Leucemia, quali sono i sintomi e come si cura

Salute e Benessere

Il termine indica una serie di malattie in cui si ha una proliferazione incontrollata di alcune cellule staminali. Quattro le forme principali: linfatica cronica, la mieloide acuta, la mieloide cronica e la linfatica acuta

Con il termine leucemia si indicano una serie di malattie in cui si ha una proliferazione incontrollata di alcune cellule staminali, che - come spiega il sito dell’Airc, la Fondazione per la ricerca sul cancro - interferiscono con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue. In base ai dati forniti da Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), nel nostro Paese le forme più frequenti sono quattro: la linfatica cronica (33,5%), la mieloide acuta (26,4%), la mieloide cronica (14,1%) e la linfatica acuta (9,5%).

I sintomi

La leucemia cronica può anche non dare sintomi nelle fasi iniziali, perché le cellule leucemiche interferiscono limitatamente con le funzioni delle altre cellule. Invece nella leucemia acuta i sintomi si presentano precocemente e possono peggiorare con rapidità. Le cellule leucemiche, al pari delle altre cellule presenti nel sangue, si spostano all'interno dell’organismo. Questi spostamenti possono essere la causa di diversi sintomi, come ad esempio febbre, sudorazioni notturne, stanchezza e affaticamento, mal di testa, dolori ossei e articolari, perdita di peso, pallore, suscettibilità alle infezioni, facilità al sanguinamento oppure ingrossamento della milza e dei linfonodi. Può anche accadere che l’eccessivo numero di globuli bianchi anomali possa infiltrare anche organi (lo stomaco, l'intestino, i reni, i polmoni) o il sistema nervoso dando sintomi specifici che indicano un cattivo funzionamento dell'organo coinvolto. Il sito dell’Airc precisa che “tutti questi sintomi non sono sicuri segni di leucemia, perché sono comuni a molte altre malattie; occorre quindi rivolgersi al medico per approfondire la natura di eventuali disturbi”.

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I dati sulla leucemia in Italia e le terapie disponibili

Secondo l’ultima edizione del rapporto “I numeri del cancro” di Aiom, le nuove diagnosi di leucemia nel 2022 sono stimate a 9.600, di cui 5.300 negli uomini e 4.300 nelle donne. La sopravvivenza netta, a cinque anni dalla diagnosi, è del 48% negli uomini e del 47% per le donne. Le terapie variano a seconda del tipo, e vanno dalla chemioterapia all'utilizzo dei nuovi farmaci biologici fino al trapianto di midollo. La cura dipende anche dallo stadio della leucemia e dal fatto che la malattia sia in fase acuta o cronica. Importanti sono anche variabili come l'età anagrafica al momento della diagnosi e la condizione fisica del paziente. Il tempo necessario per le cure varia a seconda del tipo di leucemia, e dipende dal tipo di terapia. Il trattamento delle leucemie si avvale spesso dell'utilizzo di più terapie in combinazione o in sequenza. Dalla chemioterapia, che prevede la somministrazione di uno o più farmaci per bocca o per via endovenosa, a terapie che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e a distruggere le cellule leucemiche. In alcuni casi si ricorre al trapianto di cellule staminali emopoietiche per sostituire le cellule malate, distrutte con alte dosi di chemio o radioterapia, con quelle sane di un donatore compatibile. 

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