Gli influenzati avrebbero un minor rischio di contrarre il raffreddore

Salute e Benessere
Influenza (Foto da Fotogramma)

A suggerirlo sono i risultati di un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Glasgow, che ha indagato l’eventuale presenza di interazioni tra virus respiratori, studiando le cartelle cliniche di oltre 36mila persone 

Dalla ricerca arriva una buona notizia per coloro che hanno contratto l’influenza. Secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Glasgow, che ha indagato l’eventuale presenza di interazioni tra virus respiratori, studiando le cartelle cliniche di oltre 36mila persone, i soggetti colpiti da virus influenzali avrebbero una probabilità minore del 70% di contrarre successivamente i rinovirus, i maggiori responsabili del raffreddore.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Pnas, gli esperti hanno analizzato, anche grazie all’utilizzo di simulazioni al computer, i dati diagnostici di 44.230 casi di malattie respiratorie, stilati nell’arco di 9 anni, che sono stati testati per 11 gruppi di virus. È così emerso che i soggetti colpiti dall’influenza A avrebbero un rischio ridotto del 70% di contrarre successivamente il virus del raffreddore. “Le nostre analisi forniscono un forte supporto statistico per l'esistenza di interazioni tra virus respiratori”, spiegano gli esperti sulla pagine della rivista specializzata. “Una migliore comprensione di come l'epidemiologia delle infezioni virali è interconnessa può aiutare a migliorare la previsione delle malattie e la valutazione degli interventi di controllo delle malattie”. Le interferenze di breve durata tra i virus respiratori, secondo il parere dei ricercatori che hanno condotto lo studio, potrebbero spiegare il motivo per cui le comuni infezioni da raffreddore sono meno frequenti durante le stagioni influenzali.

Risultati dello studio

I risultati di fatto confermano una tendenza riscontrata anche dagli andamenti generali delle epidemie di influenza e raffreddore, che solitamente hanno picchi epidemici in periodi diversi dell’anno. "Come leoni e iene competono per le risorse alimentari, crediamo che i virus respiratori potrebbero competere per le risorse nel tratto respiratorio”, ha spiegato Sema Nickbakhsh, principale autore dello studio. “Stiamo analizzando diversi possibili meccanismi, ad esempio questi virus potrebbero competere per le cellule da infettare, oppure la risposta immunitaria ad uno potrebbe rendere più difficile l'infezione all'altro". 

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