Ben Affleck, la figlia Violet fa appello alle Nazioni Unite per le mascherine contro Covid

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La primogenita dell'attore e di Jennifer Garner aveva contratto il Long Covid nel 2019. Oggi intende sensibilizzare sulle conseguenze del virus, con un pensiero rivolto soprattutto ai bambini: "Sono furiosa per loro, è una negligenza non proteggerli"

“I leader ci dicono che siamo il futuro, ma quando si tratta della pandemia in corso, il nostro presente ci viene rubato davanti agli occhi”. Il 23 settembre Violet Affleck, primogenita di Ben Affleck e di Jennifer Garner, ha rivolto un appello alle Nazioni Unite in tema di Covid-19 e di Long Covid, la forma più persistente del virus che l’aveva colpita nel 2019 e che può durare per molto tempo anche dopo la guarigione, con sintomi che includono vertigini e respiro corto. La giovane attivista, 19 anni, che è anche una studentessa alla Yale University, ha criticato duramente “l’incessante rincorsa al ritorno alla normalità, ignorando, minimizzando e nascondendo sia la prevalenza della trasmissione aerea, sia la minaccia del long Covid”. La maggior parte delle persone, infatti, non utilizza più le mascherine che invece durante la pandemia avevano consentito di limitare la diffusione del virus. Violet Affleck ha anche fornito informazioni sul Covid-19 e ne ha sottolineato i rischi sia per coloro che ne sono affetti, sia per coloro che potrebbero contrarlo proprio dagli infetti. “Ogni successiva infezione aumenta il rischio di spostamenti prolungati e mette in maggiore pericolo le persone che già ne sono affette", ha detto. "Come afferma la dottoressa Akiko Iwasaki, a questo punto l'intera popolazione costituisce il gruppo di controllo e, dopo soli cinque anni, il Covid-19 ha superato l'asma come malattia cronica più comune nei bambini di età inferiore ai cinque anni”. La ragazza ha aggiunto di essere “terrorizzata”, soprattutto per i bambini che, proprio a causa del contagio, “non conosceranno un mondo senza dolore e spossatezza debilitanti, che non possono fidarsi del proprio corpo per giocare, esplorare e immaginare”. La ragazza non ha nascosto le proprie emozioni: “Sono furiosa per loro. È una negligenza di prim’ordine guardare i bambini negli occhi e dire: “Sapevamo come proteggervi e non l’abbiamo fatto". Abbiamo accesso a una tecnologia per prevenire le malattie trasmesse per via aerea, qualcosa per cui milioni dei nostri antenati e milioni di persone in tutto il mondo oggi ucciderebbero, e ci rifiutiamo di usarla. E rabbrividisco al pensiero di dove saremo tra altri cinque anni di infezioni e reinfezioni senza sosta”. Violet Affleck ha poi ricordato un’altra questione legata alla salute, il divieto di fumare nei luoghi pubblici, e ha espresso il desiderio che in futuro le persone possano godere del diritto all’aria filtrata. "La mia speranza per questo evento e la mia fiducia in questa comunità si sono basate sulla convinzione che possiamo e dobbiamo farlo di nuovo", ha detto. "Possiamo riconoscere l'aria filtrata come un diritto umano, con la stessa intuizione con cui riconosciamo l'acqua filtrata. Possiamo creare infrastrutture per l'aria pulita, così onnipresenti e così palesemente necessarie, che i bambini di domani non sapranno nemmeno perché ne abbiamo bisogno".

UNA BATTAGLIA IN CUI CREDERE

Non è la prima volta che la ragazza dimostra di avere a cuore la salute della popolazione. Nel 2024, al Consiglio dei supervisori della Contea di Los Angeles, infatti, aveva sia richiesto che alla cittadinanza fossero garantiti in maniera gratuita mascherine e test di buona qualità, sia condannato il divieto di indossare mascherine. Finora, la sua mobilitazione ha attirato tanti consensi, ma anche diverse critiche.

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