#Hashtagart, dall’arca antivirus della Fenice al palco centrale in Arena: si va in scena

Spettacolo

Chiara Ribichini

Dopo mesi di lockdown i teatri italiani riaprono il sipario. Una ripartenza che in molti casi coincide anche con un ripensamento dello spazio e dello spettacolo nel rispetto del distanziamento e del protocollo sanitario. E a Venezia si costruisce un’inedita installazione permanente per accogliere gli spettatori: la chiglia di una nave simbolo del viaggio che tutti stiamo facendo “verso un mondo nuovo”

Si torna in scena. Dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, dall’Opera di Roma all’Arena di Verona, i più importanti teatri italiani stanno rialzando il sipario dopo mesi di chiusura forzata a causa dell’emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). Una riapertura che in molti casi ha coinciso con vera e propria trasformazione dello spazio scenico dettato dalle regole stringenti imposte dal protocollo sanitario. E così, per poter permettere a un maggior numero di spettatori di essere presenti, all’Arena di Verona e alla Fenice di Venezia il palco è stato spostato e rimontato al centro, al posto della platea. Il Teatro dell’Opera e il San Carlo, invece, si sono trasferiti all’aperto, mentre la Scala ha potuto accogliere 600 persone a fronte delle oltre duemila solitamente presenti. Ai sipari che si rialzano è dedicato questo nuovo appuntamento di #Hashtagart, la rubrica di Sky Tg24 che vuole raccontare ogni settimana "l'altra scena dell'arte", quella che si esprime anche attraverso i social.

 

#Ripartenza

 

Pubblico limitato, gel disinfettanti, mascherine fino al raggiungimento del posto, artisti distanziati. Il Coronavirus ha sicuramente cambiato il modo di andare a teatro ma non ha intaccato la voglia di vedere uno spettacolo dal vivo. Al contrario, dopo tanti mesi di “astinenza”, il desiderio di poter assistere a un’esibizione live  è cresciuto insieme a quello degli artisti di risalire sul palco. E così, con gli hashtag #ripartenza, #laculturanonsiferma o #ricominciamo, la musica è tornata. Dal vivo ma anche online grazie a dirette streaming che hanno permesso di poter raggiungere un pubblico molto più ampio di quello consentito.

#4concertiperricominciare

Il 6 luglio, dopo oltre 130 giorni di lockdown, ha rialzato il sipario il Teatro alla Scala di Milano con il primo dei 4 concerti per ricominciare. Un preludio, in attesa della ripresa vera e propria a settembre, che ha visto sul palco artisti di fama internazionale. Tra questi Beatrice Rana, che a soli 27 anni è già una delle pianiste migliori al mondo, il violoncellista Misha Maisky, il tenore Francesco Meli, il soprano Federica Lombardi, la star del violino Patricia Kopatchinskaja. “Milano come il resto del mondo è in difficoltà. Bisogna rimettersi in marcia e la cosa migliore è ripartire dalla cultura” ha sottolineato il sindaco Beppe Sala la sera della prima.

K61A9262 Maisky, Rana, Piazzola

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Al Circo Massimo un Rigoletto anti-covid

Il Teatro dell’Opera di Roma è ripartito dal Circo Massimo con un palcoscenico ideato per il vasto spazio a disposizione. In apertura un nuovo Rigoletto con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Damiano Michieletto pensato in chiave anti Covid-19. E’ stato infatti creato un allestimento ad hoc per assicurare il distanziamento tra il cast e i musicisti e una platea per 1400 spettatori, rispettando tutte le norme di sicurezza.
Anche il Teatro San Carlo di Napoli ha scelto di trasferirsi all’aperto, in piazza Plebiscito per poter accogliere un numero maggiore di spettatori: 1800. Si riparte con Tosca e con la star della lirica Anna Netrebko, che proprio con l’opera pucciniana aveva aperto lo scorso 7 dicembre la stagione del Teatro alla Scala.

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Fenice, la chiglia anticontagio

Le limitazioni per il covid sono diventate un’idea per uno spettacolo alla Fenice di Venezia. Ed ecco che il palco si è trasformato in un’inedita installazione permanente: la chiglia di una nave in legno accoglie gli spettatori. “Un’immagine che non vuole ricordare l’idea di un naufragio, quanto piuttosto quella di un’arca che ci traghetterà tutti in avanti, in un mondo nuovo“, ha sottolineato Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico. Una scelta dal forte valore simbolico anche per la lunga tradizione nella cantieristica navale della città. Con questa configurazione e spostando gli artisti al posto tradizionale della platea, il teatro riesce così ad accogliere fino a 350 spettatori (la capienza è di 1100 posti).

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Pronta per ripartire anche l’Arena di Verona con “Il cuore italiano della musica”, la rassegna che inizia il 25 luglio con una serata di omaggio all’Italia ferita dalla pandemia. Per non restare in silenzio il palco è stato spostato e posizionato al centro dell’anfiteatro per permettere la presenza di 3000 spettatori. Un numero decisamente ridotto rispetto ai 13.500 solitamente previsti. Ma l’importante è tornare #inArena.

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