SpaceX, nuovo rinvio per lancio della Crew Dragon: partirà il 2 marzo

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Foto di archivio (Getty Images)

Previsto per febbraio, il test è stato posticipato per permettere ulteriori verifiche ai dati e ai sistemi software. Nel frattempo, anche Boeing è pronta per lanciare la proprio capsula Starliner CST-100 

Ancora ritardi per il lancio di prova senza astronauti della Crew Dragon, la navicella spaziale dell’agenzia SpaceX che andrà a rimpiazzare lo Space Shuttle, ormai in pensione. Inizialmente programmato per il mese di febbraio, la società di Elon Musk ha fatto sapere che il volo si terrà invece il 2 marzo, con partenza dalla storica piattaforma 39 del Kennedy Space Center, a Cape Canaveral, in Florida.

In orbita per 5 giorni

Il rinvio, di circa due settimane, si è reso necessario per dare la possibilità ai tecnici di effettuare un'ulteriore verifica dei dati e dei sistemi hardware prima di lanciare in orbita la capsula diretta verso la Stazione spaziale internazionale, alla quale si aggancerà autonomamente, a differenza delle navette cargo Dragon, che si fermano a qualche metro dal bocchettone di attracco e attendono l’intervento del braccio robotico per completare l’aggancio. Crew Dragon resterà attraccata alla Stazione orbitale per 5 giorni, dopodiché rientrerà nell’atmosfera e concluderà il suo viaggio di ritorno con un tuffo nell’Oceano Atlantico. Una volta recuperata, la navicella sarà sottoposta a dettagliati esami e, se tutto andrà per il meglio, a luglio la Nasa e la SpaceX potrebbero mandare nello spazio il primo equipaggio, che sarà composto da Robert Behnken e Douglas Hurley, i quali resteranno in orbita per circa una settimana.

Boeing testa capsula Starliner CST-100

Intanto, anche Boeing, colosso americano del trasporto aereo, ha in programma per il mese di aprile il primo lancio di prova senza astronauti della capsula Starliner CST-100. Come la Crew Dragon, anch’essa partirà da Cape Canaveral e raggiungerà autonomamente la Stazione spaziale, dove si fermerà per circa una settimana, passata la quale tornerà sulla Terra usando un paracadute. A giugno Boeing ha in calendario un altro test per mettere alla prova i sistemi di sicurezza, mentre ad agosto potrebbe lanciare la prima missione con a bordo due astronauti Nasa, Mike Fincke e Nicole Mann, e Chris Ferguson, ex dell'agenzia spaziale americana che ora lavora per Boeing. Se tutto va secondo i piani, grazie alle due agenzie gli Stati Uniti potrebbero riacquistare la capacità di trasportare uomini nello spazio in autonomia entro il 2019.

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