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Elisabetta Canalis a Le Iene: "Deridere chi soffre per la morte di un cane è ignoranza"

Spettacolo

Elisabetta Canalis, terza conduttrice del programma televisivo Mediaset “Le Iene”, si è lasciata andare, nella serata di ieri 19 ottobre, ad un intenso e forte monologo dedicato all’amore puro che solo gli animali sanno regalare, che non vanno sminuiti, abbandonati e maltrattati

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È stato quello dell’ex Velina e showgirl italiana Elisabetta Canalis, il terzo nome femminile ad affiancare Nicola Savino nella nuova conduzione del celebre programma di infotainment “Le Iene”. Come Elodie e Rocío Muñoz Morales hanno fatto prima di lei, anche la Canalis è stata protagonista di un intenso e forte monologo, questa volta dedicato a tutto il mondo degli animali domestici, in particolare i cani, sempre più vittime di abbandoni e maltrattamenti. Elisabetta ha parlato di vero amore, quando con gli occhi lucidi – si è riferita al ricordo dei compagni a quattro zampe di una vita. Un amore vero e puro per la cui perdita si può davvero soffrire, anche se non tutti lo comprendono.

Il monologo di Elisabetta Canalis a Le Iene

La conduttrice-per-una-sera del programma “Le Iene”, ha esordito nel suo racconto di metà programma, parlando di un argomento che ancora oggi divide fortemente la critica e la società, tra chi ama i cani quasi fossero persone e veri componenti di una famiglia, e chi invece sminuisce il rapporto che si può creare tra questi piccoli esserini e i loro padroni. “Cosa c’è di sbagliato nell’amare un cane? Un cane non ama come un uomo” ha esordito la Canalis che ha poi aggiunto “Un cane sa adattarsi alla tua personalità. E se un uomo spesso ti vuole cambiare, lui ti accetta per quello che sei”. “Da piccola abbracciavo qualsiasi cane incontravo per strada, ma facevo fatica ad approcciarmi con le persone. Crescendo ho continuato ad affezionarmi più ai cani che agli uomini e poi col tempo ho lavorato su me stessa e ho trovato un equilibrio e anche un marito. Ma se nella vita sono stata per molto tempo senza uomo, non sono mai stata neanche un giorno senza un cane”.

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Elisabetta Canalis, da velina a conduttrice de Le Iene FOTO

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La Canalis ha poi proseguito con il suo monologo raccontando del suo pinscher Piero e della perdita che ha lasciato dentro di lei un grande vuoto, nonostante parte del suo pubblico non abbia spesso compreso i suoi sentimenti, finendo per criticarla e additarla come “esagerata”: “Di Piero vi ho parlato al passato perché oggi non c’è più, infatti è morto tra le mie braccia quattro anni fa, solo pochi mesi dopo che ho perso mio papà. Ma se tutti sappiamo cosa fare per dare un senso alla morte di una persona, o almeno ci proviamo. Per i cani non è mai così, perché tutti danno per scontato che tu stia vivendo come un lutto di Serie B. Che devi fare meno storie, devi andare avanti. Ma il dolore resta”. Un discorso forte e intenso, quello di Elisabetta Canalis, che si è concluso con una provocazione nei confronti di tutti coloro che non comprendono quanto amore si possa dare e quanto ne possano restituire questi animali domestici veri compagni di vita: “E se decidi di mostrarlo (riferendosi al dolore per la perdita di un cane) come ha fatto per esempio Joe Biden pochi mesi fa, dopo aver perso Champ, il suo pastore tedesco, puoi essere insultato e deriso. Questa è ignoranza. La stessa di chi abbandona i cani, la stessa di chi li lega a una catena, la stessa di chi li lascia morire di fame o li tortura. Io cerco di combattere ogni giorno questo. Insegno la mia particolare forma di amore a tutti”. Elisabetta Canalis ha poi concluso ricordando la figlia e tutti i traguardi raggiunti nella sua vita, che sono frutto di una forza interiore e determinazione senza pari, insegnatale proprio dal rapporto con i suoi amici a quattro zampe “Quando vedo Skyler che gioca con Nello, l’ultimo arrivato, mi sento serena, perché credo che nella vita ci sia di più di quello che vediamo, una sorta di bellezza superiore, un amore che è più grande di me, di voi, di tutto. E per accedervi bisogna solamente trovare la propria strada personale. E la mia, a me, nella mia vita prima di tutto l’hanno insegnata i cani”.

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