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Ricavare ossigeno dalla polvere lunare, secondo i ricercatori dell'Esa sarebbe possibile

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

L’Agenzia Spaziale Europea ha aperto uno stabilimento in Olanda per dedicarsi all’estrazione di ossigeno da una copia esatta della regolite, che viene riscaldata fino a 950 gradi 

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Le future missioni umane verso la Luna potrebbero essere favorite dalla capacità di produrre ossigeno a partire proprio dalle risorse trovare sul satellite, come ad esempio la polvere. A rendere verosimile questa prospettiva è il lavoro svolto da un team di ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea, impegnato nella messa a punto di un metodo che permetterebbe di estrarre l’ossigeno contenuto nella regolite, così da renderlo disponibile per l’uso. Si tratterebbe di un importante traguardo per rendere possibile la permanenza sulla Luna per periodi prolungati o per poter sfruttare il satellite come base per missioni verso lo spazio profondo.

Ossigeno dalla polvere lunare

Dopo i risultati scientifici raggiunti già diversi mesi fa, che confermavano la possibilità di ottenere ossigeno da una replica della regolite, l’Agenzia Spaziale Europea ha ora deciso di dedicare maggiori risorse a questo scopo, aprendo il primo stabilimento dedicato interamente all’estrazione di ossigeno. Quest’ultimo è presente in abbondanza, per circa il 40-45%, nella regolite, la polvere presente sulla superficie lunare, ma legato chimicamente come ossido sotto forma di vetro o minerali, il che impedisce l’uso immediato di questa risorsa. Sfruttando una tecnica messa a punto da un team guidato dalla chimica Beth Lomax e utilizzata all’interno del nuovo stabilimento dell’Esa, situato in Olanda, gli scienziati puntano ora a superare questo scoglio, utilizzando un’esatta copia della regolite lunare per provare a produrre ossigeno.

La tecnica di estrazione dell’ossigeno

Il metodo per l’estrazione di ossigeno dalla regolite che Lomax e colleghi stanno sperimentando nello stabilimento Esa è denominata elettrolisi di sali fusi e prevede il riscaldamento della regolite fino a 950 gradi, una temperatura alla quale la polvere lunare rimane solida e, con l’aggiunta di corrente elettrica, permette di estrarre l’ossigeno. Secondo Lomax “essere in grado di ottenere ossigeno dalle risorse presenti sulla Luna sarebbe enormemente utile per i futuri abitanti del satellite, sia per respirare che per favorire la produzione locale di carburante per i razzi”.