Il risultato si deve a un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e della Boston University. La zona cerebrale immortalata dalla fotografia è il corpo striato, ovvero quell’area implicata nella pianificazione dei movimenti
Utilizzando una molecola fluorescente che si illumina quando le cellule cerebrali sono elettricamente attive, un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e della Boston University è riuscito in un’impresa senza precedenti: ha ‘fotografato’ per la prima volta l’attività dei neuroni al lavoro.
Le cellule cerebrali catturate nell’immagine sono di topo.
Questa tecnica, che richiede l’utilizzo di un semplice microscopio ottico, potrà essere utilizzata in futuro per visualizzare l’attività dei circuiti cerebrali correlata a specifici comportamenti, riuscendo così a studiare diverse patologie.
Archon1, la molecola sensibile all’attività dei neuroni
Il risultato degli esperti, descritto sulla rivista specializzata Nature, è stato ottenuto utilizzando Archon1: una molecola fluorescente che riesce ad inserirsi nella membrana delle cellule nervose ed è sensibile alla loro attività. Quando l'attività elettrica di un neurone aumenta, la molecola diventa più luminosa e questa fluorescenza può essere vista con un microscopio ottico standard.
Utilizzandola, i ricercatori coordinati da Edward Boyden e Xue Han, sono così riusciti a monitorare l’attività delle unità cellulari nervose senza dover ricorrere all’utilizzo di elettrodi.
"Se vuoi studiare un comportamento o una malattia, devi immaginare l'attività delle popolazioni di neuroni perché lavorano insieme in una rete", spiega Boyden, membro del McGovern Institute for Brain Research, Media Lab del MIT e del Koch Institute for Integrative Cancer Research.
Fotografato il corpo striato
La zona cerebrale immortalata dalla fotografia è il corpo striato, ovvero quell’area fondamentale per pianificare i movimenti.
Utilizzando una versione modificata di Archon1, i ricercatori sono riusciti a illuminare solamente il corpo centrale dei neuroni. L’immagine è stata scattata mentre i topi correvano su una palla.
“In questo modo è possibile avere segnali più chiari, evidenziando solo le singole cellule, senza il disturbo delle terminazioni nervose di quelle vicine. Possiamo così associare in tempi brevi, dell’ordine dei millisecondi, l’attività dei neuroni ai movimenti dei topi”, ha dichiarato Boyden.