L’ugola d’oro dei Queen pare abbia un’erede. Un nuovo libro getta luce su un aspetto finora sconosciuto della vita dell’icona inglese: si tratta di “Love, Freddie”, una biografia firmata dalla giornalista e scrittrice musicale Lesley-Ann Jones in cui emerge una sorprendente verità. Con la supposta figlia, il frontman del gruppo rock britannico avrebbe mantenuto un profondo rapporto fino alla sua morte, avvenuta nel 1991
Freddie Mercury avrebbe una figlia. A sostenere questa notizia sorprendente è un nuovo libro: si tratta di Love, Freddie, una biografia firmata dalla giornalista e scrittrice musicale Lesley-Ann Jones in cui emerge una sorprendente verità. Con la supposta figlia, il frontman del gruppo rock britannico avrebbe mantenuto un profondo rapporto fino alla sua morte, avvenuta nel 1991.
Tutto ciò getta luce su un aspetto finora sconosciuto della vita dell'icona inglese, di cui nessuno si sarebbe mai aspettato l'esistenza di una figlia segreta.
Questa è una rivelazione destinata a far discutere fan e studiosi della sua figura, e che potrebbe riscrivere parte della narrazione ufficiale sulla sua vita privata.
Una figlia concepita nel 1976
Secondo quanto riportato nel libro, la bambina sarebbe stata concepita nel 1976 in seguito a una relazione segreta tra Mercury e la moglie di uno dei suoi amici più intimi. La gravidanza, del tutto inaspettata, avrebbe segnato un punto di svolta per l’artista, che pur mantenendo la vicenda nascosta al grande pubblico, non si sarebbe mai sottratto alle sue responsabilità affettive nei confronti della figlia.
Le visite alla bambina sarebbero state regolari e discrete, protette da una cortina di riservatezza assoluta. Nel tempo, il cantante le avrebbe affidato diciassette volumi di diari, una sorta di eredità personale carica di memorie, pensieri, segreti e riflessioni intime che lei ha scelto di non divulgare fino a oggi.

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La voce della figlia: “Freddie Mercury era e resta mio padre”
Identificata solo con l’iniziale B, la donna ha oggi 48 anni, vive in Europa e lavora come medico. In una delle lettere pubblicate all’interno della biografia, la stessa B afferma con chiarezza: “Freddie Mercury era e resta mio padre. Abbiamo avuto un rapporto molto stretto e affettuoso dalla mia nascita e per tutti gli ultimi 15 anni della sua vita. Mi adorava ed era profondamente devoto a me. Le circostanze della mia nascita possono sembrare insolite o addirittura scioccanti per molti, ma non hanno mai influito sul suo amore e sulla sua cura nei miei confronti” (questi stralci del libro Love, Freddie di Lesley-Ann Jones sono stati riportati nelle scorse ore dal quotidiano inglese The Guardian).
Un’affermazione che spazza via ogni dubbio sul rapporto tra padre e figlia e che conferma l’esistenza di un legame autentico, al riparo da ogni forma di speculazione pubblica.

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I diari di Freddie Mercury
Le pagine dei quaderni di Freddie Mercury lasciati alla figlia iniziano nel giugno del 1976, precisamente due giorni dopo l’uscita del singolo You’re My Best Friend. In quelle righe, Mercury inizia a raccontarsi con sincerità, partendo dalla sua infanzia a Zanzibar, dove nacque con il nome di Farrokh Bulsara. I suoi ricordi si snodano tra i banchi di una scuola britannica in India, la fuga dalla rivoluzione zanzibarina del 1964 e l’arrivo a Londra, dove la sua carriera musicale avrebbe preso forma. L’ultimo appunto scritto di suo pugno risale al 31 luglio 1991, mentre la sua salute era ormai compromessa dalla malattia che lo avrebbe portato alla morte pochi mesi dopo, all’età di 45 anni.

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La voce di B dopo trent’anni di silenzio
La figlia, dopo decenni di silenzio, ha deciso di rendere pubblica la propria storia e le memorie del padre, motivando questa scelta con una dichiarazione potente contenuta nel libro: “Dopo decenni di bugie, speculazioni e distorsioni, è giunto il momento di lasciare che sia Freddie a parlare. Chi era al corrente della mia esistenza ha custodito il suo segreto per lealtà verso di lui. La decisione di rivelarmi ora, a metà della mia vita, è solo mia. Freddie mi affidò i suoi taccuini privati, io sono sua figlia e sua unica erede, custode dei suoi pensieri più intimi”.
Parole che svelano non solo l’intensità del rapporto tra i due, ma anche il senso di responsabilità con cui B ha custodito per anni quella verità, fino a oggi.

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La biografa: “Non ho dubbi sulla sua autenticità”
L’autrice del libro, Lesley-Ann Jones, ha raccontato di essere stata contattata da B tre anni prima della pubblicazione. Inizialmente scettica, ha poi cambiato opinione dopo aver esaminato le prove e vissuto in prima persona il lungo processo di scrittura condivisa.
“All’inizio ero scettica, ma ora sono assolutamente certa che non sia una mitomane. Nessuno avrebbe potuto inventare tutto questo. E non ha mai preteso nulla da me durante questi tre anni e mezzo di lavoro insieme”, ha dichiarato la giornalista e scrittrice Jones in una recente intervista rilasciata al Daily Mail.
Una testimonianza che rafforza la credibilità del racconto e pone nuovi interrogativi su quanto ancora resti da scoprire sul lato più umano, fragile e protetto di una delle icone più celebrate della storia della musica.