Festival della Scienza Genova 2019: il più grande telescopio al mondo
ScienzeElt entrerà in funzione probabilmente a gennaio 2026 e offrirà agli astronomi uno strumento prezioso per osservare e studiare lo Spazio al di fuori del Sistema solare
Uno dei protagonisti del Festival della Scienza di Genova 2019, in corso dal 24 ottobre al 4 novembre, è sicuramente Extremely Large Tescope (Elt) dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso), il telescopio ottico più grande al mondo.
La tecnologia sarà preziosa in futuro per risolvere i misteri che ancora attanagliano l’Universo.
L’Elt entrerà in funzione probabilmente a gennaio 2026 e offrirà agli astronomi uno strumento prezioso per osservare e studiare lo Spazio al di fuori del Sistema solare, Pianeti extrasolari compresi.
Grazie al suo utilizzo sarà molto più semplice indagare l’origine delle galassie.
Progetto che parla italiano
Si tratta di un progetto che parla italiano: alla sua realizzazione hanno contribuito diverse aziende della Penisola a cui si deve la costruzione della sua struttura metallica. L’Italia, inoltre, è tra i membri dell’Eso con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Al Festival della Scienza, Ferdinando Patat, capo dell'ufficio dei programmi osservativi dello European Southern Observatory, terrà una lezione in cui svelerà le caratteristiche di Elt e il suo grande potenziale nel settore astronomico.
"Sarà il telescopio più grande del mondo e sarà destinato a esserlo per almeno i prossimi 50 anni. Il progetto, che costa 1 miliardo e 200 milioni, sarà un grande passo avanti per la ricerca”, spiega Ferdinando Patat.
L’Extremely Large Tescope sarà in funzione a 3000 metri di quota, sulle Ande cilene, e avrà uno specchio di ben 39 metri di diametro.
Le sue future missioni
Il telescopio ottico da record riuscirà a raccogliere 100 milioni di volte la quantità di luce captata dall’occhio umano e sarà in grado di svelare la faccia di una moneta situata a 1000 chilometri di distanza.
“Tra gli obiettivi principali di Elt c’è la ricerca dei pianeti extrasolari, che per ora vengono studiati in maniera indiretta tramite le perturbazioni che producono sulle stelle, con questo strumento saremo in grado di vederli chiaramente”, spiega Ferdinando Patat.
“Entreremo poi in quello che viene chiamato dominio della zona abitabile e aprirà delle prospettive straordinarie per la ricerca della vita. Potremmo osservare la nascita delle stelle, la nascita ed evoluzione delle galassie”, conclude l’esperto.