I Tre Grandi di Spagna, a Milano la mostra con il Bacchanale di Salvador Dalì. FOTO
Fino al 25 gennaio 2026 la Fabbrica del Vapore racconta la nascita e l’evoluzione delle più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere dei loro protagonisti Pablo Picasso, Joan Miró e Salvador Dalí. Presente il capolavoro surrealista Bacchanale, la massiccia scenografia teatrale realizzata da Dalí nel 1939 per l’omonimo balletto, che viene esposta per la prima volta in Italia
La mostra I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità, ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano fino al 25 gennaio 2026, racconta la nascita e l’evoluzione di alcune delle più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró e Salvador Dalí. Tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea.
Picasso, Mirò, Dalì: una mostra celebra "I tre grandi di Spagna"
Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe fondamentali della storia dei tre artisti, dalla formazione, al fermento culturale della Catalogna, fino all'influenza dei movimenti del Modernismo e del Noucentisme. Dalla comune rottura con i canoni accademici al trasferimento nella Parigi delle avanguardie, passando per incontri cruciali e momenti di svolta, la mostra racconta il linguaggio radicalmente personale di ciascuno e il relativo contributo a plasmare il panorama dell’arte del secolo scorso.
Ampio spazio riguarda il consolidamento delle poetiche personali nel Secondo dopoguerra e l’affermazione del successo internazionale, esplorati nell’esposizione delle opere e serie più significative dei tre artisti. Infine, non manca neppure uno sguardo all’eclettismo tecnico che accomuna Picasso, Miró e Dalí: pittura, scultura, grafica, poesia, cinema, arti applicate e interventi in ambito architettonico e pubblico si fondono nel corpus di ciascuno di loro, che sfida le classificazioni e moltiplicano i linguaggi dell’arte.
La mostra riunisce opere note e meno note, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia, per raccontare, attraverso contrasti e affinità, un immaginifico dialogo tra le tre menti visionarie, accomunate da più di un mero luogo geografico di nascita. Oltre alla semplice celebrazione del mito, l’esposizione indaga anche la parabola artistica dei tre maestri come simbolo della storia del Primo Novecento, fatta di guerre e dittature che per la Spagna durarono fino alla metà degli anni’70.
La mostra dedica anche una particolare attenzione all’opera Guernica di Pablo Picasso e all’anno della sua realizzazione, il 1937, come commovente manifesto contro la guerra. Bozzetti preparatori, fotografie scattate da Dora Maar (fotografa, poetessa ed artista allora amante dell'artista) che ne attestano la lavorazione, e ancora opere coeve dell’artista malagueño, come nel caso de Sueño y Mentira de Franco, che mostrano il clima culturale dell’epoca, non tanto dissimile da quello contemporaneo, dove violenza e distruzione si imponevano sull’uomo.
Altrettanto significativa all’interno del percorso espositivo è l’opera Bacchanale, una massiccia scenografia teatrale realizzata da Salvador Dalí nel 1939 per l’omonimo balletto, il primo di molti ai quali l'artista aveva prestato la sua creatività.
Capolavoro di Surrealismo, l’opera – che viene esposta per la prima volta in Italia in occasione di questa mostra - rappresenta anche la prima collaborazione del pittore con I Balletti Russi di Monte Carlo, che prima di lui si erano avvalsi di quella, tra gli altri, di Picasso e di Mirò.
Accanto al Bacchanale il pubblico può assistere alla proiezione del video che ha rimesso in scena il balletto, e la sua scenografia, lo scorso dicembre 2024 presso il Círculo de Bellas Artes di Madrid, già presente in mostra incorniciato da un sipario.
Molte delle oltre 200 opere appartengono a serie grafiche su carta esposte complete, come raramente accaduto prima in Italia, come la Suite Vollard (una raccolta di 100 incisioni commissionata dal mercante d’arte Ambroise Vollard e realizzata da Pablo Picasso tra il 1930 e il 1937 su temi cari alla poetica picassiana, come il mito del Minotauro, l’atelier dell’artista o il rapporto tra eros e creazione), o la Femme di Joan Mirò, realizzata nel 1965 per l’editore e gallerista francese Aimé Maegh, dove l’artista trasforma la figura femminile in simbolo universale.
I prestiti provengono da importanti istituzioni museali internazionali come il Museu Nacional Centro de Arte Reina Sofia, il Museu Picasso - A Coruña, la Fundación Museo de Artes del Grabado, Galería Jorge Alcolea - Spagna, Galerie de La Présidence - Francia, Tour Jarlier - Francia, INART Found - Lussemburgo, Guastalla Centro D’Arte - Italia, Kronos Gallery - Italia, ma soprattutto da altrettante importanti collezioni private che permettono al visitatore di scoprire lavori meno conosciuti dei grandi maestri.