Covid, -64,18% di spettacoli rispetto al 2019: il settore più colpito è la musica

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La Siae pubblica l’Annuario 2019: per tutte le categorie la spesa al botteghino complessiva è calata del 66,95%. Il cinema ha perso più del 50% degli ingressi e il teatro oltre il 60%. Gli eventi musicali nei primi sei mesi del 2020 hanno registrato un -72,57%, con la spesa al botteghino diminuita dell'86,48%. Il presidente Mogol: “Volgendo lo sguardo al periodo pre-Covid, i dati ci danno fiducia. Partendo da questo presupposto dovremo proseguire nel nostro impegno, anche inventando nuove forme di partecipazione”

Numeri "che danno il senso del dramma". È così che il direttore generale della Siae (Società italiana degli autori e degli editori) Gaetano Blandini definisce i dati che emergono dall’Annuario 2019 e che, confrontati con quelli del 2020, raccontano di un anno disastroso a causa del Covid-19 per gli eventi di tutte le categorie: un numero che si è ridotto di due terzi, scendendo addirittura del 64,18%, con la spesa al botteghino complessiva calata del 66,95%. Il settore più colpito è la musica, mentre il cinema ha perso ben oltre la metà degli ingressi e dovuto accettare lo stesso per gli altri indicatori, e ancora peggio il teatro con oltre il 60% in meno.

Il confronto tra 2019 e 2020

Dall’Annuario 2019 emerge la fotografia di un anno in cui tutto faceva pensare a una stagione di ripresa, ma dalle quattro tavole che illustrano il confronto tra i primi sei mesi del 2020 e l'analogo periodo del 2019 si capisce davvero l'effetto Covid, quello che il Paese ha perso a causa della pandemia. I dati del 2020 - e siamo solo alla prima metà - sono quelli, purtroppo attesi, che indicano una frana economica che fa ancora più paura quando si considerano i numeri assoluti e si pensa che tutti insieme nei primi sei mesi del 2019 abbiamo comprato biglietti per 1 miliardo e 265 milioni di euro (1.265.189.298,01), mentre nel primo semestre di quest'anno quella spesa complessiva si è ridotta a poco più di 418 milioni (418.116.378, 85).

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dati siae

Per la musica -86,72% di spesa del pubblico

Il prezzo più alto è forse quello che sta pagando la musica, i concerti, con gli eventi che nei primi sei mesi del 2020 hanno registrato un calo del 72,57%, con la spesa al botteghino diminuita dell'86,48% e la spesa del pubblico (il dato che tiene insieme il costo del biglietto con quello di altre cose accessorie come ad esempio la prevendita) franata dell'86,72%. Più o meno le stesse percentuali negative elencate per lo sport, lo spettacolo viaggiante, le discoteche e le fiere. Per i concerti la spesa al botteghino nel 2019 aveva raggiunto i 217.712.886,04 euro, che nel 2020 scendono a 29.442.369,56 euro.

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Grosse perdite anche per il cinema

Sempre in numeri assoluti, nei primi sei mesi del 2020 il cinema ha perso quasi 170 milioni di euro di spesa al botteghino (169.300.170,00) che diventano oltre 218 se si considera la spesa del pubblico (218.886.291,82). Questo vuol dire che se nei primi sei mesi del 2019 la spesa al botteghino per le sale cinematografiche era stata di 322.429.227,05 euro, nello stesso periodo del 2020 quella stessa voce non ha superato la metà con 153.129.057,05. Non meglio il teatro, che sempre esaminando la spesa al botteghino ha perso oltre 114 milioni di euro (114.680.513,12) e lo sport 138 (138.859.808,10).

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La situazione nel 2019

Solo un anno fa il quadro era completamente diverso. Nel 2019, sottolineano gli analisti della Società italiana degli autori e degli editori, tutti gli indicatori dell'attività di spettacolo erano positivi, con una buona crescita rispetto al 2018. Era aumentato il numero degli eventi (+1,10%) e la spesa al botteghino aveva sfiorato i 2,8 miliardi di euro (+5,49%), un dato che si avvicina ai 5 miliardi di euro (+2,91%) se si considerano anche i servizi accessori, ovvero la spesa del pubblico. In linea generale, il 2019 aveva confermato la propensione delle famiglie italiane a destinare una quota di reddito sempre maggiore ai consumi culturali.

Nel 2019 grande successo del cinema

Davanti a tutti il cinema, che nel 2019 grazie anche alla campagna "Moviement. Al cinema tutto l'anno" aveva registrato una crescita a doppia cifra in quasi tutti gli indicatori con una spesa al botteghino cresciuta del 15,26%, quella del pubblico del 16.06%, il volume d'affari del 15,97%. Ma anche gli altri settori, dal teatro alla musica allo sport avevano offerto ottime performance.

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Mogol: “Dovremo inventare nuove forme di partecipazione”

“Raccontare oggi, in pieno ciclone coronavirus, cosa è stato il 2019 per il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento ha un po' il sapore amaro delle cose perdute. Un anno che ha visto tutti gli indicatori generali in terreno positivo rispetto al 2018 - spiega il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol - Purtroppo tutti stiamo vivendo da mesi in un clima di angoscia e preoccupazione, e il settore dello spettacolo, che ha subito ingenti perdite e gravissime ricadute sui livelli occupazionali, è stato tra i primi a chiudere. Basti pensare che nel primo semestre 2020 gli ingressi si sono ridotti complessivamente di due terzi e la spesa del pubblico di tre quarti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, volgendo lo sguardo al periodo pre-Covid, i dati ci confortano e ci danno fiducia: testimoniano, infatti, in maniera significativa, come il pubblico ritenga parte integrante della propria cultura e delle proprie capacità emozionali la partecipazione agli eventi di spettacolo. Partendo da questo importante presupposto dovremo, perciò, proseguire nel nostro impegno, anche inventando nuove forme di partecipazione”.

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