Il Barlume riapre lunedì 11 gennaio con la prima storia intitolata "Mare Forza Quattro", in prima tv su Sky Cinema Uno. Ecco cosa ci ha raccontato il talentuoso regista che torna anche, come attore, nei panni dell'avvocato di Paolo Pasquali
"Si è liberi solo nella limitazioni", diceva Rainer Fassbinder. E, in effetti, nel girare queste due nuove storie de I Delitti del Barlume, (QUI LO SPECIALE) ispirate al mondo dei romanzi di Marco Malvaldi, editi da Sellerio Editore , il regista Roan Johnson di limitazioni ne ha avute parecchie. Ma l'emergenza Covid (QUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI) non ha fermato Il Viviani, la Tizzi, Beppe, i Bimbi, La Fusco. Nell'assoluto rispetto delle regole e delle misure di sicurezza, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar ci riporta a Pineta con il sorriso. E tra videochiamate e camei, il cineasta ci racconta come sono nate queste due storie molto originali e assai divertenti.
Come è stato girare questi due storie del Barlume in una situazione così particolare?
È stata un’esperienza unica, perché unico è quello che è accaduto e sta accadendo nel mondo. Ci sembrava sembrava sbagliato far finta che non fosse successo nulla, come se Pineta e Barlume fossero su un altro pianeta. Nella serie abbiamo sempre inserito dei riferimenti alla realtà e alla società, anche se Pineta è un piccolo paesino di provincia e quindi lontano dalla mondanità, soprattutto attraverso i personaggi di Tassone e Pasquali, due figure che in qualche modo raccontano l’Italia.
Certo, poi non volevamo correre nessun rischio, né mettere in pericolo soprattutto i bimbi, i nostri 4 vecchini. Siamo state una delle prime produzioni a partire post Covid, e all’epoca non erano nemmeno chiarissimi i protocolli per garantire la sicurezza, c’è stato un momento in cui eravamo convinti che non saremo riusciti a girare quest’anno perché nel cast avevamo due ultraottantenni e un bambino molto piccolo. Invece abbiamo scelto di raccontare questa situazione così particolare attraverso dei personaggi a cui la gente si è appassionata. Peraltro, Alessandro Benvenuti aveva avuto il Covid, prima delle riprese, senza subire particolari conseguenze, per cui aveva gli anticorpi. Per quanto riguarda gli altri tre bimbi, li abbiamo ripresi all’intero delle loro casa. Quindi abbiamo scelto di ambientare le due storie a fine febbraio, inizio marzo, in modo da raccontare situazioni con pochi clienti al bar, senza turisti, senza il solito bailamme di personaggi sullo sfondo.
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Siete riusciti a raccontare un momento così difficile e tragico attraverso la commedia
Credo che sia giusto esorcizzare questo periodo. Uno dei modi per superare queste situazioni, oltre ad analizzare con serietà,è anche quella di cercare di riderci sopra, di trovarci il lato surreale. Siamo stati tutti accomunati dalla medesima emergenza, ma ognuno di noi l’ha vissuta in maniera personale, tra le mura della propria casa. Poi abbiamo giocato sul fatto che in alcune zone d’Italia i contagi sono stati pochi, come nel caso dell’Isola D’Elba, dove il Barlume è ambientato. In fondo le nostre storie hanno sempre parlato di morti, di omicidi spesso efferati come nell’episodio “La Briscola in cinque”. Così anche gli attori sono abituati a muoversi tra dramma e commedia, senza mai cadere nel cattivo gusto. Tant’e che per queste due puntate, proprio a causa della Pandemia, abbiamo scelto di girare due gialli leggeri, senza eccessi. Crediamo che in qualche modo fosse un nostro dovere tenere compagnia agli spettatori con le nostre storie, soprattutto in un momento così difficile. Tant’è che quando ho chiamato gli attori per iniziare le riprese la loro paura più grossa era che non si girassero le puntate. E tutti erano d’accordo sul fatto che non avrebbe avuto senso non inserire l’emergenza Covid nelle storie
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La tecnologia tra videochiamate e internet è ovviamente molto presente in queste edizione 2021 dei Delitti del Barlume.
Sono andato nelle case dei Bimbi a dirigerli, nelle scene in cui hanno utilizzato Zoom.
Mi sono recato a Pisa, Livorno e Rosignano nelle abitazioni di Pilade, Gino e Aldo. È stato un momento molto emozionante, anche perché era la prima volta che c’andavo. Così il nostro rapporto si è consolidato. Sono diventati dei nonni acquisiti.
Certo, tutti noi preferiamo relazionarci da vivo con le persone, però pensiamo a come sarebbe stato ancora più difficile affrontare la pandemia e il lockdown senza tecnologia.
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Torni anche come attore in Mare Forza Quattro
A me è sempre piaciuto recitare. E poi mettersi davanti alla macchina da presa aiuta moltissimo il regista a capire il punto di vista dell’attore. E siccome, per ragioni di sicurezza in queste due storie abbiamo eliminato le comparse e utilizzato meno attori possibili, sono tornato a interpretare l’avvocato di Paolo Pasquali, il personaggio interpretato da Corrado Guzzanti. E' stato molto divertente anche perché ho recitato con Lucia Mascino che è un'attrice straordinaria
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Nella seconda storia “Tana Liberi Tutti” si scherza tanto sulla mixologia e sui cocktail preparati da Marchino.
Il personaggio interpretato da Paolo Cioni (che è un attore bravissimo) rischiava di esaurire la sua forza narratva come ex della Tizzi. Quindi questa sua ossessione per la miscelazione e per la professione di barman ci ha permesso di creare situazioni e gag divertenti. Alcune ispirate anche alla realtà, come le gag sui cocktail d’asporto e sugli spot pubblicitari.
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Come mai la seconda storia si chiude sulle note di “Nel blu dipinto di blu”?
Ci sono state delle canzoni che sono state degli inni durante il lockdown. E volare di è stata una di queste. Nel Barlume cerchiamo sempre di utilizzare canzoni finali dal sapore nostalgico, ma anche un po’ buffo. E in questo senso Volare risulta perfetta
Infine perché guardare le nuove storie del Barlume?
Perché anche nelle situazioni più folli, assurde, non vai mai sprecata l’occasione di farsi una risata