Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa di Dior dopo 9 anni

Spettacolo

Vittoria Romagnuolo

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Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa del brand che ha guidato per nove anni. "Insieme, abbiamo scritto un capitolo straordinario e d'impatto di cui sono immensamente orgogliosa", ha scritto su Instagram

Maria Grazia Chiuri e Dior si separano. La notizia è arrivata giovedì 29 maggio a metà mattinata, corredata da note ufficiali diffuse anche sui canali social del brand e di quello della stilista.
La designer romana, tra le più apprezzate ed influenti della sua generazione e del panorama della moda globale, è stata alla guida delle linee femminili prêt-à-porter e Haute Couture del marchio per nove anni.
La sfilata che si è svolta a Roma il 27 maggio con la Collezione Cruise 2026 è stato, di fatto, l'ultimo atto della stilista per la casa di moda francese.

L'addio e la gratitudine sui social

Sorride, Maria Grazia Chiuri, nello scatto in bianco e nero che ha pubblicato sul suo profilo Instagram per il post nel quale annuncia la fine della sua avventura in casa Dior.
La designer è "felice di aver ricevuto questa straordinaria opportunità" da Monsieur Arnault, l'imprenditore francese imprenditore francese, fondatore, presidente e CEO di LVMH, il gruppo proprietario di Dior. Per lui, le prime parole di ringraziamento estese poi alle sarte e alle squadre di professionisti che hanno lavorato con lei gomito a gomito per nove anni negli Atelier.
Quella tra Dior e Maria Grazia Chiuri è stata una collaborazione lunga nove anni nei quali sono state numerosissime le sfilate indimenticabili.
La stilista ha portato l'iconico marchio in tutto il mondo, aggiungendovi una nota personale che è diventata la sua cifra stilistica, ultra riconoscibile.
Non solo abiti ma anche impegno e lotta delle donne in un mondo che oggi le vuole coraggiose e impegnate intellettualmente più che mai.
Ogni fashion show è stato frutto di una ricerca multidisciplinare nel capo dell'estetica, della filosofia e dell'arte a trecentosessanta gradi, con un punto di riferimento: il leggendario archivio del fondatore del marchio, Christian Dior.
Cosa ci sarà dopo per Chiuri? Per molti la designer potrebbe tornare in Italia, alla guida di una grande casa di moda. Nel suo passato ci sono Valentino e Fendi, rimasta orfana di Kim Jones lo scorso ottobre.

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L'addio di Maria Grazia Chiuri a Dior è stato commentato con una nota ufficiale da Delphine Arnault, la presidentessa e CEO di Dior Couture.
"Desidero esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a Maria Grazia Chiuri, che, dal suo arrivo in Dior, ha svolto un lavoro straordinario con una stimolante prospettiva femminista e una creatività eccezionale, il tutto permeato dallo spirito di Monsieur Dior, che le ha permesso di disegnare collezioni di grande prestigio".
La figlia di Bernard Arnault ha proseguito sottilineando l'impatto fondamentale di Chiuri sul marchio, che negli ultimi (quasi) dieci anni ha ampliato il suo pubblico di riferimento creando uno stile dall'eredità duratura.
L'era di Chiuri da Dior si conclude nel contesto di una stagione che ha visto un gran numero di cambiamenti nel settore della moda e del lusso, caratterizzato da tanti addii e tante nuove nomine ai vertici delle direzioni creative dei marchi più prestigiosi.
L'arrivo di Jonathan Anderson (ex Loewe) alla guida di Dior Homme lo scorso aprile era stato visto da molti come un segnale dell'addio imminente di Chiuri al marchio.
La grandeur della sfilata di Dior a Villa Albani Torlonia, un fashion show evento caratterizzato da una collezione maestosa presentata in una cornice eccezionale, era sembrato a molti l'evento giusto per concludere un'era di bellezza e di trionfi.
Così è stato. Le tante voci di corridoio che davano Chiuri in partenza prima dell'estate erano giuste.
Dior potrebbe non sfilare alla Haute Couture Week di luglio (e ciò spiegherebbe anche la presenza di capi d'Alta Moda nella collezione Resort 2026), in attesa di una riorganizzazione interna e della nomina del successore di Chiuri.
Intanto, il marchio si prepara al debutto di Jonathan Anderson con la sua prima collezione maschile per Dior a giugno, alla Settimana della Moda Uomo di Parigi.

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