Il grande Lebowski, Jeff Bridges apre al sequel: "Se i Coen ci stessero, lo farei!"

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Jeff Bridges ha detto che "certamente farebbe" un sequel de Il grande Lebowski, ma solo se i Coen fossero coinvolti nel progetto. “Quel film, sono così orgoglioso di farne parte. Che bello!", ha detto l’attore a People. "Se i fratelli Coen fossero coinvolti, lo farei sicuramente" ha ammesso l’attore premio Oscar. "I Coen sono misteriosi e pieni di sorprese. Forse mi sorprenderanno e faranno un sequel” ha aggiunto

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Jeff Bridges ha detto che "certamente farebbe" un sequel de Il grande Lebowski, ma solo se i Coen fossero coinvolti nel progetto. “Quel film, sono così orgoglioso di farne parte. Che bello!", ha affermato l’attore 73enne durante un'intervista con People. "Oh Dio! Se i fratelli Coen fossero coinvolti, lo farei sicuramente" ha poi ammesso il premio Oscar. "I Coen sono misteriosi e pieni di sorprese. Forse mi sorprenderanno e faranno un sequel” ha aggiunto.

Bridges si riferisce a Joel ed Ethan Coen, i due famosi fratelli cineasti che hanno scritto, prodotto e diretto il film nel 1998.

A riportare in esclusiva la notizia è People, il magazine con cui Bridges stava parlando circa la collaborazione con AstraZeneca per la campagna "Up the Antibodies". A un tratto ha riflettuto sul fatto che quest'anno il film Il grande Lebowski ha compiuto un quarto di secolo. Da lì è passato a parlare dell’eventualità di un sequel, progetto da cui non si tirerebbe affatto indietro se i registi e sceneggiatori dell'originale fossero a bordo.

Le misteriose (e arzigogolate) parole di Bridges

"I fratelli Coen sono misteriosi e pieni di sorprese", ha detto Bridges. "Non sai cosa faranno, quindi dal momento che sono sorprendenti, non penso che faranno un sequel. Ma come ho detto, sono sorprendenti, quindi forse mi sorprenderanno e faranno un seguito”, queste sono state le parole di Jeff Bridges raccolte da People.
Tra le righe potrebbe esserci uno spiraglio di apertura alla possibilità di un nuovo capitolo, chissà... Intanto quest'anno Il grande Lebowski ha spento la bellezza di venticinque candeline.

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Il grande Lebowski, un film cult

La pellicola dei fratelli Coen segue le disavventure del fannullone interpretato magistralmente da Bridges: Jeffrey "The Dude" Lebowski. Si tratta dell'adorabile fallito che viene scambiato per un uomo che deve dei soldi al boss Jackie Treehorn (interpretato da Ben Gazzara).

Con John Goodman, Julianne Moore, Steve Buscemi, John Turturro e Philip Seymour Hoffman, il film presenta anche Sam Elliot nei panni di "The Stranger", che funge da narratore del film.
All'inizio di quest'anno, Bridges e il 78enne Elliott si sono riuniti ai SAG Awards 2023, dove Bridges era candidato nella categoria miglior attore in una serie drammatica per il suo ruolo in The Old Man, mentre Elliott ha portato a casa il premio come miglior attore in un film per la televisione o in una serie limitata (per quanto riguarda 1883).

In un'intervista con Entertainment Tonight, Sam Elliott ha dichiarato: "Sono seduto con Jeff al tavolo e non vedevo Jeff da un po' di tempo. Sono davvero felice di stare con lui".

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La conditio sine qua non per un sequel de Il grande Lebowski

Jeff Bridges rivela che c'è una condizione che dovrebbe essere soddisfatta per poter tornare come The Dude in un sequel de Il grande Lebowski.
La star ha dichiarato di essere disposto a riprendere il suo ruolo solo ed esclusivamente se il progetto fosse sviluppato da Joel ed Ethan Coen.

Il grande Lebowski è uscito nel 1998 senza riscuotere un particolare successo al botteghino. Negli anni successivi, tuttavia, il film ha raccolto un enorme seguito, diventando a pieno titolo una pellicola di culto.

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L’eventualità di un sequel divide la rete

Dopo le dichiarazioni di Bridges a People, la rete pullula di commenti. Il web si divide tra chi non vorrebbe e chi invece vorrebbe tanto rivedere l’attore calarsi nuovamente nei panni super dismessi (vi ricordate l’iconico maglione pre-hipster? Anzi: hipster ante litteram. E i pantaloni a quadri del pigiama e l’accappatoio marrone con cui Lebowski si reca al supermercato a comprare il latte. Non certo perché sente il bisogno di un po' di calcio ma perché vuole farsi il suo amato White Russian, cocktail iconico del suo personaggio).  

C’è però un valido motivo per sostenere che il classico cult del 1998 dovrebbe rimanere un film privo di sequel: il finale dell’originale non sembrerebbe poter creare ulteriori storie. Da qui in avanti iniziano tanti spoiler (anche se parliamo di un film del 1998 che se non avete ancora guardato siete da tirata d’orecchie!).

****SPOILER SPOILER SPOILER **** The Stranger (Sam Elliott) rivela che Maude (Julianne Moore) è incinta, il che significa che The Dude avrà presto un figlio, ma questo di per sé non è abbastanza forte da giustificare un film successivo. Inoltre parte del fascino dell'originale è il finale, che molti definiscono come “perfettamente deludente”.

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Un film che ha generato perfino una nuova filosofia di vita: il "dudeismo"

Il grande Lebowski ha diviso i critici al momento della sua uscita, tuttavia da allora è diventato un film amatissimo, di una forza tale da riuscire perfino a generare una nuova filosofia di vita. O meglio: una nuova filosofia di stile di vita.
Questa è nota come "dudeismo”, dal soprannome del protagonista (Dude).
Anche se i fratelli Coen dovessero tornare a scrivere, dirigere e produrre, qualsiasi sequel rischierebbe comunque di rovinare ciò che ha reso così speciale il film originale. E, chissà, forse anche il dudeismo perderebbe buona parte del suo fascino.

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Lo spin-off del personaggio di John Turturro è stato un flop

Ricordiamo inoltre che lo spin-off del personaggio interpretato da John Turturro ne Il grande Lebowski, intitolato The Jesus Rolls (uscito nel 2019), è stato un insuccesso. Anche se va notato che i Coen non hanno né scritto né diretto quel film.
C’è anche una parte di fan che reputa assai interessante la possibilità di vedere cosa stanno facendo The Dude e Walter (quest’ultimo interpretato da John Goodman) più di vent'anni dopo.
Però il sentimento più diffuso è quello che va a braccetto con chi scuote il capo, in senso di diniego: il sentire dilagante è quello del "no, non fateci un sequel!".
Inoltre va detto che i Coen non hanno ancora realizzato alcun sequel di nessuno dei loro film, il che significa che c'è una minima possibilità che siano comunque interessati all'idea. Detto questo, come spiega Bridges, i fratelli Coen lavorano in modi sorprendenti, ergo un sequel de Il grande Lebowski potrebbe non essere del tutto fuori discussione.

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