A Capodanno la New Horizon della Nasa sfiorerà Ultima Thule

Scienze
Spazio (Getty Images)

La sonda stabilirà un nuovo record per la più lontana esplorazione di un corpo del Sistema Solare e svelerà alcuni dei misteri che attanagliano la roccia cosmica 

Il primo gennaio 2019 New Horizon della Nasa sorvolerà Ultima Thule, il più distante corpo celeste mai raggiunto da una sonda, stabilendo un nuovo record per la più lontana esplorazione di un corpo del Sistema Solare.
KBO 2014 MU69 è una roccia cosmica situata a circa 6,5 miliardi di km dalla Terra, pari a 43 volte la distanza tra il nostro pianeta e il Sole (43 unità astronomiche).
La sigla KBO, presente nel suo nome, sta per ‘Kuiper Belt Object’.
Ultima Thule, con un diametro di circa trenta chilometri, orbita nella fascia di Kuiper, l’area del Sistema Solare che comprende i corpi minori situati da 30 a 50 UA dal Sole. Come molti oggetti in quella zona, KBO 2014 MU69 è probabilmente composto da ghiaccio, polveri e alcuni frammenti di roccia, saldamente inglobati tra loro.

La missione di New Horizon della Nasa

New Horizon sorvolerà il corpo celeste a una distanza pari a circa 3.500 chilometri e alla velocità di 14 chilometri al secondo. Analizzando gli scatti catturati dalla sonda, gli esperti riusciranno probabilmente a svelare alcuni dei misteri che attanagliano Ultima Thule, che si sarebbe originato all’incirca 4,5 miliardi di anni fa. KBO 2014 MU69 è ”probabilmente l'oggetto più primitivo mai incontrato da una nave spaziale, la migliore reliquia possibile del Sistema Solare”, spiega Hal Weaver, lo scienziato del progetto JHU-APL attualmente in missione. Dalle fotografie scattate in precedenti esplorazioni, grazie all’impiego dei migliori telescopi, KBO 2014 MU69 è risultato finora essere un piccolo pallino. Per questa ragione, gli astronomi attendono impazientemente l’avvicinamento della sonda della Nasa al corpo celeste posto ai confini del Sistema Solare.

Quando avverrà l’avvicinamento

La sonda della Nasa sorvolerà KBO 2014 MU69 il primo gennaio 2019 alle 18:33 (ora italiana), catturando  scatti e studiando la forma, la rotazione, la composizione e l'ambiente di Ultima Thule. Le foto e le informazioni raccolte impiegheranno all’incirca sei ore per raggiungere la Terra, e in particolare le antenne del Deep Space Network della Nasa, che attualmente sta seguendo attentamente la missione.
Sono diverse le ipotesi della composizione di Ultima Thule: alcuni esperti ritengono che possa essere addirittura un piccolo sistema binario costituito da due rocce che orbitano una attorno all’altra.
Le ipotesi saranno confermate dai primi scatti raccolti dalla Sonda attesi per la sera del primo gennaio negli Stati Uniti. Per avere a disposizione tutte le informazioni emerse dall’esplorazione bisognerà attendere diverse settimane o mesi.

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