Scoperto un nuovo neurone che assomiglia a una rosa senza petali

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)
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Un gruppo internazionale di ricercatori ha individuato all’interno del cervello umano una tipologia di interneuroni finora sconosciuta e dalla forma davvero peculiare

Più di un secolo fa, Santiago Ramon y Cajal vinse il premio Nobel per aver dimostrato il funzionamento dei neuroni. La moderna neuroscienza ha continuato a studiare le cellule del cervello, faticando però a riconoscerne le varie tipologie esistenti. Le due principali caratteristiche che consentono di distinguerle sono le dimensioni e il modo in cui inviano gli impulsi nervosi. Gli scienziati sono costantemente alla ricerca di metodi più efficaci per differenziarle.
Di recente, un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto una nuova tipologia di neuroni, presente, a quanto pare, solo nel cervello umano. Le lunghe fibre nervose di queste cellule, note come assoni, sporgono seguendo un pattern che ha ricordato agli scienziati la forma di una rosa senza petali. È possibile che serva a controllare il flusso di informazioni tra una regione del cervello e l’altra.
La scoperta è stata descritta sulle pagine della rivista specializzata Nature Neuroscience.

Neuroni bersaglio e interneuroni

“Funzionano come una sorta di freno del sistema nervoso”, ha spiegato Ed Lein, autore dello studio e ricercatore presso l’Allen Institute for Brain Science.
In base alla funzione svolta, i neuroni sono suddivisi, infatti, in due tipi: i neuroni bersaglio ricevono gli impulsi nervosi e li trasmettono alle altre cellule, mentre gli interneuroni svolgono principalmente il ruolo di inibitori dei primi. La nuova tipologia individuata dal team internazionale rientra nella seconda categoria.
La scoperta è stata resa possibile solo grazie agli sforzi combinati di tutti i membri del gruppo di ricercatori. Il team del dottor Lein si è occupato di raccogliere campioni di tessuto cerebrale congelato proveniente da due encefali umani donati all’Allen Institute for Brain Science. Ha isolato i nuclei di ogni singolo neurone e sequenziato l’RNA presente al loro interno. Utilizzando degli algoritmi di clustering, i ricercatori hanno poi identificato varie espressioni geniche e le hanno assegnate a sedici tipologie di cellule cerebrali: 11 neuroni inibitori, un neurone bersaglio e quattro cellule non neuronali.

Le nuove cellule cerebrali non sono presenti nei topi

Nel frattempo, gli scienziati del Gábor Tamás lab presso l’Università di Szeged in Ungheria hanno svolto delle analisi su dei campioni vivi di tessuto cerebrale proveniente da pazienti che avevano subito un’operazione chirurgica al cervello. Utilizzando le tecniche tradizionali, il team ha individuato dei neuroni con caratteristiche molecolari del tutto simili a quelle trovate dal gruppo del dottor Lein. Hanno provato a cercarle anche all’interno del cervello delle cavie da laboratorio, senza successo.
“Poiché non abbiamo ancora condotto delle analisi su altre specie, è ancora troppo presto per affermare che questi neuroni siano presenti solo nel cervello degli esseri umani”, ha affermato Ed Lein. “Tuttavia, è opportuno tenere in considerazione la possibilità che il cervello umano non sia solo la versione più grande ed evoluta di quello di un topo". 

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