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Aurora Ramazzotti si racconta dal figlio all'amore per il compagno Goffredo Cerza

Spettacolo
©Getty

Dalla scoperta della gravidanza, alle prime paure e insicurezze, fino alle riflessioni sulla maternità e sulla genitorialità, l'influencer ha raccontato il rapporto con il padre del bambino in arrivo, l'entusiasmo dei nonni Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker e le prospettive sul futuro

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Aurora Ramazzotti tra poco sarà mamma e, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha condiviso le gioie e le insicurezze della gravidanza “prima dell’arrivo della cosa che non mi permetterà più di annoiarmi per il resto della mia vita”. Ramazzotti, che sui social lavora come content creator, ha mantenuto grande riserbo sul figlio in arrivo, perché “all’inizio non mi sentivo tanto legata a questa cosa. Non solo perché sono un po’ fredda, ma anche perché ho avuto paura. Ho saputo che ero incinta ma non ero preparata. Ero al mare con mia madre in Sardegna quando è uscita la soffiata del test di gravidanza, ero di sette settimane e ovunque non si parlava d’altro. È stata una botta: non avevo la coscienza per parlarne ai miei amici, figuriamoci agli sconosciuti”. Da lì, “mi sono chiusa in me stessa, ho deciso di non parlare sui social, anche perché ero al limite: la cattiveria di alcune persone era arrivata a livelli insopportabili sul mio profilo”. L’influencer e il compagno Goffredo Cerza hanno desiderato molto il bambino, che nascerà in Svizzera. Dopo un primo test negativo, la futura mamma ha scoperto di essere incinta e ha subito condiviso la notizia con il compagno: “Eravamo lontani, ho immaginato due secondi su un modo romantico per dirglielo. Poi ho preso il telefono e ho iniziato a bombardarlo di chiamate, tipo 45 in un minuto, ma non rispondeva: era prestissimo, dormiva. Quindi ho chiamato mia madre e l’ho detto a lei che, ovviamente, ha detto di saperlo già. Nel frattempo Goffredo si è svegliato, mi ha videochiamato: ho inquadrato il test”. Ramazzotti ha ricordato la reazione del compagno: “Le esatte parole... sono irripetibili. Era felice”.

LE SFUMATURE DELLA GRAVIDANZA

I primi tre mesi della gravidanza sono stati “duri. Non solo perché ho avuto molte nausee, ma anche perché la gente mi fermava per strada e mi chiedeva di tutto. Io non volevo parlarne, ma sorridevo lo stesso”. Tra le domande dei curiosi, “le solite cose: come va, sei felice... Capisco la buona fede, però è facile diventare inopportuni. È un momento delicato, pieno di insicurezze. E non è solo perché il primo trimestre è a rischio. Ci sono quelle che adorano essere incinte, come mia madre, e altre, come me, che fanno più fatica: non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto, ero emozionata ma anche impaurita. È doloroso parlarne perché ti senti sbagliata. Se manifestavo questi pensieri, mi dicevano che dovevo essere felice. La gente non accetta che tu possa vivere questa cosa in un modo diverso dall’entusiasmo”. Ramazzotti ha sottolineato che tra le donne in attesa di un figlio “c’è anche chi non vuole tenerlo, chi ha scoperto che il bambino che aspetta ha una malattia genetica, chi è incinta dopo una serie di aborti spontanei. Bisogna avere rispetto per le scelte che le donne vogliono fare sul loro corpo in tutti i sensi. C’è anche chi non vuole avere figli”.

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IL PERCORSO DELLA GRAVIDANZA

Ripreso il controllo sulla situazione, Ramazzotti ha riversato le energie nello sport e ha accompagnato le fasi della gravidanza anche con TikTok. “L’algoritmo sa che sono incinta forse da prima di mia madre, sa a che mese sono, e mi aiuta: nel primo trimestre mi parlava di test di gravidanza e nausee; nel secondo di allenamento, pavimento pelvico, pitturare le stanze; adesso che sono nel terzo mi parla di pre e post partum. Confortante per una come me che non ama prepararsi”. Mentre la giovane coppia si abituava all’idea dell’arrivo del bambino, la notizia ha sconvolto gli amici: “La mia generazione vede la genitorialità come qualcosa che ti toglie. Forse io non sono così spaventata all’idea perché ho l’esempio di mia madre, per cui so che è possibile avere un figlio e anche una vita, so che la maternità può essere un’aggiunta e non una sottrazione”. Ramazzotti è consapevole non solo di essere privilegiata, ma anche della precarietà che affligge il mondo giovanile con affitti esorbitanti e assenza di aiuti: “Oggi i tassi di natalità sono bassi per questo, si fanno figli sempre più tardi, le donne lavoratrici non sono supportate dallo Stato, i padri neanche, perché una settimana di congedo parentale è pochissimo”. Talvolta, il timore di non essere all’altezza sfiora anche la futura mamma: “Non è che sia la persona più risolta del mondo, eh. L’idea di prendermi la responsabilità, per tutta la vita, di un altro umano non è stata facile, ci sono stati dei momenti in cui mi sono detta: che cavolo sto facendo? Soprattutto dopo aver scoperto che è maschio”, perché, essendo donna e avendo più sorelle che fratelli, con una femmina Ramazzotti avrebbe avuto più dimestichezza.

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L'AMORE CON GOFFREDO

In ogni momento, Ramazzotti può contare sul sostegno del grande amore Goffredo. “È davvero una persona incredibile, un’anima antica intrappolata in un corpo giovane. Devo ringraziare sua madre Francesca, che dice sempre: 'L’ho cresciuto pensando all’uomo che avrei voluto incontrare'. E si vede”. Le rassicurazioni di Cerza aiutano la compagna, perché “lui è la mia casa, il posto sicuro a cui torno”, e non potrà che essere un ottimo padre: “Sa amare in modo intenso, che a volte mi chiedo se merito. E mi dico: cavolo se ama così me, chissà come amerà suo figlio”. Cerza ha anche avuto il merito di insegnarle "a pensare al futuro, a immaginare di costruire qualcosa insieme”, anche se non necessariamente nella forma delle nozze. “Qualsiasi cosa succeda, ho già scelto: ho voluto lui come padre di mio figlio, un legame che dura più di qualunque matrimonio. Sono figlia di genitori separati due volte, so che è molto importante chi è l’altro genitore. L’essenziale è che ci sia amore”. Ora papà Eros Ramazzotti, che manifesta tenerezza, e mamma Michelle Hunziker, che raccoglie le energie, si trasformeranno nei nonni del piccolo, che Aurora cercherà di rendere "mentalmente aperto, di fare attenzione alla sua sensibilità. Sono preparata sul gentle parenting, il rispettare i figli, ascoltarli, renderli indipendenti".

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LA FUTURA CARRIERA

Ramazzotti forse non sa ancora se esporrà il figlio sui social, ma certamente dopo la nascita si concentrerà sulla carriera nel mondo dello spettacolo. “Ho un sacco di idee, e la gravidanza mi ha spinto a voler fare di più”. Dopo l’abbandono dell’università, indotto dalle minacce di morte ricevute (“dicevano a mia madre che, se non avesse pagato, mi sarebbe successo qualcosa magari il giorno dopo, o tra due anni, o dieci. Ero terrorizzata, e anche oggi è una paura che non se n’è andata del tutto. Il primo periodo è stato devastante, mentre i miei coetanei erano liberi, io ero in un tunnel: avevo paura a fare la spesa, figuriamoci frequentare l’università”) e dalla conseguente costante compagnia della guardia del corpo, Ramazzotti di strada ne ha fatta, e ora all’appellativo di “figlia di” sceglie quello di “figlia d’arte”.

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