Kinds of Kindness, amore, morte e potere. La recensione del film di Yorgos Lanthimos

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Arriva oggi al cinema, l’opera del regista di Povere Creature! è un feroce, beffardo e surreale affresco diviso in tre episodi. Paura e desiderio, libertà  e sottomissione in una pellicola perturbante interpretata da Emma Stone, Jesse Plemons (premiato a Cannes  per la miglior interpretazione mascile), Willem Dafoe, Margaret Qualley, Hong Chau e Mamoudou Athie

Sweet Dreams cantavano gli Eurythmics nel 1983. E la voce elegante e avvolgente di Annie Lennox accompagna Kinds of Kindness sin dai titoli di testa. Anzi addirittura sostituisce la marcia trionfale del jingle della Searchlight Picture. Ma i dolci sogni non abitano il film di Yorgos Lanthimos, presentato in concorso alla 77.ma edizione del Festival del Cinema di Cannes (LO SPECIALE). Nessun riflettore illumina le vite niente affatto scintillanti dei personaggi del nuovo lungometraggio del regista di Povere Creature! (LA RECENSIONE DEL FILM). Anzi il cineasta greco, con la complicità dello sceneggiatore Efthimis Filippou, torna alle atmosfere algide ed enigmatiche di lavori come The Lobster (2015),Il sacrificio del cervo sacro (2017), Dogtooth (2009). 164 minuti, divisi i tre episodi, interpretati dallo stesso cast. Una fiaba nera e contemporanea. Un incubo crudele e sardonico scandito da tre titoli ermetici: The Death of R.M.F, R.M.F. is Flying,  R.M.F. Eats a Sandwich.

Un film labirinto per abbandonare la confort zone

“Per quanto piccolo, nessun atto di gentilezza è sprecato”, scriveva Esopo. Ma nella favola narrata da Lanthimos, diversi tipi di gentilezza si trasfigurano in atti di sopraffazione e di morte. Kinds of Kindness è un film costellato di automobili: dalla Bmw blu, alla Dodge Challenger viola, di personaggi continuamente affamati, di bottiglie di superalcolici, di Johnny Walker doppi con ghiaccio. Girato a New Orleans (Louisiana) la pellicola è ambientata in una città senza nome e probabilmente senz’anima. Architetture dolenti, geometrie desolate, periferie afflitte in cui il significato della vita, e la vita stessa si perdono con facilita. Tra un quadro di Julian Schnabel in soggiorno e una fotografia di Robert Mapplethorpe nel tinello, persino la casa non è più un rifugio sicuro, Il regista di La favorita frantuma le nostre confort zone e usa la cinepresa come il filosofo Friedrich Nietzsche usava il martello per distruggere le convenzioni e gli assiomi. Il film ci porta ai confini della realtà (come la celebre serie tv) e poi ci lascia soli, con le nostre miserie, le nostre paure, le nostre ossessioni e soprattutto con il nostro desiderio di essere amati e accettati. Gli uomini fanno progetti e gli dèi sorridono diceva l’umorista Meir Shalev. E Lanthimos sbertuccia i maniaci del controllo, ma pure gli imbelli pronti a rinunciare al libero arbitrio. Tra una racchetta da tennis rotta da John McEnroe e un dito mozzato con un coltello da cucina, tra un obitorio e una sauna, parimenti a un entomologo, l’autore greco viviseziona la follia che determina le nostre esistenze solo in apparenza sensate. Sicché persino passarsi il filo interdentale assume un significato perturbante.

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Festival del Cinema di Cannes 2024, oggi è il giorno di Lanthimos

Il cast: Da Emma Stone a Jesse Plemon, da Willem Defoe a Margaret Qualley

Emma Stone per Yorgos Lanthimos rappresenta quello che Marcello Mastroianni significava per Federico Fellini. E in questo trittico dimostra ancora una volta di incarnare alla perfezione sullo schermo la poetica del regista di Atene. Sia nei panni di Rita, la provocante fanciulla che accetta una proposta davvero indecente, sia in quelli di Liz, la moglie di un poliziotto che tutti credevano scomparsa, e infine in e quelli di Emily, l’adepta di una setta alla ricerca di un essere in grado di resuscitare i morti, l’attrice con pochi cambiamenti di acconciatura e trucco riesce a rendere credibile l’ì incredibile. Notevole pure la performance di Jesse Plemons in tre ruoli che sarebbero piaciuti al compianto Philip Seymour Hoffman. No a caso, l'attore straordinaio pure in  Civil War ha vinto a Cannes 2024, il premio per la migliori intrepretazione maschile. Al solito Willem Defoe si dimostra luciferino e inquietante, anche quando pronuncia come, Gli uomini magri sono la cosa più ridicola che esista. Margaret Qualley, dopo Povere Creature! dove interpretava una marionetta poco senziente, questa volta mostra tutta la sua capacità attoriale parimenti a Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie, Da segnalare il cameo nel terzo e ultimo episodio  di Hunter Shaffer, la star transgender della serie Euphoria

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Kinds of Kindness, il teaser del film di Lanthimos con Emma Stone

Ai confini della realtà

Basta il balletto di Emma Stone in completo marrone tabacco e sandali francescani sulle note di Brand New Bitch  della rapper svedese Cobrah, per comprendere quanto Kind of Kindness sia un’ film intriso di crudeltà e humour nerissimo. A Lanthimos piace sparigliare le carte, sorprendere lo spettatore, inquietare il pubblico., Tra mutilazioni, antropofagia, sesso, e How Deep Is Your Love dei Bee Gees suonata alla tastiera, queste tre storie scellerate che terminano bruscamente come un incidente automobilistico sono labirinti in cui è necessario perdersi e abbondonare la logica cartesiana per potere apprezzare pienamente. Non si tratta di un’opera facile, ma certo siamo a davanti a una di quelle pellicole che è difficile dimenticare, come la persistenza del gusto di certi Whisky pregiatissimi e torbati. E attenzione a restare sino alla fine per gustarsi la sequenza post credit di un film in cui realtà e immaginazione danzano vertiginosamente. Perché sullo schermo è complesso distinguere a differenza tra il ketchup e il sangue

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Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos con Emma Stone uscirà in estate

Kinds of Kindness, la trama del film

 

Primo episodio: The Death of R.M.F

Robert è un impiegato che ha deciso di affidare il totale controllo della sua vita a Raymond, il suo datore di lavoro. In cambio, il suo capo lo gratifica con rari oggetti sportivi da collezione come il casco di Ayrton Senna o la racchetta distrutta da John McEnroe. Ma di fronte alla richiesta di commettere un omicidio colposo. Robert si ribella

Secondo episodio R.M.F. is Flying,

Daniel è un poliziotto, disperato a causa della scomparsa della moglie, Liz, durante una vacanza al mare. Magicamente la consorte ricompare, ma il tutore dell’ordine è convinto che si tratti di un’altra persona e sottopone la donna a test sempre più bizzarri e sadici

Episodio 3: R.M.F. Eats a Sandwich.

Emily ha abbandonato il marito e la figlia per unirsi a una setta, capitanata dal guro Omi. Insieme a un altro adepto, Andrew, la donna è alla disperata ricerca di una persona dotata di particolari poteri soprannaturali

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