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Quel maledetto film su Virzì, la recensione del documentario sul regista livornese

Cinema

Paolo Nizza

In occassione del sessantesion compleanno di Paolo Virzì, un viaggio sorprendente e ironico alla ricerca regista di Ovosodo e Ferie d’Agosto. In onda lunedì 4 marzo su Sky Cinema Due

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“”Quella specie di ovo sodo dentro, che non va né in su né in giù, ma che ormai mi fa compagnia come un vecchio amico." L’epocale battuta di Piero (Edoardo Gabriellini)  tratta dal film premiato con il Leone  d'argento - Gran premio della giuria del 1997 alla Mostra del Cinema di Venezia forse ci aiuta a comprendere quanto sia spassoso, originale e godibilissimo Quel maledetto film su Virzì, che Sky CInema tramette lunedì 4 marzo alle 23:20 per festeggiare il sessantesimo compleanno del regista livornese

 

Stalkerando Virzì

Quanto è bella la confusione, l’incertezza, il caso di un titolo che gioca tra finzione e realtà e con intelligenza e (auto)ironia ci invita a partecipare a questa avventura che spazia da Cannes a Livorno, da Roma a Torino. Un lungometraggio per citare le parole l’autorevole Gianni Canova, uno dei molti volti noti presenti nell’opera “Che racconta le tragicomiche peripezie di uno strano trio di compari che sono ossessionati dal regista di Siccità, di Ovosodo di Ferie D’agosto e del sequel, Film dopo film, anno dopo anno, città dopo città i nostri tre tampinano, tormentano, stalkerano il loro regista preferito e con lui gli amici, gli attori i familiari.

E alla fine con ricchezza frugale, il documentario ci svela tanti aspetti poco noti del cineasta livornese, ma pure la difficoltà di realizzare un documentario cinematografico in Italia e soprattutto quella di inseguire i propri sogni. Coi piedi ben piantati sulle nuvole, Stefano Petti (l’irritabile),  Gabriele Acerbo (il nostalgico) e Alessio Accardo (il logorroico) scherzano sulla loro magnifica ossessione. E al al pari del virziano ovo sodo, si trasfigura in un vecchio amico, che è sempre un piacere andare a trovare, E non importa se non va né su, né giù, perché il doc è niente affatto indigesto.

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Tutta la vita Virzì

“Questo film mostra comportamenti sconsiderati. Le acrobazie a cui state per assistere sono state eseguite in condizioni di totale insicurezza esistenziale. Non tentate mai di fare niente di simile a casa vostra. E neanche fuori casa. Rischiereste di uscire dal seminato, come gli incauti protagonisti di questa storia”. Già da questo esilarante Alert,  che apre il docufilm, è chiaro l’intento dei trio. In fondo, con le dovute differenze si tratta di una sorta di Lost in La Mancha, il documentario sulla fallimentare realizzazione del film L'uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam, rimasto incompiuto per 20 anni e uscito nelle sale soltanto nel 2018. L’ambizione di questi tre picari contemporanei e quella di terminare il film e ottenere riconoscimenti è stata costantemente minata dalla paura di risultare incompleti e di essere considerati dei falliti. Nell’estate del 2020, mentre l’Italia esce dal primo lockdown, il terzetto si chiude in una sala montaggio per cercare una conclusione e condensare nella durata di un lungometraggio la vita e l’opera dell’oggetto della loro ossessione, il quale nel frattempo sta iniziando le riprese di un nuovo film. I loro piani, questa volta, saranno stravolti da forze incontrollabili.

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Da Micaela Ramazzotti a Valerio Mastandrea

Micaela Ramazzotti, Bobo Rondelli, Valerio Mastandrea, Carlo Virzì, Francesca Archibugi, Corrado Fortuna, Matilde Gioli, Massimo Ghini e Mario Sesti. Sono solo alcuni dei tanti protagonisti che popolano Quel maledetto film su Virzì. Una parata che ricorda, per certi versi, la schidionata di volti che si palesa nel finale di Otto e mezzo, anche se come chiosa Acerbo, il metacinema è morto. Ma come diceva Samuel Beckett qui si tratta di "Fallire ancora, fallire meglio"  E tra un ricordo di Furio Scarpelli, (di cui Accardo è uno dei massimi esperti) e l’ennesimo diverbio davanti alla moviola Quel maledetto film su Virzì passa in rassegna tutta la cinematografia di Paolo: da Paso Double al sequel di Ferie d’Agosto.  tra una pellicola e l’altra, scorre l’esistenza privata del cineasta livornese in una sorta di lungometraggio parallelo. Insomma la vita insegue il cinema e viceversa, in un gioco disincantato e scanzonato, con il cartonato del regista a guisa di oracolo a vegliare il lavoro dei nostri intrepidi eroi. Insomma, valeva la pena aspettare una decina di anni, perché questo docufilm è davvero croccante, anticonvenzionale, spassoso e ci svela molto su Virzi, più di quello che vorrebbe farci credere.

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I 60 anni di Paolo Virzì, l'omaggio di Sky Cinema

In occasione dei 60 anni del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Paolo Virzì e dell’uscita sala il 7 marzo dell’atteso sequel Un altro Ferragosto, Sky Cinema Due propone 3 film e 1 documentario per festeggiarlo dalle 17.20 alla seconda serata. Questi i titoli: N – IO E NAPOLEONE con Daniel Auteuil, Elio Germano e Monica Bellucci; la commedia sul precariato TUTTA LA VITA DAVANTI con Isabella Ragonese, Micaela Ramazzotti, Sabrina Ferilli ed Elio Germano; l’intramontabile LA PRIMA COSA BELLA con Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti e Stefania Sandrelli; e il documentario QUEL MALEDETTO FILM SU VIRZÌ in cui tre personaggi molesti inseguono e infastidiscono per dieci lunghi anni il loro regista preferito, Virzì, e con lui i suoi amici e attori, da Valerio Mastandrea a Massimo Ghini, da Micaela Ramazzotti a Giuliano Montaldo, con l’intento di realizzare il film definitivo sull’oggetto della loro ossessione.

Il dettaglio:

Lun. 4 mar. N – IO E NAPOLEONE di P. Virzì. Con: D. Auteuil, M. Bellucci, E. Germano, V. Mastandrea (ore 17.20)

TUTTA LA VITA DAVANTI di P. Virzì. Con: I. Ragonese, M. Ramazzotti, E. Germano, S. Ferilli

LA PRIMA COSA BELLA di P. Virzì. Con: M. Ramazzotti, V. Mastandrea (ore 21.15)

QUEL MALEDETTO FILM SU VIRZÌ di S. Petti