Ricercatori del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center hanno analizzato le cartelle cliniche di 11 milioni di pazienti, scoprendo una minima correlazione tra il consumo di antibiotici della famiglia delle penicilline e l’insorgenza della neoplasia
Un’approfondita analisi dei dati presi dal Clinal Practice Research Datalink (CPRD), uno dei più grandi database al mondo che contiene le cartelle cliniche elettroniche di oltre 11 milioni di pazienti britannici, incluse informazioni sulla prescrizione di farmaci, è stata oggetto di uno studio da parte dei ricercatori del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center. Secondo le loro ricerche sarebbe emerso che l'assunzione di un solo ciclo di antibiotici della famiglia delle penicilline (pari ad un utilizzo di circa 15-30 giorni) potrebbe aumentare anche se leggermente il rischio di sviluppare il cancro del colon, ma non quello del retto, un decennio dopo. I risultati dello studio, riportati sulla rivista Gut, evidenziano dunque la necessità di un uso giudizioso di questa categoria di farmaci, spesso impropriamente prescritti, così come affermano gli autori del rapporto.
L’importanza della gestione antibiotica
"Il messaggio principale di questo studio è legato all'importanza della gestione antibiotica: sarebbe meglio non trattare le infezioni virali comuni con gli antibiotici, oppure usarle per il periodo di tempo più breve possibile, utilizzando antibiotici mirati anziché quelli ad ampio spettro", ha affermato Cynthia L. Sears, MD, professore di immunoterapia del cancro presso il Johns Hopkins Kimmel Cancer Center e tra i principali autori dello studio. "La ricerca aggiunge alla nostra comprensione il fatto che questi farmaci possono avere effetti off-target significativi, inclusa l'induzione di malattie croniche", ha specificato.
La valutazione delle cartelle cliniche
Lo studio ha analizzato approfonditamente un periodo di tempo lungo 23 anni, dall’1 gennaio 1989 al 31 dicembre 2012, durante il quale i ricercatori hanno riscontrato tra le cartelle cliniche a disposizione 28.890 casi di cancro del colon-retto. Gli esperti hanno abbinato ciascuno di questi casi con un massimo di cinque casi di persone sane che non hanno mai sviluppato questa malattia, ma che avevano caratteristiche simili ai pazienti malati tra le quali età, sesso e dove il medico di base praticava la professione, per un totale di 137.077 casi chiamati di 'controllo' utilizzati per il confronto. I ricercatori hanno quindi utilizzato le cartelle cliniche per identificare e valutare la storia di ciascun caso in base ai fattori di rischio di cancro del colon-retto, tra cui obesità, fumo, consumo di alcol e diabete, nonché l'uso di antibiotici.
I dati dello studio
Quindi ecco i dati emersi. Gli esperti hanno scoperto che quei pazienti che hanno sviluppato il cancro del colon-retto avevano più probabilità di avere uno o più dei fattori di rischio noti. Tuttavia, quando hanno tenuto conto di questi fattori nella loro valutazione statistica, hanno scoperto che coloro che hanno sviluppato il cancro del colon avevano leggermente più probabilità di essere stati esposti agli antibiotici (71,3% rispetto al 69,1%). I pazienti con tumori del retto non hanno mostrato tale associazione e avevano circa la stessa esposizione agli antibiotici rispetto ai soggetti sani. Ulteriori indagini hanno dimostrato che l'esposizione agli antibiotici era associata solo ad un aumento del rischio di circa il 15% per il cancro nel colon prossimale (la prima e la parte centrale del colon) ma non nel colon distale (ultima parte del colon), e questo rischio si è verificato in particolare dopo l'esposizione a classi di antibiotici che uccidono i batteri anaerobici, come quelli della famiglia delle penicilline. Tra i risultati emersi, quello per cui la rapida insorgenza di un aumentato rischio di cancro al colon, a partire da soli 15-30 giorni di esposizione totale agli antibiotici (circa l'8% di rischio e circa il 15% di aumentato rischio con 30 o più giorni di esposizione totale agli stessi). Tuttavia, l'associazione è stata invertita per il cancro del retto: maggiore è l'esposizione totale agli antibiotici, in particolare esposizioni totali di 60 giorni o più, minore è la probabilità di contrarre il cancro in questa zona. Secondo i dati emersi i tumori che si sono sviluppati nel colon erano collegati all'esposizione agli antibiotici legata almeno a 10 anni prima. Non è stato riscontrato alcun rischio aumentato legato ad esposizioni più recenti di 10 anni prima del consumo.