Dal 9 al 12 gennaio 2024 il capoluogo toscano ospita l’edizione invernale della manifestazione punto di riferimento internazionale della moda maschile. Ad inaugurarla anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Vetrina per conoscere come si vestirà l’uomo il prossimo autunno-inverno, punto di riferimento per scoprire le nuove tendenze ma anche specchio della società. Alla Fortezza da Basso inaugura la 105esima edizione di Pitti e Firenze torna ad essere la capitale della moda maschile e del lifestyle.
832 i marchi che espongono le proprie collezioni nei padiglioni della Fortezza, di cui il 46% in arrivo dall’estero e tutti presenti anche nella piattaforma digitale Pitti Connect. Ogni sfaccettatura dello stile maschile è rappresentato nelle cinque sezioni: Fantastic Classic, Futuro Maschile, Dynamic Attitude, Superstyling e I Go Out, dal classico all'informale, passando per il mondo della ricerca.
Focus sul vintage e sul mondo pets, e l'ampliamento delle collaborazioni internazionali con il lancio di NEUDEUTSCH, un inedito progetto sul new wave design dalla Germania.
“Molti ex espositori vogliono tornare a presentare le loro collezioni a Pitti”, afferma il presidente di Pitti Immagine Antonio De Matteis, “e questo è il dato che più ci rende orgogliosi. E’ la dimostrazione di come questa manifestazione sia cresciuta e stia crescendo.”
“Pitti Uomo è a tutti gli effetti un momento di confronto irrinunciabile che rende Firenze leader nel settore delle manifestazioni dedicate alla moda”, afferma Raffaello Napoleone, Ad di Pitti Immagine. “Dal nostro osservatorio speciale cogliamo la voglia dei brand di essere presenti, di farsi vedere e incontrare i clienti. Su questo fronte, siamo fiduciosi in una larga partecipazione di buyer esteri. In un contesto unico e spettacolare, che vede riuniti tutti i protagonisti della scena fashion internazionale, Pitti Uomo offre la possibilità di una overview unica sulle nuove collezioni e di ottenere feedback utili sull'andamento dei mercati e delle principali scene creative." ll lavoro di scouting del team Pitti è stato capillare e, come sempre.
PITTITIME, IL NUOVO TEMA DEI SALONI INVERNALI
"Niente più della scansione temporale assomiglia a Pitti Uomo che, puntuale, a ogni stagione arriva per proporre, presentare, confrontarsi, anticipare, cambiare", commenta il direttore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto.“E sul tempo riflette anche la moda, accelerando le collezioni in sincopate sequenze di capsule, stabilizzandosi nel timeless, definendo il quiet luxury di capi che non passano, nella continua ricerca di un heritage identitario come segno di continuità. Un percorso incessante in avanti e indietro attraverso citazioni e referenze che sembrava impossibile veder tornare, in un clima che annulla le stagioni e cambia i riferimenti”.
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I GUEST DESIGNER DI PITTITIME
Luca Magliano e Steven Stokey-Daley i guest designer i di questa nuova edizione.
Già protagonisti all'inizio della loro carriera in progetti speciali di Pitti Uomo dedicati ai talenti emergenti, portano ai saloni invernali molti spunti di riflessione, oltre allo spettacolo della loro moda. Insignito del premio LVMH Karl Lagerfeld, il giovane designer anima del brand MAGLIANO presenta la sua nuova collezione con una sfilata al Nelson Mandela Forum. Steven Stokey-Daley, designer di Liverpool non ancora trentenne premiato nel 2022 con il LVMH Prize for Young Fashion Designers, sfila invece con il suo marchio nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
Lo stilista statunitense Todd Snyder è invece protagonista di Designer Showcase di questa edizione con una sfilata alla Stazione Leopolda.
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I NUMERI DEL SETTORE
La stagione però, dopo la flessione del comparto moda dell’ultimo trimestre, parte un po’ in salita.
Dopo il forte rimbalzo seguito all’emergenza pandemica, il 2023 si profila per la moda maschile italiana, così come per il Tessile-Abbigliamento nel suo complesso, come un anno di crescita decisamente più moderata. Del resto il contesto economico segnato dall’inflazione e da un clima internazionale segnato dall’incertezza, pesano fortemente sul settore.
Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda “la moda maschile italiana chiuderà il 2023 con un fatturato nuovamente in crescita, seppur contenuta al +4,9% sull’anno precedente. I primi mesi del 2024 si prospettano più complessi rispetto all’anno precedente, spiega Zoppas, per questa ragione occorre lavorare su nuovi mercati e su nuove nicchie.” Nuovi mercati, nuove nicchie ma soprattutto formazione. Dietro alla moda c’è un mondo che si muove e che va oltre le passerelle, un mondo che coinvolge il 15% della popolazione mondiale attiva, 3 volte quello dell’elettronica e 2 volte quello dell’automotiv. Un settore che in Italia occupa 600mila persone e che abbiamo il dovere di consegnare a giovani preparati per assicurare il futuro delle nostre aziende.
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Dal 12 al 16 gennaio Milano torna ad essere la capitale mondiale delle tendenze maschili con ben 22 sfilate fisiche, 5 digitali e 39 presentazioni.
Si parte con Gucci e si chiude con Zegna. Sono 74 gli appuntamenti della prossima settimana della moda, fashion week milanese che nella staffetta della moda uomo riceve il testimone direttamente dai saloni fiorentini di Pitti.
Debutti e ritorni
Realizzata grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la settimana della moda maschile vede il ritorno di Gucci e Fendi nel calendario sfilate ed il debutto di Pronounce e Stone Island.
Prime presentazioni invece per i brand Domenico Orefice, Institution By Galib Gassanoff, LaTorre, Mordecai, Noskra, Rubeus Milano, Stuart Weitzman, ViaPiave33, Woolrich Black Label By Todd Snyder.
Tornano in calendario presentazioni C.P. Company, Church’s, e Philippe Model Paris con la nuova direzione creativa di Tuomas Merikoski.
“Creatività, innovazione, qualità e sostenibilità sono le leve principali per il continuo sviluppo del sistema della moda italiana. Il calendario della Fashion Week si rivela ricco di appuntamenti che dimostrano il primato italiano nella moda maschile”, dichiara Carlo Capasa, Presidente Camera Nazionale della Moda Italiana. “Le previsioni di chiusura dell’anno 2023 segnano per l’industria della moda italiana una crescita del fatturato del 4%, per un totale di circa 103 miliardi di Euro. Il 20% del fatturato abbigliamento e accessori pari a 11 miliardi, è rappresentato dalle collezioni maschili, in crescita del 5% rispetto allo scorso anno. Si tratta di segnali incoraggianti e di una conferma della forza dei nostri brand e del Made In Italy nel mondo.”
“Milano torna ad essere la casa della moda con la prossima Fashion week Men’s Collection di gennaio”, afferma Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico, con deleghe a Moda e Design. “Un calendario fitto di appuntamenti, tra sfilate, presentazioni ed eventi per raccontare la creatività e lo stile delle più prestigiose maison e di stilisti emergenti, ma anche un’occasione per promuovere le straordinarie eccellenze artigianali italiane, simbolo di tradizione e allo stesso tempo sempre più orientate verso l’innovazione e la responsabilità ambientale e sociale. Valori in armonia con l’identità di Milano e il suo impegno per il futuro.”
All’Assessora Cappello abbiamo anche chiesto come si traducono i numeri della settimana della moda, le presenze, il ritorno di buyer e della stampa internazionale, nella città di Milano.
“Tutto questo”, ci spiega, “è molto positivo. La settimana di settembre, che era Moda Donna, ha segnato 88 milioni di euro di indotto, che è rispetto all'anno precedente un numero estremamente maggiore. E come presenze di turismo +25% rispetto alla stessa settimana del 2022, quindi davvero a livello di indotto, di economia della città, è una molto significativo. E in termini di comunicazione, Milano impazza su tutti i siti social, anche fuori dai confini nazionali.”
Milano come moda è un brand?
“Milano come moda è decisamente un brand e noi ne siamo ben felici. Noi investiamo comunque anche in termini di comunicazione. Ci tengo inoltre a ribadire l’importanza della staffetta Firenze-Milano rispetto alla moda uomo. Quella con Pitti è una staffetta a cui teniamo molto, perché è la dimostrazione che si può fare sistema e che chi vince è il Made in Italy e l'Italia.”
Anche per questa edizione, la Milano Fashion Week Men’s Collection potrà essere seguita in streaming sulla piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it, che ospiterà anche una sezione dedicata agli showroom virtuali, sia multi-brand che monomarca. Ogni showroom avrà la possibilità di presentare, relativamente ai brand approvati da CNMI foto e video delle collezioni, contatti, date di campagna vendita e press release. L’area showroom rimarrà attiva anche dopo la fashion week per poter essere consultata dagli operatori di sistema in fase di campagna vendita.
Giovani talenti
Sempre più spazio ai giovani designer, come da tradizione di Camera Nazionale della Moda Italiana.
“Sono stato molto felice la scorsa stagione nel leggere su importanti giornali anglosassoni”, ci racconta Capasa, “di come l’Italia sia considerata il luogo dove andare per vedere i giovani designer. Una volta non era così, abbiamo investito molto in questi anni grazie a una visione di tutti i nostri associati di Camera della Moda. C’è infatti un movimento giovanile che va raccontato, va mostrato. Ecco tutto questo ha prodotto dei frutti, frutti tangibili, perché molti dei designer che abbiamo lanciato sono stati poi finalisti in molti concorsi internazionali. Questo vuol dire che stiamo lavorando bene, stiamo facendo di tutto per mostrare questi giovani talenti al mondo.”
Gli eventi
La settimana della moda maschile inaugurerà il 12 gennaio con la mostra di Kiton e Triennale Milano, “Tailoring school. A journey into education”, curata da Luca Stoppini.
Etro invece inaugurerà domenica 14 gennaio la sua prima boutique esclusivamente dedicata alla sartoria uomo e al servizio Made To Order.
In chiusura della Milano Fashion Week, lunedì 15 gennaio, si terrà al Plastic di Milano la seconda edizione del party “Let’s Dance at Plastic”, organizzato da CNMI.
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