Eta Aquaridi, arriva il picco dello sciame meteorico: come e quando vederlo

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Si tratta di uno sciame meteorico che prende il nome dal suo radiante, situato nella costellazione dell'Acquario. La cometa madre delle Eta Aquaridi è la cometa di Halley, ufficialmente designata 1P/Halley. Quest’ultima è la sorgente di due flussi contemporaneamente e la sua orbita si avvicina a quella della Terra in due punti, producendo strisce luminose due volte l'anno

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Non dovrebbero essere particolarmente numerose le piogge di stelle che caratterizzeranno il cielo di maggio, anche se per gli appassionati qualche occasione significativa ci sarà. In particolare, con il picco delle Eta Aquaridi, uno sciame meteorico che prende il nome dal suo radiante, ovvero dal punto in cui le meteore sembrano originarsi, situato nella costellazione dell'Acquario. La cometa madre delle Eta Aquaridi è la cometa di Halley, ufficialmente designata 1P/Halley. Quest’ultima è la sorgente di due flussi contemporaneamente e la sua orbita si avvicina a quella della Terra in due punti, producendo strisce luminose due volte l'anno, ovvero all'inizio di maggio e, con le Orionidi, alla fine di ottobre.

Le date da segnare sul calendario

Solitamente le date da tenere a mente sono quelle che riguardano i giorni del 5 e 6 maggio, frangenti nei quali la Luna avrà una luminosità del 72%, motivo per cui le Eta Aquaridi potranno contare su un cielo buio nelle ore che precedono l'alba, anche considerando che il satellite terrestre tramonterà poco dopo mezzanotte. Si propongono a questo punto, secondo gli esperti, condizioni piuttosto favorevoli per osservare uno spettacolo davvero insolito. Le Eta Aquaridi 2025 potrebbero arrivare a regalarci anche fino a 50 meteore l'ora. Secondo l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), il loro periodo di attività va dal 20 aprile al 21 maggio ed il picco di attività potrebbe anche verificarsi prima, ovvero nella notte tra il 3 e 4 maggio, con la Luna al 44% di luminosità.

Uno “sciame molto intenso”

Secondo gli esperti, le Eta Aquaridi “sono uno sciame molto intenso se osservato dai tropici meridionali. Dall’equatore verso nord, di solito producono tassi medi di 10-30 meteore all’ora appena prima dell’alba. L’attività è buona per una settimana incentrata sulla notte di massima attività. Si tratta di meteore veloci che producono un’alta percentuale di treni persistenti, ma pochi fireball. Nel 2025, un primo quarto di luna tramonterà molto prima che il radiante sorga, quindi le circostanze sono eccellenti per osservare questo sciame”. Questo sciame meteorico è anche conosciuto per un'alta percentuale di strascichi persistenti, che dunque può offrire una vista spettacolare per chi ama osservare il cielo. Di solito arriva a produrre fino a 50 meteore all'ora, considerando però condizioni di osservazione eccellenti.

I consigli per l’osservazione

Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno del cosiddetto "sciame di meteore". Il modo migliore per osservarlo è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono ad essere più brevi, perché sono viste di scorcio. 

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