La missione BepiColombo si prepara a svelare i segreti di Mercurio

Scienze
Mercurio (Getty Images)

Il 20 ottobre 2018, il razzo Ariane-5 decollerà dalla base di Kouoru e porterà in orbita le due sonde destinate a raggiungere il pianeta nel 2025 

Mercurio è uno dei pianeti del Sistema solare dalla temperatura più elevata, nonché il più prossimo al Sole. Una delle sue caratteristiche peculiari è l’assenza di un’atmosfera ed è per tale ragione che la sua superficie è particolarmente esposta ai raggi e ai venti solari. Sebbene sia un pianeta del sistema solare interno, dunque non molto distante dalla Terra (almeno in termini astronomici), cela ancora moltissimi segreti. Per svelare almeno alcuni dei suoi misteri, l’Europa ha organizzato la missione BepiColombo, che prende il nome dall’ingegnere e professore padovano Giuseppe Colombo, morto nel 1984.
Il 20 ottobre 2018 il razzo Ariane-5 decollerà dalla base di Kourou, nella Guyana francese, e porterà in orbita due veicoli spaziali destinati a raggiungere Mercurio.

Una missione internazionale

L’obiettivo principale di BepiColombo è studiare l’origine e l’evoluzione di Mercurio. I veicoli spaziali che viaggeranno a bordo di Ariane-5 sono stati realizzati sotto la guida industriale di Airbus, che è a capo di un consorzio di 83 società di 16 Paesi, per conto dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e dell’Agenzia spaziale giapponese (Jaxa). Anche l’Italia ha contribuito al progetto, tramite l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la società Thales Alenia Space, che ha coordinato un gruppo di 35 aziende europee.
Mentre a Kourou sono in corso i preparativi per il lancio, a Darmstadt, in Germania, i tecnici di Airbus stanno svolgendo una simulazione del volo presso l’European Space Operations Center (Esoc).

Il viaggio delle due sonde

Il 20 ottobre, il vettore Ariane-5 porterà in orbita due sonde: l’europea Mpo (Mercury Planetary Orbiter) e la giapponese Mmo (Mercury Magnetospheric Orbiter). I due veicoli spaziali analizzeranno vari aspetti di Mercurio, tra cui la forma, la struttura, la composizione, il campo magnetico e il ghiaccio presente nei crateri che non sono mai esposti alla luce del sole. Le sonde viaggeranno in coppia per sette anni e saranno collegate dal modulo europeo Mtm (Mercury Transfer Module). Se tutto andrà per il verso giusto, giungeranno su Mercurio nel 2025 e potranno così iniziare a studiare per un anno tutte le caratteristiche del pianeta. Gli esperti non escludono di estendere la durata della missione di un altro anno, qualora fosse necessario.

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