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Lanciato il satellite per prima pioggia di stelle cadenti artificiali

Scienze
Stelle San Lorenzo (Ansa)

La prima discesa di meteore create dall’uomo è in programma nella primavera del 2020 e sarà visibile nel cielo del Giappone, vicino a Hiroshima e per un raggio di 200 chilometri 

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Riuscire a vedere una stella cadente è un’esperienza ambita da tutti i sognatori, che sono soliti osservare il cielo per ore e ore nella speranza di cogliere la scia luminosa, derivante dall’attrito delle meteore al loro contatto con l’atmosfera terrestre.
Se finora vivere questa esperienza era considerato un evento raro e unico, nel futuro sarà molto più semplice provarla.
La soluzione arriva dal Giappone e in particolare da un piccolo satellite sviluppato per dare il via alla prima pioggia di stelle cadenti artificiali visibili dalla Terra.

Il satellite in grado di illuminare il cielo su richiesta

Il satellite di prova, realizzato dalla Astro Live Experiences (Ale) di Tokyo, è stato lanciato in orbita la mattina del 18 gennaio 2019, grazie alla spinta del razzo Epsilon-4 dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa, decollato dalla base di Uchinoura.
“Stelle cadenti su ordinazione: lascia che il cielo diventi la tua tela”: con questo slogan il piccolo satellite di prova sarà in grado di illuminare il cielo su richiesta. Dopo aver raggiunto l’orbita bassa, a circa 400 chilometri di altezza, il satellite lancerà verso la Terra delle piccole palline, dal diametro di un centimetro, appositamente realizzate per ‘accendersi’, creando un effetto similare a quello delle stelle cadenti.
Gli sviluppatori non hanno rivelato il materiale di cui sono composte le palline; hanno però rassicurato la popolazione spiegando che non comprendono elementi tossici e che sono state sviluppate per bruciare ad alta quota.

Discesa delle meteore artificiali

Le piccole palline dal peso di pochi grammi creeranno nel cielo un effetto simile a una pioggia multicolore.
Durante la loro discesa verso la Terra, il piccolo satellite cercherà di indagare il percorso.
L’obiettivo è proprio quello di svelare quali sono le dinamiche e i processi che regolano e alterano la loro traiettoria, cercando di comprendere in che misura la densità e la direzione del vento influiscono sul loro percorso.
Questo primo test è solo una prova. La prima vera pioggia di meteore artificiali è in programma nella primavera del 2020 e sarà visibile nel raggio di 200 chilometri.