Addio a Morricone, il Teatro alla Scala riapre dopo il lockdown e omaggia il maestro

Musica

Chiara Ribichini

Dopo oltre 130 giorni di chiusura si rialza il sipario del tempio della lirica, simbolo della cultura italiana. Una ripresa in un giorno di lutto per il mondo della musica classica e del cinema per la perdita del grande maestro. In platea anche il sindaco di Milano Beppe Sala e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. "Bisogna ripartire dalla cultura" ha detto il primo cittadino

“La vita non è come l’hai vista da un cinematografo, è più difficile”. Sembra di sentirla quella frase di Alfredo nel film Nuovo Cinema Paradiso mentre al Teatro alla Scala di Milano risuonano le note della colonna sonora firmata da Ennio Morricone per il film di Giuseppe Tornatore vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. Un omaggio al grande maestro scomparso a 91 anni proprio nel giorno in cui il Piermarini ha rialzato il sipario dopo oltre 130 giorni di chiusura.

“Ho voluto fortemente io questo brano per ricordarlo” confessa Beatrice Rana, giovanissima pianista di fama internazionale protagonista insieme al baritono Simone Piazzola e al violoncellista Mischa Maisky del primo dei quattro concerti per ricominciare. E aggiunge: “C’è un rapporto viscerale con il mondo dello spettacolo e in particolare con il cinema, credo che questa musica abbia toccato le corde di molti”.

 

Sala: "Bisogna ripartire dalla cultura"

 

Un ricordo commosso in un teatro che cerca di ripartire con 600 spettatori a fronte degli oltre duemila presenti nel rispetto del distanziamento e del protocollo sanitario.

“Milano come il resto del mondo è in difficoltà. Bisogna rimettersi in marcia e la cosa migliore è ripartire dalla cultura” sottolinea il sindaco Beppe Sala. “Per il resto del mondo Milano è la Scala, bisogna ricominciare da qui”. Visibilmente emozionato anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: “E’ un grande segnale di speranza e di ottimismo per il futuro. Ricomincia la vita normale”.

IL RICORDO DEL LOCKDOWN E DEL SILENZIO ASSORDANTE

 

Restano impressi nella memoria di tutti questi giorni di lockdown.

 “Io ricorderò sempre il 23 febbraio, sono venuto all’ingresso del teatro per annunciare che la recita del Don Carlo era stata annullata. Era dura ma mai avrei immaginato che il teatro sarebbe stato chiuso per così tanto” confessa il sovrintendente della Scala Dominique Meyer in apertura del concerto lì, su quel palco rimasto senza rumore e senza musica fino ad oggi.

 “Da marzo sono stato chiuso in casa dopo l’Attila a Sydney e da lì il silenzio. Ed è un silenzio assordante” ricorda il baritono Simone Piazzola che ha preso il posto all’ultimo minuto di Luca Salsi che per un malore ha dovuto rinunciare ad esibirsi. “Mi hanno avvisato due ore fa, una corsa in macchina ed eccomi qua. Senza prove, senza niente” confessa lasciando trasparire tutta la gioia per l’occasione ricevuta e per esser tornato ad esibirsi davanti al pubblico dopo un lungo periodo buio.

Anche per il violoncellista Mischa Maisky è stata la prima volta dopo 5 mesi di stop. “E’ un giorno speciale”.

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Quattro concerti per ricominciare

 

Dopo la ripresa dell'attività didattica dell'Accademia del Teatro alla Scala, dopo la riapertura del Museo e dopo i concerti in cortile della Filarmonica, la musica è tornata dunque a suonare dal vivo anche al Piermarini.

Quattro i concerti per ricominciare, fino al 15 luglio, prima della ripresa vera e propria della stagione a settembre. Due le date in cartellone: il 3 con il Requiem di Verdi in Duomo e il 5 settembre con la Nona sinfonia di Beethoven. Entrambe saranno dirette da Riccardo Chailly.

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