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David Cronenberg, maestro del body horror, ospite a Matera

Cinema

Sabrina Rappoli

©IPA/Fotogramma

"La pandemia? Un fatto terribile che riguarda tutti. I vaccini? Quando ero bimbo ci hanno salvato dalla poliomielite. L'emergenza clima? Vorrei essere positivo, ma ci sono troppe guerre" Queste alcune dichiarazione rilasciate a Sky TG24 dal regista canadese, ospite d'onore della seconda edizione del Matera Film Festival

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Nei suoi film racconta spesso le trasformazioni genetiche, le alterazioni del corpo indotte da agenti esterni, realtà estreme che diventano incubi. David Cronenberg, maestro 78enne del body horror, è ospite d’onore alla seconda edizione del Matera Film Festival, con un’ampia rassegna dei suoi titoli e soprattutto la possibilità di avvicinarlo, per parlare con lui di Cinema, di pandemia, di vaccini; del corto diretto da sua figlia Caitlin, nel quale mette in scena la sua morte, grazie a un sosia di silicone.

 

Nel nuovo film l'Uomo sopravvive in un mondo sintetico

Crimes of the Future è il titolo del suo nuovo lavoro. In realtà il maestro non ha voglia di svelare troppo: “Il film è in via di finalizzazione e qualcosa può ancora cambiare”, dice. Sappiamo che nel cast - tra gli altri - c’è uno dei suoi attori preferiti, Viggo Mortensen; che è stato girato in Grecia e che è un remake di un suo lavoro del 1970 che si svolge nel futuro. Un mondo complicato, dove gli uomini sono costretti a sopravvivere in un ambiente sintetico e a modificare la sua composizione biologica.

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Le persone modificano il corpo,  è un fatto culturale

A proposito di modifiche, chiediamo al maestro cosa pensa dell’uso estremo che si fa oggi della chirurgia estetica e cosa a proposito dell’invecchiare.

“Le persone hanno sempre fatto più interventi di chirurgia plastica sin dall'inizio della cultura umana, abbiamo sempre messo cicatrici, tatuaggi, la modificazione del corpo è molto umana. È così, non è diverso ora”, sottolinea.

“È solo più pubblicizzato e più tecnologico, ma è lo stesso, siamo sempre stati interessati a modificare il corpo umano per l'estetica, per la sessualità, per motivi religiosi.

Quindi questa non è affatto una novità. E in termini di invecchiamento, ovviamente le stesse modifiche del corpo stanno cercando di essere anti invecchiamento, ovviamente lo sappiamo, capiamo tutti perché”.

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Compassionevole raccontare la mia morte in un corto

La morte che lei racconta nel corto diretto da sua figlia Caitlin, gli domandiamo, è forse il punto più estremo delle modificazioni corporee?

“Questo punto di vista mi piace. Per me è un'affermazione inaspettata sulla vita e sulla morte; anche l'abbraccio della realtà della propria morte e della morte delle persone che ami e che abbraccia l'essenza dell'umanità in generale. Un momento molto compassionevole per me, per me stesso, ma per tutti gli umani, è così che mi sono sentito”.

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I vaccini ci hanno salvato dalla poliomielite

Parliamo anche di pandemia, lui si è vaccinato con doppia dose. Ricorda i tempi in cui, da bambino, il mondo era colpito duramente dalla poliomielite e per fortuna arrivò il vaccino a debellarla.

“Chi ha paura dei vaccini perché pensa che possano veicolare dei chip dovrebbe pensare al fatto che abbiamo sempre con noi lo smartphone”, afferma.

 “La pandemia è terribile e riguarda tutti”, dice. “Nei mesi più duri ho accettato di partecipare a una serie tv, Slasher; volevo capire quali fossero le difficoltà di lavorare durante un’emergenza come quella”.

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LA CRISI CLIMATICA È ANCHE COLPA DELLE GUERRE

Gli chiediamo anche della crisi climatica che investe il Pianeta.

“Beh, vorrei essere molto positivo al riguardo, ma è molto difficile essere positivi a causa della cultura, a causa della guerra, voglio dire che le persone non parlano di quanto sia grave la guerra per il pianeta, ma è disastrosa per il pianeta.

E ci sono guerre costanti ovunque nel mondo, quindi anche solo quell'aspetto è incredibilmente distruttivo per il mondo e per l'ambiente. Ci sarebbe davvero bisogno di collaborazione; è interessante che la pandemia abbia creato una collaborazione, tra i Paesi che non è quasi mai stata vista prima. 

Poiché ha colpito tutti, non tutti i Paesi hanno risposto bene, ma ogni Paese ha dovuto fare qualcosa. E quindi se prendiamo quel modello e lo usiamo per pensare alla protezione dell'ambiente, cosa che potremmo fare sicuramente, non c'è dubbio che aiuterebbe. Ci vorrà quel tipo di paura e collaborazione. E temo che ci vorrà molta distruzione prima che la gente accetti che dobbiamo fare qualcosa di molto radicale per l'ambiente, è una cosa molto difficile; una delle cose è che non ci dovrebbe essere la guerra".

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