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Sesta estinzione di massa dei mammiferi, milioni di anni per rimediare

Scienze
Elefanti (Getty Images)

Al fine di prevedere il destino dei mammiferi, i ricercatori dell’Università danese di Aarhus e dell'Università svedese di Goteborg hanno realizzato una simulazione futura dell’andamento della biodiversità 

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La sesta estinzione di massa dei mammiferi è già in atto e caratterizzerà i prossimi cinque decenni, periodo durante il quale scomparirà un alto numero di specie. Serviranno probabilmente milioni di anni prima che gli animali si riprendano naturalmente dal processo. Lo afferma uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’Università danese di Aarhus, in collaborazione con l’Università svedese di Goteborg. “Oggi siamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa, dovuta alle modificazioni degli habitat causate dall’uomo”, spiega Maurizio Casiraghi, zoologo dell’Università di Milano-Bicocca.

Database con più di 4.500 specie

Al fine di prevedere il destino dei mammiferi, gli esperti hanno creato un database nel quale hanno inserito tutte le specie della classe di vertebrati amnioti omeotermi viventi (circa 4.500) e le ‘famiglie’ estinte dopo l’arrivo dell’Homo sapiens. Per ogni razza hanno indicato le informazioni relative alle dimensioni corporee e alle caratteristiche evolutive. Grazie all’elaborazione dei dati del computer, i ricercatori sono riusciti a realizzare una simulazione futura che rispecchierebbe l’andamento della biodiversità. I risultati sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas).

Scenario futuro

Stando a quanto ipotizzato, lo scenario evolutivo futuro dei mammiferi presenta diversi rischi. Anche nel caso in cui il tasso di estinzione diminuisse raggiungendo livelli inferiori di quelli antecedenti all’Homo sapiens, infatti, la natura impiegherebbe dai tre ai cinque milioni di anni per riprendersi dalla perdita della biodiversità prevista.
“Riuscire a valutare il processo in atto è un’impresa davvero ardua: capire come influirà sulle specie viventi non è facile, ma di certo i mammiferi (spesso all’apice della catena alimentare) sono la cartina di tornasole più evidente”, commenta Casiraghi. La simulazione sarà particolarmente utile per individuare le specie più a rischio di estinzione. Sarà dunque possibile impegnarsi al fine di preservarne la conservazione. “È utile proteggere singole specie 'ombrello', la cui salvaguardia permette di conservare a cascata altre specie del loro ecosistema”, spiega Casiraghi. “Dobbiamo ormai renderci conto che siamo di fronte a una sofferenza globale di tutti gli ecosistemi”.