Lanciata Al-Amal, la prima sonda degli Emirati Arabi diretta verso Marte

Scienze

Se tutto andrà come previsto, il veicolo spaziale raggiungerà l’orbita di Marte nel febbraio 2021, in occasione del 50esimo anniversario dall’unificazione degli Emirati

La sonda Al-Amal (Speranza) ha iniziato il suo lungo viaggio alla volta di Marte. Dopo due rinvii causati dal maltempo, gli Emirati Arabi Uniti sono riusciti lanciarla con successo dal centro spaziale di Tanegashima, nel sudovest del Giappone. L’inizio della prima missione interplanetaria intrapresa da un Paese arabo è stato accolto con entusiasmo, soprattutto all’interno del Mohammed bin Rashid Space Center (Mbrsc), l’ente governativo che ha coordinato l’intero progetto (al quale hanno collaborato circa 450 persone, molte delle quali provenienti dagli Emirati Arabi Uniti). Se tutto andrà come previsto, Al-Amal raggiungerà l’orbita di Marte nel febbraio 2021, in occasione del 50esimo anniversario dall’unificazione degli Emirati.

 

Il lancio di Al-Amal

 

Il viaggio di Al-Amal è iniziato alle 23:58 (ora italiana), quando la sonda è stata portata in orbita dal lanciatore della spaziale della Jaxa (l’agenzia spaziale giapponese) H-IIA. La missione, che complessivamente dovrebbe durare circa due anni e costare 200 milioni di dollari, è nata nel 2014, quando ancora gli Emirati Arabi Uniti non avevano un’agenzia spaziale, da una precisa richiesta del governo di Dubai. Il nome Al-Amal è stato scelto dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, il governatore dell’Emirato di Dubai, per inviare un messaggio di ottimismo a milioni di giovani arabi. 

 

L’obiettivo della missione

 

La sonda Al-Amal è stata creata per studiare le dinamiche dell’atmosfera di Marte, in modo da ottenere una comprensione migliore dell’alternarsi del giorno e della notte sul pianeta rosso, ma anche del ciclo delle stagioni. Gli Emirati Arabi Uniti hanno reso noto che tutti i dati raccolti nel corso della missione saranno messi a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale non appena saranno disponibili. Per svolgere il proprio compito, Al-Amal potrà contare su tre strumenti: lo spettrometro Emirs (l’Emirates Mars Infrared Spectrometer), che studierà l’atmosfera inferiore di Marte alle lunghezze d’onda dell’infrarosso; la camera multibanda Exi (Emirates Exploration Imager), in grado di scattare immagini ad alta risoluzione nelle bande della luce visibile e ultravioletta e lo spettrometro ultravioletto Emus (Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer), in grado di determinare l’abbondanza e la variabilità di monossido di carbonio e ossigeno nella termosfera su scale temporali brevi.

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