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Ricostruito l’aspetto dell’uomo di Denisova: visse insieme ai Neanderthal

Scienze
Il ritratto artistico dell'uomo di Denisova (Maayan Harel)

La specie vissuta circa 70.000 anni fa era finora rimasta avvolta nel mistero: un team di ricercatori ne ha ricostruito le caratteristiche partendo dal Dna, svelando differenze e somiglianze con gli uomini moderni 

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Contemporaneamente ai Neanderthal, tra 40.000 e 70.000 anni fa, un’altra specie umana abitava la Terra: si tratta dell’uomo di Denisova, le cui caratteristiche erano rimaste avvolte nel mistero fino a una ricerca che, partendo dal suo Dna, è riuscita a ottenere il primo ‘ritratto’ di questi uomini primitivi. I risultati ottenuti dai ricercatori dell’Università ebraica di Gerusalemme sono stati pubblicati sulla rivista Cell e aiutano a fare luce su un gruppo sul quale era stato estremamente difficile finora ottenere informazioni precise, soprattutto a causa della scarsità di reperti rivenuti dagli scienziati.

Le poche tracce dell’uomo di Denisova

Scoperti per la prima volta nel 2008, gli unici i resti dei Denisovani ritrovati comprendevano tre denti, un mignolo e una mascella interiore. Per questa ragione era stato impossibile risalire all’aspetto di questi progenitori, ‘cugini’ dei Neanderthal, che avrebbero abitato la Siberia e l’Asia orientale prima di estinguersi circa 50.000 anni fa. Come spiega Liran Carmel, che ha coordinato dello studio, la “prima ricostruzione scheletrica dei Denisovani” mostra come essi “in molti tratti assomigliavano ai Neanderthal, ma in altri somigliavano a noi e per altri ancora erano unici”. L’identikit dell’uomo di Denisova è stato ottenuto dopo anni di studi sulla metilazione del Dna, ovvero quelle variazioni genetiche indotte dall’ambiente, modifiche chimiche che influenzano l'attività dei geni senza però cambiare la sequenza di Dna sottostante. In questo modo, per i ricercatori è stato possibile prevedere quali parti scheletriche potessero cambiare, e in che modo, in seguito a una diversa espressione dei geni. 

I Denisovani diversi nel cranio

Il team di ricerca ha applicato questo metodo ai Denisovani dopo averlo testato su Neanderthal e scimpanzé e aver notato che circa l’85% delle ricostruzioni dei tratti risultava accurato. Così, il gruppo guidato da Carmel ha individuato 56 caratteristiche anatomiche che distinguevano l’uomo di Denisova da quello di Neanderthal e dagli uomini moderni, 34 delle quali relative soltanto al cranio, probabilmente più largo nei Denisovani, caratterizzati anche da un'arcata dentale più ampia. Oggi circa il 6% degli abitanti della Melanesia e degli aborigeni australiani contiene tracce di Dna dell’uomo di Denisova: si pensa inoltre che il contributo genetico di questa specie abbia aiutato i moderni tibetani a sviluppare la capacità di vivere in altitudine.