Il rover Perseverance era entrato in modalità sicura per uno scompenso di temperatura attraversando l’ombra della Terra
I controllori di volo della missione su Marte della Nasa, Mars 2020, hanno riportato la navicella alle operazioni di volo nominali. Risolti i problemi che avevano interessato il rover americano Perseverance poco tempo dopo il lancio di giovedì 30 luglio, la missione può proseguire senza intoppi. A comunicarlo è la stessa agenzia statunitense con un comunicato. “Adesso potremo dedicarci al viaggio interplanetario”, ha detto uno dei responsabili della missione, Matt Wallace, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. "La prossima fermata è il cratere Jezero", ha aggiunto in riferimento al sito di atterraggio previsto per la sonda. Insieme agli americani, sulla stessa rotta si trovano anche Emirati Arabi e Cina.
La prima difficoltà
Dopo la partenza, avvenuta regolarmente dalla base di Cape Canaveral con un razzo Atlas 5, la sonda della Nasa aveva rilevato una temperatura più fredda di quella prevista passando attraverso l'ombra della Terra. Questo ha costretto Perseverance a volare in “modalità sicura”. Sono stati cioè disattivati tutti i sistemi non essenziali e mantenuti esclusivamente quelli indispensabili alla navigazione. "Adesso tutte le temperature sono in regola e il veicolo è fuori dall'ombra della Terra", assicurano i funzionari della Nasa, che hanno confermato con i dati l'ipotesi sopra riportata.
Problemi di comunicazione e terremoto
Una volta tornato alla luce del Sole, il rover aveva inviato il suo segnale alla base americana, alle antenne della stazione Deep Space Network della Nasa programmate per rilevare i segnali che provengono dallo spazio profondo. Il segnale, troppo vicino, di Mars 2020 ha disturbato la rete creando un problema nelle comunicazioni presto risolto e che si era già verificato in passato nel corso di altre missioni. La lista degli sfortunati eventi che hanno seguito il lancio della missione su Marte della Nasa si è esaurita con un terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto in California e che ha disturbato non poco i tecnici del Jpl che da lì seguivano il lancio.