Jim Jarmusch annuncia: “Voglio la cittadinanza francese”

Cinema
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Il cineasta americano, Leone d’Oro a Venezia, ha confermato di voler diventare cittadino francese. Una scelta che racconta il suo rapporto con Parigi e la Nouvelle Vague, mentre promuove il nuovo film girato in Francia

Jim Jarmusch non ha mai nascosto il suo amore per Parigi. Ora il regista statunitense, 72 anni, compie un passo decisivo: ottenere la cittadinanza francese. “Le pratiche sono in corso. Sono un po’ in ritardo, ma sì, lo farò”, ha dichiarato ai microfoni di France Inter, mentre presentava il suo nuovo film Father Mother Sister Brother, in uscita nelle sale francesi il 7 gennaio. (qui la recensione del film)

Un legame che parte da lontano

Premiato con il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, Jarmusch ha spiegato il motivo di questa scelta: “La Francia, Parigi e la cultura francese sono molto profondamente in me. Sarebbe un grande onore avere un passaporto francese”. Non è un colpo di testa: il rapporto con la capitale francese risale agli anni Novanta, quando girò alcune scene di Night on Earth. “È il mio secondo amore dopo New York”, ha raccontato più volte. Il regista ha riconosciuto più volte l’influenza decisiva della cultura francese sul suo cinema. “Ero ossessionato dalla Nouvelle Vague, dalla poesia e dal surrealismo francesi. La mia conoscenza del cinema americano è arrivata come un ritorno, un’eco del cinema francese”, ha spiegato. Tra i suoi riferimenti, François Truffaut, Jean-Luc Godard e Jacques Rivette. Un legame confermato anche dal produttore Charles Gillibert, che parla di “un rapporto molto forte con la Francia e con molti artisti e tecnici parigini”.

Girare in Francia, una scelta di libertà

Non è solo questione di affinità culturale. In un’intervista ad Interview Magazine, Jarmusch aveva già sottolineato le differenze tra i due Paesi: “Negli Stati Uniti sono considerato un cineasta indipendente, e va bene così, ma in Francia sono un vero regista. Girare negli Usa è proibitivo, stressante, traumatico”. Non è un caso che il suo ultimo film e i prossimi progetti siano stati girati proprio in Francia. La decisione di Jarmusch arriva in un momento in cui molti artisti cercano spazi di libertà creativa fuori dagli Stati Uniti. In un’epoca di globalizzazione culturale, il suo gesto sembra un ritorno alle radici: scegliere un Paese che ha fatto della cultura un pilastro identitario. E forse, per Jarmusch, è anche un modo per ritrovare quella lentezza che il cinema americano non concede più.

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