L'Isola dei Famosi, Veronica Gentili su Gaza: "I bambini soffrono la fame: interveniamo"

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Mercoledì 22 maggio, nel corso della terza puntata del reality, la conduttrice ha chiesto alle istituzioni italiane ed europee di intervenire

Un appello per Gaza, per porre fine alla strage di bambini, e per frenare la carestia conseguenza della guerra. A lanciarlo è stata Veronica Gentili, conduttrice de L'Isola dei Famosi, nel corso della terza puntata del reality.

Le parole di Veronica Gentili

"Voglio lanciare un appello: noi siamo qui a giocare a un gioco nel quale ci si mette alla prova, e si accetta volontariamente di soffrire la fame", ha esordito Veronica Gentili, facendo riferimento al funzionamento de L'Isola dei Famosi. "Purtroppo, in questo momento, in un posto poco lontano da questo studio, a Gaza, ci sono migliaia di bambini che la fame la soffrono ma non per scelta, perché si trovano in guerra senza la possibilità di ricevere aiuti umanitari". Gentili ha poi proseguito dicendo che, vedere ogni giorno la disperazione del popolo palestinese, senza poter fare nulla, fa sentire inutili e impotenti. "Voglio chiedere a tutte le istituzioni italiane ed europee che si facciano carico, da subito, di questa situazione, perché davvero non si può più aspettare".

Le voci sul red carpet

Di gazawi, e in particolar modo dei bambini, nelle scorse ore si è parlato anche al Festival di Cannes. Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di WikiLeaks, si è presentato sul red carpet di Six Billion Dollar Man con una maglietta bianca su cui erano riportati i nomi dei quasi 5mila bambini al di sotto dei cinque anni uccisi a Gaza. Prima di lui, al Festival del Cinema di Roma, era stata la volta di Antonio De Matteo, volto di Mare Fuori, sul red carpet con uno striscione che chiedeva lo stop al genocidio. Ai David di Donatello 2025, a parlare, è stato invece Elio Germano: "Tutte le persone devono essere degne allo stesso modo (...) Una donna deve avere la stessa dignità di un uomo, un nero la stessa dignità di un bianco, un italiano la stessa dignità di uno straniero, e permettetemi di dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano". 

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