La Scala riparte con il Requiem di Verdi in Duomo, un omaggio alle vittime del Covid

Spettacolo

Chiara Ribichini

Presentata la stagione autunnale: si inizia il 4 settembre con un concerto nella Cattedrale di Milano, ripetuto anche a Bergamo e a Brescia, per poi tornare in teatro il 12 settembre con la Nona Sinfonia di Beethoven che con l’inno alla gioia vuole dare un messaggio di speranza. A guidare la rinascita il direttore Riccardo Chailly. In programma un Gala di danza con Roberto Bolle e il ritorno di Daniel Barenboim

Sarà un inizio con due concerti dal valore fortemente simbolico. La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi in Duomo il 4 settembre, un omaggio a tutte le vittime del Covid (GLI AGGIORNAMENTI) ripetuto anche a Bergamo e a Brescia, e la Nona Sinfonia di Beethoven il 12 settembre, che con l’inno alla gioia farà risuonare un messaggio di speranza. Il Teatro alla Scala di Milano riparte e presenta una stagione autunnale divisa in due fasi: la prima, fino a ottobre, terrà conto delle restrizioni, la seconda sarà invece un ritorno alla normalità.

A guidare la rinascita il direttore Riccardo Chailly.

“Gestire un’esecuzione del coro di Verdi con più di 200 musicisti distanziati all’interno del Duomo sarà un’avventura straordinaria e affascinante ma da un punto di vista tecnico e musicale troppo complessa. Merita la sfida” sottolinea a Sky Tg24 a margine della conferenza stampa.

Chailly dirigerà un’Aida in forma di concerto con 100 battute inedite

Il programma è stato fatto e disfatto per 11 volte per le incertezze dettate dall’emergenza sanitaria e prevede opere completamente ripensate, come Aida. “Diventerà un’esecuzione in forma di concerto con una grande novità: la scoperta di 100 battute di Verdi che nessuno ha mai sentito tranne chi ha assistito alla prima al Cairo nel 1871” ha svelato il direttore musicale del Teatro alla Scala Riccardo Chailly visibilmente emozionato di poter ripartire. “Cosa ci ha insegnato il lockdown? A ricordarci che tutto ha un valore, ogni cosa della propria esistenza e questo da oggi deve essere un fatto, un elemento di vita continuamente costante in tutti noi - ha aggiunto - In un momento in cui tutto sembra disgregarsi stiamo andando avanti in un progetto in cui tutti crediamo mettendo al primo posto la cautela. Non possiamo mettere a rischio quasi mille dipendenti. Dobbiamo garantire la non pericolosità degli eventi”.

Il sindaco Beppe Sala ha voluto sottolineare in conferenza stampa che il Teatro alla Scala è, come sempre, allineato alla città. “Le scelte che sono state rappresentano quello che si sta facendo a Milano. Siamo pronti a ripartire facendo un passo alla volta”. 

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Gala di danza, spettacoli per bambini e il ritorno di Barenboim

La danza ripartirà con un Gala e tre grandi nomi: Alessandra Ferri, Svetlana Zakharova e Roberto Bolle (FOTO) che eseguirà un Bolero in una versione rivisitata per il distanziamento. In scena ci saranno solo assoli o passi a due eseguiti da danzatori che sono anche coppie nella vita. Poi, a novembre, nella seconda fase di questa stagione autunnale, il primo balletto: Giselle.

 La Scala riaprirà anche per i più piccoli, con le opere e i concerti per i bambini.

“Il mio invito è quello di cercare di coinvolgere sempre di più le nuove generazioni che hanno pagato tanto questo vuoto” ha precisato il sindaco Sala. A fine novembre sarà in scena anche il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala con i bambini che hanno partecipato al progetto un Coro in città.

Tra le novità il ritorno di Daniel Barenboim, che ha rinunciato al suo cachet, così come Maurizio Pollini. Nella stagione autunnale ci sarà anche un’altra opera eseguita in forma di concerto, Traviata, che sarà diretta da Zubin Mehta mentre il 4 novembre La Bohème sarà in scena nella versione storica di Zeffirelli. Tra le oltre 60 alzate di sipario anche recital delle grandi star della lirica come Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e un concerto con Placido Domingo che dirige l'orchestra dell'Accademia.

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Meyer: “Non lasciamo senza lavoro i nostri artisti, sono il nostro sangue”

Dopo i quattro concerti per ricominciare, che hanno interrotto a inizio luglio oltre 130 giorni di chiusura, la Scala è pronta dunque a ripartire con un "programma che è stato pensato tenendo conto dei contratti già in essere e quindi - ha sottolineato il direttore musicale Chailly - frutto di compromessi”. Il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer ha spiegato: “E’ stata cancellata la tournée in Giappone e spostata al 2022. Abbiamo portato qui i cantanti per non lasciare senza lavoro i nostri artisti”.

Il lockdown ha fatto perdere alla Scala 23 milioni di ricavi dei biglietti ma Meyer ha assicurato che non ci sarà nessun buco grazie agli sponsor, agli ammortizzatori sociali e a un piano di riduzione dei costi. Grande attenzione sarà riservata agli artisti. “Speriamo di farli lavorare presto e al meglio possibile. Sono il nostro sangue, non vogliamo dimenticarli” ha sottolineato il sovrintendente.

La Scala riaprirà a settembre anche la Galleria per permettere a tutti di poter tornare a teatro. La stagione autunnale si chiuderà il 5 dicembre, a ridosso della prima del 7 dicembre. Per scoprire quale titolo è stato scelto per l’inaugurazione bisognerà aspettare ottobre.

“Non vogliamo annunciare troppo presto la buona stagione, gli interrogativi sono ancora tanti ma è già tutto pronto, nel nostro mestiere dobbiamo giocare in anticipo” ha concluso Meyer.

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