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Un altro Ferragosto, l’estate è finita. la recensione del film di Paolo Virzì

Cinema

Paolo Nizza

Arriva al cinema dal 7 marzo il sequel di Ferie d’Agosto. Un dolente e caustico ritratto al vetriolo della realtà italiana, interpretato da Sabrina Ferilli, Laura Morante, Silvio Orlando, Christian De Sica, Vinicio Marchioni, Rocco Papaleo, Emanuela Fanelli, Lorenzo Balducci, Andrea Carpenzano, Gigio Alberti, Silvio Vannucci, Paola Tiziana Cruciani, Anna Ferraioli Ravel, Liliana Fiorelli

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“Coraggio, il meglio è passato”; suggeriva Ennio Flaiano in questo sardonico aforisma, citato pure in La terrazza di Ettore Scola, assai amato da Paolo Virzi, Un regista considerato dal cineasta livornese “un gigante di dolcezza e ironia, una persona di grande intensità e di un’intelligenza speciale".  E in fondo Un  altro Ferragosto (da giovedì 7 marzo al cinema) è una terrazza con vista sull’Italia di oggi. “Mala tempora currunt”, direbbero gli antichi. Rispetto a Ferie d’agosto, per citare ancora una volta l’inarrivabile Flaiano, "La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.” E forse solo Virzì, che ai tempi in cui studiava al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, ebbe tra i suoi insegnati Furio Scarpelli, poteva firmare una commedia amarissima ma mai compiaciuta, Un racconto corale in cui ritroviamo sull’isola di Ventotene, 28 anni dopo la famiglia Molino e la famiglia Mazzalupi. Le due tribù di villeggianti risultano ancora agli antipodi, Ma la sfida assume toni più dolenti. D’altronde se il prototipo si chiudeva con l’adolescente Sabrina che gridava a squarciagola “Io ti amo, mentre il sequel si conclude con un laconico: “Dove sono andati tutti?! (domanda a cui la Sabrina di oggi non sa rispondere) significa, che nel corso del tempo, nulla è maturato e molto si è deteriorato o addirittura è morto.

Un altro Ferragosto, la trama del film

“Per l’allegria il pianeta nostro è poco attrezzato. Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri. In questa vita non è difficile morire. Vivere è di gran lunga più difficile", scriveva Vladimir Majakovskij. Sicche la malinconia di Ferie d’agosto si è trasfigurata in tristezza, la commedia si è trasforma in tragedia. Il tempo guasta ogni cosa. In quella serata estiva del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale di successo e torna a Ventotene con il marito fotomodello per riunire i vecchi amici intorno al padre malato  e offrirgli un’ultima vacanza. Non immaginava di trovare l’isola in agitazione per il matrimonio di Sabrina Mazzalupi con il  suo fidanzato Cesare: la ragazzina maldestra, figlia del commerciante romano Ruggero, è diventata una webstar Le sue nozze sono una chiassosa cerimonia mondana che ingolosisce i media e pure alcuni parlamentari e senatori del governo a caccia di nuovi e giovani candidati.

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"Un altro ferragosto", Virzì continua la storia dopo ventotto anni

Perdere la memoria  sulle note di Tarzan Boy

Nostra patria è il mondo intero (canzone scritta dall’anarchico Pietro Gori nel 1896) contro Tarzan Boy (singolo del gruppo musicale italiano Baltimora, pubblicato nell'aprile 1985. Paolo Virzi orchestra due partiture simili a convergenze parallele. Ma ormai, la musica è finita e gli amici se ne vanno. I nemici pure. Perché la bella estate sta finendo. Anzi è già finita per un Paese in cui si rivaluta l’operato di “Pasta e fagioli” come chiavano in codice Benito Mussolini i confinati nell’isola di Ventotene. La memoria storica è evaporata, tra un tutorial su come applicare lo smalto sulle unghie e una diretta streaming su Instagram. Gli antifascisti Sandro Pertini, Eugenio Colorni, Altiero Spinelli e Ursula Hirschmann abitano un sogno in bianco e nero. E forse non ci si vorrebbe svegliare più per continuare a sperare in Un Altro Ferragosto, in un altro mondo.

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Un altro Ferragosto, il trailer del film di Paolo Virzì

Un altro ferragosto, il cast 

Sotto il sole di Ventotene, Virzi mette in scena una brulicante comedie humaine. Una briosa marcia che sfuma in un funereo requiem. Un altro Ferragosto è un giano bifronte, un film sui conflitti mai risolti, sui nodi mai sciolti. Mazzalupi e Molino. Padri e figli, giovani e vecchi, donne e uomini, sinistra e destra, passato e presente danzano, infelici sull’orlo del baratro Virzì è un autentico maestro nel dirigere un cast indovinatissimo. Silvio Orlando, Laura Morante, Sabrina Ferilli, Paola Tiziana Cruciani, Gigio Alberti, Raffaella Lebbroni, Silvio Vannucci, Emiliano Bianchi, Rocco Papaleo, Raffaele Vanoli, Agnese Claisse tornano a vestire i panni dei personaggi interpreati in Ferie d’Agosto con abbacinante grazia. Un eterno ritorno dolente e inioblabile.

Le new entry,  Christian De Sica a Vinicio Marchioni

Parimenti, le new entry si inseriscono alla perfezione come le tessere di policromo mosaico: da Christian De Sica, formidabile nelle vesti dell’ingegnere Pierluigi Nardi Masciulli, ex piacione e gran cialtrone, ad Andrea Carpezano (Lovely Boy) nel ruolo di Altiero sino a Vinicio Marchioni che porta sullo schermo, con abilità, uno dei personaggi più biasimevole del film, ovvero Cesare, il palestrato fidanzo di Sabrina. E proprio la performance attoriale do Anna Ferraioli Ravel risulta uno dei punti di forza di Un altro Ferragosto. Al pari di Emanela Fanelli. Nel ruolo di Daniela, l’ex moglie di Cesare, recita un monologo sul momento storico in cui viviamo, deflagrante e potente quanto una pagina di Celine. Si sa: la perfezione vive nei dettagli e se il lungometraggio funzione il merito è anche della presenza di grandi interpreti nelle parti più piccole a partire dalla talentuosa Liliana Fiorelli (Non ci resta che il crimine - La serie), eccellente nel ruolo della corriva inviata tv. Insomma, Un altro Ferragosto è uno specchio che ci costringe a riflettere su quello che siamo diventati, perché i Molino e i Mazzalupi siamo noi