
Hanno dimensioni straordinarie e si trovano al centro di galassie lontanissime. Da lì hanno cominciato ad emettere radiazioni ad altissima energia, 1,4 miliardi di anni dopo il Big Bang, che sono state catturate dal telescopio spaziale Fermi della Nasa. FOTO

La scoperta dei blazar, i buchi neri più grandi dell'universo, è stata pubblicata sulla rivista "Astrophysical Journal Letters" e si deve al gruppo coordinato dall'astrofisico italiano Marco Ajello e da Vaidehi Paliya, della Clemson University della Carolina del Sud. Qui possiamo osservarne una rappresentazione artistica (Foto: M. Weiss/CfA) -
La notizia sul sito della Nasa
I blazar individuati grazie al telescopio Fermi sono tra i cinque più lontani mai osservati. ''La questione principale è come possano essersi formati nel giovane universo", ha spiegato all'Ansa Dario Gasparrini, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Foto: NASA's Goddard Space Flight Center/Scott Wiessinger) -
La notizia sul sito dell'Asi
Quello su cui indagano ora gli scienziati sono i meccanismi, ancora sconosciuti, che possono aver innescato il rapido sviluppo di questi enormi buchi neri (Foto: NASA's Goddard Space Flight Center/Scott Wiessinger) -
Il video della Nasa
Due di questi blazar sono fra i buchi neri più grandi dell'universo: hanno infatti una massa che è un miliardo di volte quella del Sole (Foto: NASA's Goddard Space Flight Center/Scott Wiessinger) -
Le macchie solari
Come detto, i blazar hanno dimensioni talmente grandi che la loro nascita è un vero rompicapo per gli astronomi che, per trovare risposte, intendono cercare altri corpi celesti di questo tipo (Foto: NASA's Goddard Space Flight Center/Scott Wiessinger) -
La Terra vista dallo spazio
Ad aiutare gli studiosi potrebbe essere ancora una volta il telescopio a raggi gamma Fermi: un progetto di ricerca al quale il nostro Paese partecipa, oltre che con l'Asi, con l'Infn, Istituto nazionale di Fisica nucleare, e l'Inaf, Istituto nazionale di Astrofisica (Foto: NASA's Goddard Space Flight Center/Scott Wiessinger) -
La sonda Cassini fotografa gli anelli di Saturno
''Pensiamo che Fermi abbia rilevato solo la punta di un iceberg – ha osservato Ajello – i primi esempi di una popolazione di galassie che in precedenza non era stata mai rilevata''. Nella foto del telescopio Hubble, una galassia della costellazione della Vergine che si trova al centro di un buco nero (Foto: ESA/Hubble & NASA) -
La dichiarazione dell'astrofisico all'Ansa
Utilizzando i dati di Fermi, alla fine dello scorso anno un team internazionale di scienziati ha scoperto il raggio gamma binario più luminoso mai osservato: questo doppio sistema solare è stato chiamato LMC P3 -
La scoperta