'interno di film drammatici e commedie. Tra i registi con cui ha lavorato vale la pena citare James Cameron, Paul Schrader, Peter Weir (anche lui premiato col Leone alla carriera nell'ambito di questa edizione della Mostra del Cinema), Michael Apted, Roman Polanski, Ivan Reitman, Mike Nichols e Ang Lee.

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Weaver: “Innamorata dei film grazie al cinema italiano”

In conferenza stampa Sigourney Weaver ha discusso dei ruoli che le sono stati affidati negli anni rivelando che, nonostante la popolarità raggiunta con le sue eroine action, i suoi personaggi preferiti restano quelli delle commedie. In tutti i casi, comunque, l'attrice si è ispirata alle donne reali:“Le donne possono essere tutto ciò che desiderano”, ha detto e ha ringraziato in particolare autori come Cameron e Scott che l'hanno scelta per interpretare "donne forti forti perché le donne non possono non esserlo”. Nel cinema, ha detto Weaver, le donne hanno ancora molto da dire. Per lei stessa, si augura un futuro in cui potrà girare un film in Italia, un Paese che ha avuto modo di apprezzare proprio grazie al cinema: “Il primo film che ho visto con mia figlia è stato Divorzio all'italiana - ha affermato l'attrice parlando con i giornalisti - mi sono innamorata dei film attraverso il cinema italiano, con i film di Fellini, Antonioni, De Sica (…). È difficile trovare qualcosa di paragonabile a quei film che erano in grado di portarti in un mondo diverso”.

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La commozione sul palco

Sigourney Weaver, che ha iniziato a commuoversi mentre sullo schermo veniva proiettata una clip con un montaggio di alcune delle scene dei suoi maggiori film di successo, ha ringraziato, una volta sul palco, Camille Cottin, che ha tenuto un discorso in suo onore, e la Biennale, con riferimento a Pierangelo Buttafuoco e Alberto Barbera.
La star ha pronunciato il suo discorso in cui ha menzionato i registi che l'hanno accompagnata nel suo percorso straordinario, con menzione speciale per Peter Weir e James Cameron, che ha inviato per la star di Avatar un messaggio registrato che è stato proiettato durante la cerimonia.
Weaver ha aggiunto che il Leone d'Oro è il piu' grande onore che è in grado di immaginare e infine ha scherzato dicendo che è intenzionata ad acquistare per la statuetta il posto accanto a lei sull'aereo, nel viaggio di ritorno.

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