Le tartarughe marine sono attirate dalla plastica per il suo odore

Scienze

Lo hanno dimostrato ricercatori dell’università della Florida e di Stanford, che hanno analizzato il comportamento di 15 tartarughe caretta in risposta ad alcuni particolari stimoli 

I residui di plastica si stanno rapidamente e in quantità sempre più importanti accumulando negli oceani. Quasi 700 specie di animali marini, tra cui le tartarughe e le balene, sono costantemente minacciate da questi detriti di plastica attraverso l'ingestione. Nonostante questa minaccia sia evidente, però, si sa poco sui meccanismi sensoriali che spingono la fauna selvatica a interagire con la plastica che vaga nei mari. Ma un recente studio, invece, è riuscito a suggerire che gli animali marini possono essere attratti dalla plastica non solo a causa dell’aspetto, ma anche dall’odore.

Lo studio dei ricercatori

Lo ha dimostrato, tra gli altri, anche lo studio pubblicato sulla rivista “Current Biology” condotta da un gruppo dell'Università della Florida, a Gainesville, coordinato da Joseph Pfaller e da un gruppo dell'Università di Stanford, coordinato da Matt Savoca. Secondo le loro ricerche, dunque le tartarughe subiscono una sorta di attrazione fatale nei confronti della plastica dispersa negli oceani, proprio a causa all'odore irresistibile che questa emana e che le spinge a mangiarla. Inoltre, se rivestita di alghe e microrganismi, viene spessa scambiata per cibo. "Le tartarughe marine rispondono agli odori della plastica allo stesso modo in cui reagiscono a quelli del cibo", ha spiegato Pfaller.

L’esperimento con 15 tartarughe

Per dimostrarlo, gli esperti hanno analizzato la risposta di 15 tartarughe marine, della specie “caretta caretta” allevate in cattività e raccolte a Bald Head Island, nella Carolina del Nord, ciascuna di circa 5 mesi di età. I ricercatori le hanno immerse in piccole vasche, sottoponendole agli odori di una serie di sostanze, tra cui la plastica e anche a gamberetti o piccoli pesci. Dopo un periodo di inattività di 20 minuti per rimuovere tutti gli odori residui, ogni tartaruga è stata posizionata delicatamente in un'area delle vasche e lasciata acclimatare per circa un minuto prima di aggiungere uno stimolo. Gli odori dispersi nell'aria sono stati trasportati attraverso un tubo proprio nel luogo in cui erano posizionat gli animali. Ogni esemplare è stato esposto a quattro diversi trattamenti in ordine casuale: acqua deionizzata, cibo per tartarughe, plastica pulita e plastica lasciata per cinque settimane in ambiente marino. E’ stato analizzato per ogni tartaruga il tempo trascorso con narici fuori dall'acqua e il numero di respiri fatti, come risposte comportamentali oggettive ai diversi trattamenti sperimentali. E’ emerso che gli odori del cibo e della plastica biofile hanno provocato risposte comportamentali che erano significativamente più forti delle risposte agli altri trattamenti.

Una trappola olfattiva

Lo studio, sconfessa in parte le teorie secondo cui le tartarughe fossero attratte dalle plastiche perché le scambiavano per prede, ad esempio per meduse. Adesso i ricercatori hanno dimostrato che non è la vista, ma un altro senso, a trarle in inganno. "Le nostre osservazioni suggeriscono che non è l'aspetto dei detriti di plastica degli oceani ad attirare le tartarughe, ma il loro odore, che rappresenta una trappola olfattiva". Il prossimo passo, dicono i ricercatori, sarà capire la natura chimica delle sostanze contenute nella plastica, dalle quali le tartarughe sono così attratte per cercare di contenere il fenomeno.

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