Leucemia linfatica cronica, scoperta la proteina che determina la resistenza ai farmaci

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Immagine di archivio (Getty Images)

Questo risultato, che potrebbe aprire la strada a nuove terapie, è il frutto di uno studio internazionale coordinato da Antonella Zucchetto e Valter Gattei, del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone) 

La capacità della leucemia linfatica cronica di resistere ai trattamenti chemioterapici e al farmaco biologico ibrutinib dipende da CD49d, una proteina espressa dalle cellule tumorali. Questa scoperta, che potrebbe aprire la strada a nuove terapie, è il frutto di uno studio internazionale coordinato da Antonella Zucchetto e Valter Gattei, del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone), al quale hanno partecipato molti ricercatori italiani, tedeschi e inglesi. Durante la ricerca sono stati presi in esame più di 1.700 pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, la forma leucemica più comune nel mondo occidentale. In Italia si verificano circa 5-7 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti.

Gli effetti della proteina CD49d

I risultati dello studio, pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Blood, dimostrano che in più del 50% dei casi di leucemia linfatica cronica le cellule tumorali esprimono sulla propria superficie la proteina CD49d, che svolge il ruolo di molecola di adesione e favorisce l’ancoraggio delle unità biologiche sia nei linfonodi che nel midollo osseo. Come conseguenza, le cellule leucemiche ancorate nei differenti siti tissutali sono protette dagli effetti delle terapie. “Ciò determina un fenomeno particolare: nel corso della terapia, il numero delle cellule leucemiche che esprimono sulla loro superficie CD49d tende ad aumentare, determinando una sempre minore efficacia dei farmaci”, spiega Antonella Zucchetto. “Da un punto di vista pratico e clinico, questa osservazione suggerirebbe di introdurre la valutazione dell’espressione dei livelli di CD49d nella caratterizzazione dei pazienti in procinto di iniziare la terapia, anche se al momento non possiamo proporre strategie terapeutiche alternative o integrative per i casi che esprimono la proteina”, aggiunge Valter Gattei, Direttore dell’Oncoematologia Clinico-Sperimentale del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. “In collaborazione con altri centri internazionali, stiamo generando dei modelli di leucemia del topo con o senza CD49d al fine di identificare strategie terapeutiche ad hoc”, conclude Gattei. 

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