Carne coltivata nei chicchi di riso, l'alimento ibrido creato in Corea del Sud

Scienze
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L'esperimento è stato condotto da un team di ricercatori sud-coreani. L'innovativo cibo risulta più proteico e grasso di quello tradizionale e potrebbe essere un efficace strumento nelle missioni militari e spaziali e per combattere la malnutrizione. I vantaggi sono anche ambientali ed economici

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Un riso “ibrido”: si tratta della nuova creazione in laboratorio ad opera di un gruppo di ricercatori sud-coreani guidato dalla Yonsei University di Seoul. Gli scienziati, nello studio pubblicato sulla rivista “Matter”, spiegano di aver dato vita a un alimento ricco di proteine che potrebbe aiutare nella lotta alla malnutrizione dei Paesi più poveri e nelle missioni militari e degli astronauti nello spazio. Il riso “al manzo” presenta, inoltre, dei vantaggi ambientali. Per ogni 100 grammi di proteine prodotte, infatti, vengono emessi solo sei chili di anidride carbonica (sono cinquanta nella produzione della carne bovina). Anche il prezzo sarebbe conveniente nel caso di messa in commercio: poco più di due dollari al chilo (la carne bovina costa, invece, quasi quindici al chilo). 

L’esperimento

Le cellule di muscolo e di grasso bovino sono state coltivate usando i chicchi di riso, che offrono sostegno grazie alla loro struttura porosa, come impalcatura. In aggiunta, i chicchi sono fatti di molecole che nutrono le cellule animali, facendole crescere. La tecnica riduce anche il rischio di allergie alimentari.

L’ultimo passaggio è la coltura in provetta, per dieci giorni. L’esperimento è proseguito con una cottura a vapore, che ha permesso di comprendere quali sono le reali proprietà del riso. Ciò che è emerso è che il nuovo alimento è più proteico e grasso rispetto al riso tradizionale (con la presenza dell’8% in più di proteine e il 7% in più di grassi). L’odore? Di carne bovina e mandorle nel caso di una maggiore quantità di cellule muscolari, di burro, panna e olio di cocco nel riso con più cellule grasse. 

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Le perplessità sulla novità alimentare

“Per quanto riguarda le emissioni di gas climalteranti, la coltivazione di riso è seconda solo all'allevamento di bestiame", ha detto il genetista Michele Morgante, dell'Università di Udine e membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei. “C’è, poi, il problema dell'accettazione da parte dei consumatori, perché questo alimento ibrido non è né carne né riso, ma una cosa completamente nuova”, ha aggiunto Morgante. Sarà necessario, infine, verificare se la filiera attuale è in grado di rispondere all’eventuale domanda globale dell’alimento. 

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