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SpaceX vorrebbe lanciare altri 30mila satelliti per internet veloce

Scienze
SpaceX Falcon 9 (Getty Images)

La compagnia aerospaziale di Elon Musk ha inoltrato presso l’International Telecommunication Union la richiesta per l’approvazione del lancio di altri 30mila saltelli Starlink, che si vanno ad aggiungere ai 12mila il cui lancio è già stato autorizzato dalla Fcc 

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SpaceX vuole ampliare i suoi orizzonti.
La compagnia aerospaziale di Elon Musk, impegnata nel progetto Starlink, che ha come obiettivo la diffusione in tutto il mondo dei servizi Internet a banda larga affidabili e poco costosi, vorrebbe lanciare alti 30mila satelliti.
La compagnia avrebbe inoltrato presso l’International Telecommunication Union, l’organizzazione internazionale che gestisce l’utilizzo della banda larga, la richiesta per l’approvazione del lancio di altri 30mila saltelli, che si vanno ad aggiungere ai 12mila il cui lancio è già stato autorizzato dalla Fcc.

Il progetto Starlink

In totale l’azienda, previo imprevisti, lancerà in orbita circa 42mila satelliti.
“Mentre la domanda s’intensifica per internet veloce e affidabile in tutto il mondo, in particolare per gli utenti la cui connettività è inesistente, troppo costosa o inaffidabile, SpaceX sta adottando misure per far crescere responsabilmente la capacità di rete totale di Starlink e la densità dei dati per soddisfare l’aumento previsto le necessità degli utenti”, ha dichiarato in un e-mail un portavoce della società a TechCrunch.
Si tratta, dunque, di un piano pensato per ottimizzare i servizi offerti, cercando di contrastare la concorrenza ‘giocando’ di anticipo.

Primi 60 satelliti lanciati a maggio

La rete Starlink è attualmente composta da 60 satelliti, lanciati dalla base della Nasa a Cape Canaveral, in Florida, lo scorso maggio, dopo diversi rinvii dovuti a problemi tecnici o ad avverse condizioni climatiche.
La prima flotta comprende satelliti che con caratteristiche differenti tra di loro: saranno utili per testare la velocità e la capacità del segnale e per provare a realizzare lo streaming di video.
“Saranno necessari altri 6 lanci da 60 satelliti per avere una minima copertura di segnale”, ha dichiarato Musk, “e altri 12 per una moderata”.
Nel mese di luglio, l’azienda ha perso i contatti con tre dei primi 60 satelliti lanciati in orbita, che avrebbero smesso di comunicare con il team di controllo a terra.