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L'Italia celebra i 75 anni dell'Onu con Roberto Bolle e i ballerini del Teatro alla Scala

Spettacolo

Chiara Ribichini

Al Palazzo di Vetro, e in diretta mondiale online, uno spettacolo che ha visto in scena l'étoile e gli artisti di punta del Piermarini. Un programma che ha spaziato dai grandi classici del repertorio a coreografie più contemporanee. Come Waves, in cui Bolle duetta con un laser

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C’era tutto lo splendore della danza italiana ieri al Palazzo di Vetro per festeggiare i 75 anni delle Nazioni Unite. Roberto Bolle (FOTO), Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Martina Arduino, Virna Toppi. Étoile, primi ballerini e solisti del Teatro alla Scala hanno dato vita a uno spettacolo, trasmesso in streaming, che ha fatto risuonare tutta la potenza dell’arte, seppur a distanza, in un momento tanto difficile come quello che tutti stiamo vivendo a causa della seconda ondata della pandemia (GLI AGGIORNAMENTI). Da Milano a New York.

"La musica unisce le persone"

 

Il tema dell’evento, organizzato dalla Rappresentanza Permanente italiana all'Onu e sostenuto da Intesa Sanpaolo - 'Reimagine, rebalance, restart: recovering together for a shared humanity' – voleva proprio evidenziare il valore simbolico del 75esimo anniversario dell'organizzazione internazionale invitando a riflettere sull'esperienza condivisa della pandemia (LO SPECIALE) e sul suo impatto in ogni sfera della vita individuale e collettiva.

"La musica unisce le persone, è l'unica forma di comunicazione al mondo per la quale non sono necessari traduttori. Dobbiamo investire nella cultura e proteggere i diritti culturali proprio come proteggiamo tutti gli altri diritti umani", ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. "In questo spirito, spero che questo concerto ci ispiri verso la solidarietà globale che è necessaria con urgenza in questo momento senza precedenti", ha proseguito ribadendo il suo "appello per un cessate il fuoco globale". 

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Dal palco della Scala al Palazzo di Vetro 

 

E così, sotto la direzione di David Coleman, dal palco della Scala al Palazzo di Vetro è andato in scena un documentario che ha raccolto i grandi classici del repertorio con incursioni nei lavori più contemporanei. Come Waves, la coreografia di Massimiliano Volpini su musica di Davide Boosta Dileo e Erik Satie in cui Roberto Bolle duetta con un laser. Una performance che esplora la contaminazione tra la danza e le nuove tecnologie.  O come L’altro Casanova, un passo a due di Gianluca Schiavoni su musica di Vivaldi interpretato dall’étoile insieme con Virna Toppi. O come Do a duet, il duetto con Antonella Albano e Maria Celeste Losa creato da Mauro Bigonzetti su musica di Mozart per il Gala con cui, lo scorso settembre, la danza è tornata al Piermarini dopo un lungo periodo di stop dovuto al lockdown.

Da quella stessa serata sono stati tratti anche la variazione del secondo atto della Bella Addormentata tratta dalla versione di Rudolf Nureyev, magistralmente interpretata da Claudio Coviello, che si distingue sempre per musicalità e grande precisione, e il Pas de Trois di Le Corsaire con Martina Arduino, Marco Agostino e il virtuosistico Mattia Semperboni. In apertura un impeccabile passo a due tratto dal terzo atto del Lago dei Cigni con Nicoletta Manni e Roberto Bolle.

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