Lo scatto è stato effettuato dal telescopio Sentinel-2 nell’ambito della missione Copernicus dell’European Space Agency. In seguito l’immagine è stata elaborata grazie ad una tecnica a raggi infrarossi a onde corte
Il vulcano Taal, situato nelle Filippine a meno di 100 km dalla capitale Manila, si era risvegliato lo scorso 12 gennaio facendo tremare la terra. Ha una collocazione geografica abbastanza singolare ed è considerato dagli esperti il secondo vulcano più attivo del Paese asiatico. Nel corso della sua eruzione era stato avvistato un pennacchio di cenere alto circa 15 km e oggi, a distanza di giorni, l’European Space Agency ha diffuso uno scatto particolare, che ritrae la zona dell’eruzione dallo spazio.
Uno spesso strato di cenere
L’immagine, in cui l’area interessata appare quasi senza nuvole, è stata catturata il 23 gennaio grazie al lavoro del telescopio della missione Copernicus Sentinel-2, e mostra l'isola, visibile proprio al centro dello scatto, completamente coperta da uno spesso strato di cenere. L’immagine, come si può leggere anche sul sito dell’Esa, è stata elaborata dagli esperti utilizzando una banda a raggi infrarossi a onde corte così da poter mostrare l'attività in corso nel cratere, visibile grazie al colore rosso vivo. Nella descrizione della foto, i vulcanologi raccontano come la cenere generata dall’eruzione sia stata soffiata da forti venti tanto da visibile ad Agoncillo, città a sud-ovest del vulcano Taal. La cenere, inoltre, è stata registrata anche in altre aree della provincia di Batangas, così come anche a Manila stessa e a Quezon.
Una situazione ancora preoccupante
Oltre alla foto, gli esperti dell’Esa, riportano le segnalazioni del bollettino dell'Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, secondo il quale le emissioni di anidride solforosa riscontrate nell’area sono state notevoli. Il vulcano Taal, a distanza di giorni dall’eruzione, rimane ancora al livello di allarme quattro, il che significa che un'eruzione esplosiva è ancora possibile. E se si considera che il livello di allarme più elevato è il cinque, significa che la situazione non è ancora da sottovalutare, anche perché come riporta il National Disaster Risk Reduction and Management Council, oltre 50.000 persone sono state interessate finora dall’eruzione. Per far fronte all’emergenza, è stato tra l’altro attivato il servizio di mappatura di emergenza legato alla mappatura di Copernicus stesso, grazie a cui è possibile effettuare osservazioni satellitari per aiutare le autorità di protezione civile a rispondere adeguatamente in caso di difficoltà.