Stazione Spaziale, scoperti batteri simili a quelli degli ospedali

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)
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Isolati nel marzo del 2015, questi microrganismi non sono pericolosi, ma potrebbero diventarlo. Ulteriori ricerche serviranno a capire la loro evoluzione nello spazio e salvaguardare le missioni future 

Sulla Stazione Spaziale Internazionale sono stati scoperti cinque diversi ceppi di batteri del genere Enterobacter, simili a quelli presenti anche in diversi ospedali. A differenza di questi ultimi, i microrganismi rinvenuti nello spazio non sono pericolosi per gli uomini, ma potrebbero diventarlo. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa sostengono quindi che saranno necessari ulteriori studi e monitoraggi per evitare conseguenze pericolose per la salute degli astronauti. La ricerca, guidata da Nitin Singh, è apparsa sulla rivista BMC Microbiology, in cui si trovano articoli non ancora passati al vaglio della comunità scientifica e in attesa di essere pubblicati sulle riviste più autorevoli.

Batteri innocui ma potrebbero diventare pericolosi

I batteri, isolati nel marzo del 2015, sono stati rinvenuti all’interno del bagno e nell’area dedicata all’attività fisica della Stazione Spaziale. Per studiarne le caratteristiche, gli scienziati hanno confrontato il loro Dna con quello di 1.291 ceppi di Enterobacter raccolti sulla Terra. "Abbiamo scoperto che il Dna dei cinque ceppi spaziali è molto simile a quello di tre diversi ceppi appartenenti alla specie Enterobacter bugandensis che in alcuni ospedali ha causato problemi a neonati e pazienti malati", osserva Kasthuri Venkateswaran, uno degli autori dello studio.
Dalle analisi è emerso che questi microrganismi, per il momento, sono innocui ma gli studiosi affermano che c’è il 79% di probabilità che possano diventare dannosi per la salute degli uomini in orbita.

Ulteriori ricerche per salvaguardare le missioni future

Quello che preoccupa maggiormente gli esperti è il comportamento che possono assumere i batteri in particolari condizioni ambientali come quelle offerte dallo spazio. "Dipende da molti fattori diversi e non conosciamo ancora l'impatto che potrebbero avere la microgravità o altre caratteristiche ambientali tipiche dello spazio", spiega Venkateswaran.
"Queste specie - conclude Nitin Singh - potrebbero creare molti problemi alle future missioni, perciò è importante che siano monitorate e che si facciano ulteriori ricerche”.

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